Automotive, Top of the Flop: Quando “non tutte le ciambelle riescono col buco”, Pt.2
Siamo giunti nella seconda e ultima parte del nostro approfondimento legato ai migliori Flop nello scenario Automotive. Nella prima parte dell’approfondimento abbiamo parlato di: Portelloni scorrevoli elettrici, sistema ProCon Ten, propulsore automobilistico a 2T, l’uso del tanto discusso GPL in fase liquida e last but not least, il sistema Brake-by-Wire. Continuiamo l’approfondimento ricordando che questi flop sono ricavati da statistiche di mercato e valutazioni/recensioni dell’argomento.
Compressore Brown-Boveri:
Il Compressore Comprex brevettato da Brown-Boveri negli anni ’80 proponeva una nuova tipologia di compressore in grado di unire i vantaggi delle due principali soluzioni: Volumetrico e centrifugo.
Esso consiste in una girante cilindrica, le cui lamelle, assieme alla cassa del compressore, realizzano tanti piccoli condotti di diametro via via differente. La girante è azionata dall’albero motore mediante un sistema di trasmissione a catena o cinghia. La particolarità è che a differenza di un classico turbogruppo abbiamo i due fluidi (caldi di scarico e freddi di ingresso) a contatto tra loro.
Questi piccoli condotti hanno da un lato l’ingresso dell’aria (comburente) e dall’altra parte quella dei gas di scarico. La diretta interazione tra i due fluidi era la chiave: le onde di pressione (alta pressione) dei gas di scarico erano in grado di comprimere l’aria in ingresso. Infine, la rotazione della girante permette ai due fluidi di fuoriuscire attraverso delle luci di scarico e di aspirazione.
Il sistema così facendo non aveva i ritardi dovuti all’inerzia di rotazione della girante (come un turbocompressore centrifugo) e non assorbiva potenza (lavoro utile) dal motore (come un compressore volumetrico).
Perfetto, no? Peccato che il rendimento termico del compressore era molto più basso di quello aspettato. La progettazione termica e dei materiali non era semplice e immediata; della stessa lamella ci sono due lati che lavorano con un gradiente termico elevato, molto pericoloso a livello di stress termico ed efficienza. Infine, i costi non giustificavano la tecnologia: fu abbandonata.
Griglia catalizzante:
Nella fiorente primavera del 1999, Volvo introdusse un particolare optional per la sua S80: PremAir.
Parliamo di un’innovazione molto interessante: Una grigia posta sul muso anteriore, in grado di purificare l’aria che investe la sezione anteriore del veicolo stesso. La purificazione consiste nel riuscire a convertire, mediante un catalizzatore, circa il 75% di ozono in ossigeno. I vantaggi sono legati al maggior rendimento energetico del propulsore, in quanto si ha a che fare con una carica fresca più pura e ricca di ossigeno; per non parlare delle emissioni.
Volvo credeva che fosse l’inizio di una nuova era per le emissioni: non fu così. L’optional (abbastanza costoso) fu snobbato da tutta la clientela Volvo. E come se non bastasse, la Engelhard, che dotava la Volvo della tecnologia PremAir, si vide contestare il brevetto da un’azienda italiana.
Wankel, eterno ritorno?
Il propulsore rotativo Wankel è uno dei motori più discussi degli ultimi 50 anni. Esso propone una soluzione alternativa al classico motore a pistoni. In un altro approfondimento abbiamo parlato a lungo di questo tema: Wankel.
Inizialmente fu montato su NSU Ro80 e Wankel Spider.Tuttavia gli elevati costi di produzione, i continui trattamenti per fatica superficiale e usura di cui necessitavano i materiali, gli elevati consumi e l’elevato tasso di idrocarburi incombusti in camera, portarono al definitivo abbandono del Wankel.
Anni dopo ci ha riprovato Mazda, migliorando la tecnologia e montandola sulla sua RX7/RX8 fino al 2011.
Adesso si parla di un possibile ritorno, sempre in Mazda, entro il 2019/2020: questa volta in soluzione Hybrid, vale a dire, abbinato ad un motore elettrico. Che sia la volta buona?
Potete approfondire l’argomento in un altro mio articolo: Wankel, glorioso ritorno?
Auto a Idrogeno: fiaba o realtà?
L’idea di utilizzare idrogeno come carburante della miscela di combustione è nota a tutti. I vantaggi legati alle emissioni, minori residui di combustione ed efficienza hanno portato BMW (con la sua Serie7 Hydrogen), Mazda e Quora ad interessarsene.
Bassa efficienza effettivamente registrata, costi di produzione e manutenzione eccessivamente alti, per non parlare degli elevati problemi legati allo stoccaggio del carburante hanno portato l’idea ad essere abbandonata.
L’idrogeno viene principalmente utilizzato come combustibile per le fuel cell.
5 porte x 6 sedili?
Nel 1998 Fiat escogita una nuova disposizione per i passeggeri: abbiamo visto negli anni numerose formule come il 5+2 ottenuto in svariati modi.
Fiat Multipla pensa al 3+3; esattamente una 6 posti come le vecchie utilitarie/familiari americane. L’idea era ed è pratica e piena di vantaggi, sei posti e compattezza longitudinale.
Tuttavia, l’aspetto estetico ha totalmente distrutto l’idea geniale dei progettisti Fiat.
La disposizione 3+3 è stata ripresa dalla Honda FR-V senza particolare successo.
Potremmo elencare una serie di vetture che hanno floppato nel mercato mondiale, tuttavia non è questo l’argomento di interesse. Vorrei ricordare soltanto uno dei più grossi Flop automobilistici: la DMC Delorean.
E’ così difficile associare la parola Flop ad una delle icone mondiali degli anni 80/90 (e non solo). Scopritela assieme a noi con questo mio approfondimento legato alla Delorean e al suo possibile ritorno.