Nell’edizione ancora in corso del Movin’On a Montreal (CA) è stato presentato uno scenario assolutamente innovativo e rivoluzionario in merito agli pneumatici. E’ stata proprio Michelin, azienda leader nella produzione di pneumatici, a disegnare quello che, assieme alla guida autonoma e condivisa, potrà definirsi il futuro. Vision: è questo il nome dello pneumatico che, secondo gli esperti, segnerà l’inizio di una nuova era per la mobilità. E’ evidente come negli ultimi anni si sta spingendo molto per l’e-mobility.
I dati parlano chiaro e le normative recenti spingono gli ingegneri a migliorare sempre più i consumi, le emissioni e la sicurezza nella guida. Tutto ciò non riguarda esclusivamente la parte propulsiva di un veicolo, anzi, ci sono innumerevoli aspetti trascurati negli ultimi anni, proprio come gli pneumatici.
Secondo i tecnici Michelin, il concetto di pneumatico, così come noi lo concepiamo, muterà profondamente. Tra qualche decennio i pneumatici non verranno più modificati, sostituiti e installati dal gommista; non ce ne sarà più il bisogno, in quanto tutte queste operazioni verranno sostituite dalla semplice e veloce “ricarica“.
Basti immaginare un futuro, non molto lontano, in cui sarà la stessa vettura a segnalare al conducente, mediante sensori e sofisticati computer di bordo, che gli pneumatici non hanno più le caratteristiche geometriche e materiali necessarie per la circolazione.
In questo modo si andrebbe ad evitare quella percentuale, non trascurabile, di incidenti all’anno causati da una mancata attenzione da parte del guidatore: Battistrada usurato, pressione dello pneumatico non-ideale, misure e caratteristiche geometriche non omologate, scarsa qualità della mescola adottata.
Anche in questo caso, la qualità è funzione delle condizioni d’esercizio e delle condizioni climatiche.
Con Vision tutti questi problemi si risolvono:
I materiali in micro-fibra, saranno trattati con processi tecnologici avanzati e adeguati. Il costo dell’unico treno di pneumatici da installare su una vettura sarà relativamente maggiore del costo attuale. Il prezzo maggiore è giustificato dalla tecnologia innovativa di cui dispone Vision. Questo pneumatico sarà in grado di variare continuamente la resistenza offerta dal materiale in funzione dello stimolo ricevuto. Questa continua variazione in funzione delle condizioni d’esercizio richieste, risolve uno dei più grandi difetti legati agli pneumatici convenzionali.
La Gif sotto lo mostra chiaramente:
In base alla temperatura esterna (asfalto e aria), umidità, pressione ottimale e frequenza d’uso del veicolo, lo pneumatico necessità di differenti tipi di mescola e intagli del battistrada. E’ intuitivo, quindi, supporre che lo pneumatico perfetto non esiste. In quanto non esiste un pneumatico, o meglio dire un materiale, in grado di variare la propria composizione reagendo a differenti tipi di sollecitazioni esterne.
Quanto affidabili potranno mai essere i “miracolosi” pneumatici 4-stagioni?
VISION può esserlo!
Dalla Gif in alto si può notare quale sarà la procedura canonica. Sensori ottici e di pressione segnalano alla centralina l’urgenza della ricarica.
Il computer di bordo segnala a sua volta al guidatore l’autonomia massima che il veicolo potrà percorrere prima di arrestare l’intero sistema (analogamente al carburante).
Infine avviene la ricarica.
I gommisti verranno “sostituiti” da macchine automatizzate per la stampa 3D: non a caso la tecnologia Michelin è chiamata anche Tweel 3D-Printed. Questi macchinari ultra-sofisticati saranno posizionati nelle stazioni di servizio/ di ricarica elettrica, lungo strade urbane ed extraurbane.
Il prezzo è relativamente basso, in quanto vengono utilizzati materiali bio-degradabili, riciclabili e in parte riciclati. Questa adozione risolverà un altro grande problema legato all’inquinamento: ogni anno, quintali di pneumatici vengono gettati in mare.
Il nuovo Vision – ha detto oggi Terry K. Gettys, vicepresidente esecutivo R&D di Michelin durante il reveal – racchiude quattro vere rivoluzioni: è organico, ‘ricaricabile’, senza aria e connesso. Viene infatti prodotto con materiali bio, completamente riciclabili (e in parte riciclati) con un bassissimo impatto sull’ambiente. Vision utilizza poi un battistrada depositato direttamente sulla struttura della ruota senza vulcanizzazione e per un spessore inferiore alle gomme tradizionali. Può dunque essere ‘ricaricato’ come si fa per la scheda dello smartphone tutte le volte che serve – chi fa poca strada lo farà una volta all’anno, chi macina chilometri più spesso – ma sempre riutilizzando il cerchio ‘strutturale’ che ha, così, la stessa vita dell’automobile.
Per Vision, è stata pienamente sfruttata l’esperienza maturata, in questi ultimi anni, da Michelin con Tweel, il pneumatico AirLess già in commercio per veicoli a velocità ridotta.
Il materiale in questione presenta una struttura reticolare. Sarà in grado di svolgere tutte le principali funzioni di uno pneumatico convenzionale: da quella strutturale a quella di smorzamento. Lo pneumatico come nel caso dell’AirLess provvede da cerchio, battistrada e carcassa.
Per far sì che vi sia deflusso d’acqua in caso di pioggia o pozzanghere, sono presenti apposite forature tra battistrada e carcassa. Quest’ultime sono in grado di far fuoriuscire il liquido in questione mediante la spinta provocata dalla forza centrifuga.
Michelin ha idealizzato un futuro in cui: vettura, guidatore e adesso anche gli pneumatici, comunicano tra loro in modo intelligente. Il tutto al fine di migliorare la sicurezza e l’affidabilità, a scapito dell’autonomia.
Nella seconda parte dell’approfondimento Vehicle Close-up Engineering, ho trattato l’evoluzione del pneumatico: i pregi e difetti, le fasi di progettazione e le caratteristiche determinanti. Non perdetelo! Ecco il link:
https://vehicle.closeupengineering.it/pneumatici-evoluzione-progettazione/10629/