Goodbye Diesel: Frase in parte malinconica, in parte incoraggiante. La fine dei propulsori Diesel, secondo alcuni, comporterà un incremento sostanziale nelle vendite dell’ibrido. Come mai? Tutto questo nasce dagli scadenti valori di emissione raggiunti dalle vetture dotate di propulsori a Ciclo Diesel. L’incremento dei centri storici in cui è vietato il transito dei veicoli Diesel, nonché lo scandalo Dieselgate, sta portando quest’ultimo ad una fine quasi certa.
Il destino della tecnologia, brevettata da Rudolf Diesel nel 1892, è segnato? Chi sostituirà il propulsore più comune e diffuso in Italia e in Europa?
Entro il 2021 è obbligo per le case automobilistiche progettare veicoli in grado di contenere emissioni di CO2 a 95 grammo/km: Le sanzioni sono davvero amare! A complicare la vita ai progettisti delle quattro ruote ci saranno anche controlli più severi: test di omologazione sui consumi in grado di aumentare la carica in aspirazione del motore per sottoporlo a maggiore stress, in condizioni di continuo e basso rendimento energetico.
AlixPartners è una delle migliori società specializzate su analisi di mercato; secondo loro:
Tra 14 anni la quota del gasolio diventerà residuale (9%), con le motorizzazioni ibride (28%), elettriche (20%), ibride plug-in (18%) che insieme diventeranno la maggioranza. Sono destinate a resistere ancora quelle a benzina (25% nel 2030 secondo lo studio) anche se opportunamente modificate.
Tuttavia, c’è un dettaglio non poco importante: 95 g/kg! In effetti non è poi così difficile raggiungerlo con un motore a gasolio (ciclo Diesel), in quanto rispetto al Benzina ha una percentuale di emissioni di CO2 inferiore del 10-15%. Nella normativa (2021) però, non rientrano i motori Diesel, vale a dire che pur avendo un basso contenuto di CO2 (rispetto al benzina), dovranno necessariamente essere modificati, o meglio dire, rimossi.
Il Diesel pur generando basse quantità di CO2, è in grado di garantire, a Km, una maggiore quantità di ossidi di azoto (comunemente chiamati NOx) e polveri sottili, a differenza del motore Benzina. Quest’ultimi, pur con il DPF «Diesel Particulate Filter» (filtro anti–particolato), possono arrivare ad essere fino a 1000 volte maggiori rispetto al Benzina.
La soluzione immediata sarebbe: elettrico o ibrido plug-in. Ciò non è possibile, in quanto quest’ultimi non sono ancora in grado di garantire abbastanza autonomia, e soprattutto accessibilità.
La soluzione effettiva è arrivata pochissimi anni fa e si è evoluta grazie alla tecnologia di bordo tedesca: Mild Hybrid a 48V (Volt).
Sono diverse le aziende ad essersi avvicinate al mondo Mild Hybrid («Ibrido leggero»), chiamato così proprio perché sfrutta un valore di tensione nel circuito elettrico di alimentazione a basso voltaggio: 48V.
La tecnologia nasce nel 2013 con Continental e grazie a Bosch, Delphi e Valeo ha potuto svilupparsi e vedersi applicata ai veicoli quattro ruote. La nuova Renault Scenic, ad esempio, è dotata di sistema Mild; il quale, a differenza dei Plug-in «strong» Hybrid da 300-400V, risulta essere di facile applicazione.
Il sistema è chiamato a 48V per il voltaggio del circuito elettrico supplementare alla vettura. Questo circuito alimenta piccole batterie a litio (ovviamente da 48V) ed è collegato ad un piccolo motore elettrico integrato all’alternatore e a sua volta collegato al propulsore termico mediante cinghia o calettato sull’albero motore. Il lavoro uscente dal nostro sistema elettrico-termico, inteso come trazione della vettura è ottenuta in funzione della modalità Mild Hybrid:
A differenza dei motori ibridi, tuttavia, il Mild non è in grado di generare trazione in modo indipendente tra le due unità: elettrica ed endotermica. L’ibrido Mild ha bisogno di un funzionamento combinato per funzionare.
Per il vicepresidente del reparto motori Volvo, Karin Thorn, la tecnologia Mild “sostituirà senza problemi il diesel”. Non solo Volvo si è mostrata fiduciosa; anche Patrice Lucas, vicepresidente del settore Programmi e Strategie del gruppo PSA, è molto soddisfatto dei risultati fin ora raggiunti.
Hyundai e Nissan hanno dato il loro pieno appoggio e sono pronti a sposare la mentalità “Mild”. Volkswagen vuole commercializzare, entro il 2019, il suo primo modello con tecnologia Mild Hybrid: La leggendaria Golf.
Secondo dati statistici: entro il 2020 ci sarà il boom delle vendite di ibride pure. Mentre entro il 2025 il 55% delle auto sarà dotato di tecnologia Ibrida (specialmente Mild).
Per chi volesse approfondire come mai il motore a benzina risulti essere, nonostante tutto, un propulsore più efficiente dal punto di vista dei consumi e dell’efficienza; non perdetevi:
Applicazione del Mild Hybrid alle sospensioni a recupero energetico del futuro: