La data dell’invenzione dell’automobile non può essere fissata con certezza, tuttavia è nel XIX secolo che essa assume il ruolo di mezzo di trasporto di “massa” per eccellenza. Quando parliamo di automobile, nella concezione moderna del termine, facciamo infatti riferimento ad un mezzo di trasporto di proprietà di singoli individui, i quali possono usufruirne a proprio piacimento. Questa fondamentale distinzione ci serve a non confondere i modelli e i prototipi dei primi carri meccanizzati, ideati e disegnati sin dal Rinascimento, con le moderne autovetture.
L’automobile, come tutti noi la intendiamo, nasce agli inizi del ‘900 quando Henry Ford, il fondatore dell’omonima casa automobilistica, progetta il leggendario Model T: la prima vettura prodotta in grande serie e utilizzando la tecnica della catena di montaggio. Parliamo di poco più di un secolo fa – per la precisione il primo Model T venne consegnato il 24 settembre del 1908 – ma le innovazioni tecnologiche odierne hanno raggiunto livelli difficilmente ipotizzabili solo alcuni decenni fa.
In diversi articoli abbiamo discusso tematiche di ingegneria relative al settore dell’automotive, tra questi: cambio automatico, KERS, auto elettrica e – addirittura – un’auto volante.
Ciò che, tuttavia, non può essere tralasciato è il peso economico che il settore automobilistico rappresenta per l’economia globale. In meno di un ventennio, e nonostante le crisi economiche che periodicamente si sono susseguite, la produzione di autovetture è aumentata di oltre il 60% nell’intervallo di tempo che va dal 1997 al 2013.
Nel mondo circolano quasi un miliardo e mezzo tra autovetture e mezzi di trasporto leggero, con un consumo di quasi 2 miliardi di litri (annuo!) di carburanti. Il primo mezzo di trasporto nei Paesi con economie sviluppate è senza ombra di dubbio l’automobile, tuttavia ciò che dovrebbe convincerci definitivamente del ruolo primario svolto dall’industria automobilistica è il fatto che circa un terzo della domanda mondiale proviene oramai da sole quattro nazioni: Brasile, Russia, India e Cina (spesso denominati, in modo sintetico, BRIC). Al tempo stesso, un aspetto di particolare interesse riguarda il rallentamento dell’acquisto di automobili nuove nelle economie sviluppate, con un rafforzamento del mercato di quelle usate.
Nel mercato italiano dell’usato, nello specifico, il primo posto assoluto spetta alla Fiat Panda, seguita a ruota (è proprio il caso di dirlo!) dalla Volkswagen Golf. Chiude il podio delle auto usate più ricercate la compatta Smart ForTwo. In un mercato in forte espansione come quello appena descritto, diventa quindi fondamentale essere in grado di elaborare una corretta valutazione del valore residuo della propria autovettura o di quella che ci si accinge ad acquistare.
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