Veicoli aerei

Canadair: un valido aiuto antincendio

In momenti critici come quelli attraversati da Napoli, per contrastare i numerosi incendi non basta solo l’intervento delle squadre di terra; ed è proprio in questo scenario che vediamo l’entrata di nuovi protagonisti: i Canadair.

l Viking Air 415 Superscooper, precedentemente conosciuto come Canadair CL-415 SuperScooper e Bombardier 415 SuperScooper (codice costruttore CL215-6B11, codice ICAO CL2T), è un velivolo progettato in Canada per le missioni antincendio. Preleva acqua direttamente dal mare o dai laghi, e viene usato anche in operazioni di sorveglianza marittima, ricerca e recupero. Venne sviluppato dall’allora Canadair per rispondere all’esigenza di dotare la gamma di una versione più potente del precedente CL-215, adottando una nuova motorizzazione turboelica di produzione nazionale, due Pratt & Whitney Canada PW123AF capaci di 2380 shp (1 775 kW) accoppiati ad eliche quadripala Hamilton Standard 14SF-19 a passo variabile del diametro di 3.97 m. Il prototipo venne portato in volo per la prima volta nel dicembre 1993 e, ottenuta la certificazione, avviato alla produzione in serie. La prima consegna operativa è avvenuta nel novembre 1994.

LA MISSIONE ANTINCENDIO DEL CANADAIR

Credits: antincendio-italia.it

L’attacco al fronte dell’incendio è la procedura più complessa e impegnativa da parte dell’equipaggio: infatti, lo sgancio dell’acqua è legato alla precisione del lancio sulle fiamme, evitando di sganciare sulle squadre anti-incendio a terra o su altre persone. In più si manovra vicinissimi al suolo, con il conseguente rischio di incappare in funicolari o in cavi dell’alta tensione.

Purtroppo, proprio per la funesta presenza dei cavi a bassa quota, sono andati perduti molti piloti, gli ultimi solo l’anno scorso.
L’attacco al fuoco si svolge come una vera e propria missione di bombardamento: si stabilisce la rotta di avvicinamento e di evasione dall’area dell’incendio, tenendo in considerazione gli ostacoli orografici e appunto le linee elettriche e le funivie. Fondamentalmente ci si abbassa fino a poche decine di metri da terra. Il fumo sviluppato dall’incendio e la turbolenza causata dall’ascensione dell’aria calda mettono a dura prova l’equipaggio, il quale si divide i compiti per gestire al meglio il tutto: uno pilota e l’altro sgancia l’acqua e controlla tutti i parametri motore.

Il riempimento dei serbatoi su una superficie d’acqua viene detto “flottaggio“. In questa fase, della durata di circa 10-12 secondi, apposite sonde (una per serbatoio) vengono abbassate idraulicamente e convogliano l’acqua all’interno dell’aereo che viaggia a circa 120 chilometri l’ora. Le sonde hanno dimensioni di 15 cm con un reticolo che riduce gli spazi a 5 cm, filtrando tutto ciò che potrebbe intasare i condotti. Il flottaggio si può fare su tutte le superfici di acqua di almeno 1.500 metri, senza onde di rilievo. Se il vento è a prora, questo spazio può essere ridotto a 8-900 metri.

SCHEDA TECNICA

Credits: antincendio-italia.it

Il modello Cl 415, come quello utilizzato oggi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, è una versione aggiornata del Canadair Cl 215 rispetto al quale presenta, tra l’altro, un nuovo pannello strumenti e monta motori turboelica anzichè a scoppio.

Presenta una lunghezza di 19.82 m, con apertura alare di 28.60 m e superficie alare di 100.33 m^2. Il 415 è caratterizzato anche da un maggior peso operativo: vuoto 12 333 kg, massimo al decollo da terra 19 890 kg, massimo al decollo dall’acqua 17 168 kg, per la versione antincendio. Presenta una velocità massima di 376 km/h con autonomia di 2427 km.

 

Fonti: antincendio-italia.it