Dalla Formula 1 all’uso quotidiano: 4 tecnologie derivate dalle corse
Articolo a cura di Gennaro Lucarelli
Proviamo a scoprirlo analizzando alcune innovazioni che sono passate dalle auto da corsa della categoria più importante, la Formula 1, alle auto di tutti i giorni… e non solo.
FIBRA DI CARBONIO – Usata in Formula 1 per la prima volta nel 1981 dalla McLaren MP4/1 progettata da John Barnard, questo materiale è oggi usato in tutte le competizioni motoristiche e in molte auto sportive, ed è ormai diffuso anche in auto più accessibili come l’Alfa Giulia. Ma sono gli anni di test in un laboratorio estremo come quello della Formula 1, in cui temperature, vibrazioni e urti sono tra i più forti a cui un materiale può essere sottoposto, che hanno portato la fibra di carbonio a diffondersi in applicazioni ben diverse da quelle automobilistiche. Oggi è usata infatti anche negli aeroplani, nelle attrezzature sportive usate dai più grandi atleti mondiali, e negli ausili per disabili, dalle carrozzine alle protesi.
CAMBIO AL VOLANTE – Oggi è ormai possibile trovare anche sulle utilitarie il cambio robotizzato con palette al volante, che permette di cambiare le marce senza staccare le mani dal volante, a vantaggio del divertimento di guida e della sicurezza. Anche questa soluzione deriva dalla Formula 1: fu infatti la Ferrari, nel campionato 1990, la prima ad utilizzare una soluzione del genere in luogo del classico cambio manuale con frizione e leva, che rendeva ben più difficile la vita ai piloti.
SICUREZZA – ABS, ESP, i circuiti che interrompono il carburante in caso di incidente, i serbatoi resistenti allo schiacciamento sono oggi dotazioni di serie per legge su tutte le auto in vendita in Europa, ma sono tutte soluzioni che sono nate in pista, nel laboratorio della Formula 1, e che hanno contribuito a ridurre di gran lunga il numero di incidenti mortali per strada.
AERODINAMICA – E’ sicuramente la parte più iconica delle vetture di Formula 1: alettoni, spoiler, diffusori permettono alle auto di mantenere velocità incredibili anche in curva, ma oggi è possibile trovarli anche su auto normali e non sportive, allo scopo non solo di migliorare la tenuta di strada, ma anche di migliorare la penetrazione dell’aria, riducendo le turbolenze generate dall’avanzamento dell’auto, riducendone anche i consumi.