Pneumatici: Evoluzione & Progettazione
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Noi di Vehicle Close-up Engineering abbiamo trattato, nella prima parte di questo approfondimento (che potete trovare in fondo all’articolo), quello che sarà il futuro legato all’Automotive e al veicolo in generale.
In questa seconda e ultima parte dell’approfondimento riguardo gli pneumatici, ci preoccuperemo di analizzare come si è evoluto questo fondamentale componente e in che modo i progettisti danno vita ad un battistrada. Secondo gli esperti, saranno proprio gli pneumatici del futuro a segnare l’inizio di una nuova era per la mobilità.
E’ evidente come negli ultimi anni si sta spingendo molto per l’e-mobility. I dati parlano chiaro e le normative recenti spingono gli ingegneri a migliorare sempre più i consumi, le emissioni e la sicurezza nella guida. Tutto ciò non riguarda esclusivamente la parte propulsiva di un veicolo, anzi, ci sono innumerevoli aspetti trascurati negli ultimi anni, proprio come gli pneumatici.
• Perché l’importanza dello pneumatico?
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Gli pneumatici, come tutti ben sappiamo, sostengono il veicolo, ne comportano la stabilità e soprattutto l’efficacia frenante. Una buona percentuale di incidenti si verifica proprio per causa loro, o meglio dire, a causa di una mancata attenzione da parte del guidatore: Battistrada usurato, pressione dello pneumatico non-ideale, misure e caratteristiche geometriche non omologate, scarsa qualità della mescola adottata.
L’ultimo punto va precisato. Ciò non significa che l’azienda può vendervi un prodotto scadente; certo, ci sono prodotti di serie A e prodotti di serie B, tuttavia nell’ultimo punto si fa riferimento ad una delle caratteristiche fondamentali dei pneumatici: il tipo di mescola.
Ci sono pneumatici adatti per determinate condizioni d’esercizio, stagioni e condizioni climatiche. Così come nella Formula1:
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- Pneumatici con mescola morbida (Soft–SuperSoft): Garantiscono maggiore grip (aderenza), alte velocità di percorrenza nelle curve e maggiore stabilità. Lo svantaggio è la durata: questa mescola entra in temperatura molto più velocemente di qualsiasi altro tipo di mescola, pertanto si usura con maggiore velocità.
- Pneumatici con mescola dura (Hard): Garantiscono l’effetto opposto, maggiori tempi richiesti per entrare in temperatura, tuttavia garantiscono maggiore durata. (Circuiti in cui vi sono molte curve strette e cambi di direzione).
- Pneumatici da bagnato (Intermediate– FullWet): Presentano un battistrada ricco di venature in grado di incanalare e far defluire l’acqua al fine di migliorare l’aderenza sul manto stradale viscoso.
Nella realtà quotidiana troviamo: pneumatici 4-stagioni (“adatte” per l’intero anno), pneumatici invernali ed estivi.
Ecco uno schema identificativo legato alle caratteristiche fondamentali di un qualsiasi pneumatico esistente al mondo.
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• Evoluzione dello pneumatico:
Inizialmente gli pneumatici erano dotati di camera d’aria, ciò presentava problemi nell’omogenizzazione della pressione interna e in caso di foratura si rimaneva davvero “a terra”.
Michelin brevetta nel 1930 il TubeLess, vale a dire uno pneumatico in cui l’aria, o del gas (maggiormente utilizzato), veniva trattenuta all’interno della struttura del pneumatico, senza l’utilizzo della camera d’aria (Tube-Less, per l’appunto). La struttura dello pneumatico è prevalentemente caratterizzata da fili d’acciaio o Kevlar ad alta resistenza, in una matrice gommosa. Il TubeLess, in caso di foratura, permette tempi di sgonfiaggio dello pneumatico abbastanza lunghi.
Ultimo passaggio per approdare all’innovativo presente: Pneumatici AirLess.
La tecnologia ha applicazioni effettive ed efficaci nel mondo AutoMotive solo negli ultimi anni, tuttavia l’idea, abbastanza rudimentale, nasce nel 1942. In figura vi è la “ruota autarchica” realizzata dalle Officine Viberti nel 1942. E’ nata per cercare di limitare l’usura della mescola, in quanto, in quei anni, vi era un problema legato all’approvvigionamento.
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Interessante anche questa soluzione adottata dal costruttore aerospaziale Grumman. La struttura è completamente metallica.
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Bridgestone e Michelin hanno reso possibile l’applicazione della tecnologia AirLess su macchine operatrici e solo recentemente su automobili.
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• Come progettare uno pneumatico?
Dare vita ad uno pneumatico è come un’opera d’arte: è frutto di bilanciamento, tanta tecnica ed estetica. Le scuole di pensiero sono svariate, tuttavia, in fase di progettazione, gli ingegneri seguono un iter abbastanza chiaro e definito.
- Prima fase: Scelta del disegno del battistrada, della mescola e delle caratteristiche geometriche in funzione delle condizioni d’esercizio del veicolo considerato.
- Seconda fase: Tanta simulazione al computer mediante software e sistemi di calcolo numerico avanzatissimi;
- Terza fase: Prevede una simulazione diretta in pista in grado di mettere in relazione tutti i parametri di progettazione (Performance, aderenza, usura, efficacia del disegno utilizzato per il battistrada, temperatura e valori ottimali di pressione).
- Quarta fase: Miglioramenti vari e infine commercializzazione.
Per quanto riguarda il disegno del battistrada si seguono dei principi, i quali sono funzione delle condizioni dell’asfalto e del clima.
Con l’asfalto asciutto, bisogna disegnare il battistrada con un’impostazione tale da garantire un’elevata rigidezza nel contatto. Migliore sarà il valore ottimale raggiunto, maggiore sarà la confidenza in curva e di conseguenza la tenuta.
Al contrario, la presenza di intagli e lamelle marcati sul disegno del battistrada, amplificherà l’effetto di deflusso d’acqua.
Infine, il disegno del battistrada può differenziarsi in:
- Simmetrico: Composti da disegni identici, che si distendono partendo dal centro del pneumatico;
- Asimmetrico: Tipici di quel tipo di mescole caratterizzate da varie tipologie di scanalature sulla superficie;
- Direzionale: Battistrada caratterizzato da un motivo impostato sulla stessa direzione (ecco perché sono anche detti “uni-direzionali“). Tipici dei disegni a V per l’utilizzo su bagnato.
• Passato e Presente, ma.. il Futuro?
Dopo anni di ricerca e sviluppo, Michelin è in grado di presentare il primo pneumatico “ricaricabile“(sì avete capito bene), economico, sicuro ed ecologicamente sostenibile. Ecco a voi Vision:
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Questa sensazionale tecnologia, firmata Michelin, potete trovarla nella prima parte dell’approfondimento Vehicle Close-up Engineering, non perdetela :
==> https://vehicle.closeupengineering.it/michelin-on-the-future-vision-lo-pneumatico-ricaricabile/10636/