Honda fa marcia indietro e torna al motore due tempi

Motore a due tempi

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Honda è stata la pioniera del motore a quattro tempi per i suoi veicoli. Infatti è stata tra le prime case costruttrici ad adottare motori a quattro tempi per tutti suoi motocicli. Nell’estate 2015 però decide di depositare un nuovo brevetto. Si tratta sorprendentemente di un nuovo motore a due tempi.

Il motore a due tempi

Il motore a due tempi è così definito perché il suo ciclo di funzionamento prevede solo due fasi. Esse sono compressione/combustione e scarico/immissione.

Le motivazioni per cui esso sia da preferire ad un propulsore a quattro tempi sono le seguenti. Si tratta di un motore più piccolo e leggero. Per questo motivo è composto da meno pezzi e si ha minore probabilità di guasto. Allo stesso modo è più semplice da riparare. A parità di cilindrata eroga una potenza maggiore con accelerazioni e risposte più scattanti.

Nonostante ciò si tratta di un motore molto più inquinante del quattro tempi. Produce infatti molto monossido di carbonio ed emette idrocarburi incombusti in grossa quantità. Inoltre non sono da trascurare gli ingenti consumi di carburante. Per queste ragioni quasi tutti i marchi hanno abbandonato questo schema, con alcune eccezioni. In esse si sceglie di privilegiare semplicità e prestazioni. I motori a due tempi sono infatti sviluppati da Yamaha o KTM.

Il brevetto di Honda

Schema due tempi
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Il nuovo progetto ha ancora molto di misterioso. Non si sa infatti se sarà adatto ad un’applicazione motociclistica. Si tratta di un motore dotato di un cilindro a corsa lunga. Una valvola a lamelle è posta nel basamento per regolare l’ammissione. Una valvola a farfalla posta sopra quella a lamelle regola l’entrata del flusso dell’aria. Questo motore è inoltre privo di cambio.

La caratteristica principale di questo motore è il suo sistema di iniezione diretta. Alla base del cilindro, nella luce principale, è presente un iniettore orientato in senso obliquo che si occupa dell’immissione di carburante. Un comando ad asta e bilanciere si occupa invece di gestire la fase di scarico. Esso infatti regola una valvola a fungo presente nella testata del motore. Coassiale all’albero motore si trova la camma di comando.