Due nuovi disegni scoperti questo mese da Garage Alpha mostrano i brevetti ufficiali per il motore rotativo turbo della Mazda. Dai disegni si può apprezzare il possibile utilizzo di uno scarico laterale per creare una sorta di effetto scavenging che migliora l’aspirazione. Il turbocompressore, inoltre, presenta un design completamente innovativo.
Come molti appassionati sapranno, il motore rotativo presentava alcuni problemi non di poco conto: le emissioni eccessive, coppia bassa, elevata usura, elevato consumo d’olio ed elevati costi di gestione. Se Mazda ha deciso di riproporre il rotativo, sicuramente significa che ha risolto questi problemi, soprattutto quello legato alle emissioni, poiché con il passare degli anni le norme antinquinamento diventano sempre più restrittive.
Mazda ha confermato di voler utilizzare il motore rotativo come estensione alla propulsione elettrica. Questo accoppiamento consente di sfruttare appieno il rendimento massimo ottenibile da questa motorizzazione. I vecchi motori rotativi presentavano il limitatore a 9000 giri/min, perché oltre il quale si piegava l’albero motore. L’ultima adozione del motore rotativo è stata nel decennio 2003-2012 con la Mazda RX8.
Anche se è stato ufficializzato che entro il 2030 TUTTE le Mazda saranno elettriche, c’è ancora chi continua a sperare in un’erede delle famose RX7 e RX8, che utilizzano il solo motore rotativo per muovere la vettura sportiva.
I brevetti sono stati caricati dalla Mazda e sono scritti interamente in Giapponese. Sono stati caricati ben due PDF per un totale di 35 pagine sul funzionamento dell’intero motore (Primo PDF e secondo PDF). Di seguito sono riportate alcune immagini estratte dai documenti posti in allegato:
Agli appassionati di automobili il motore rotativo è piaciuto molto, soprattutto per alcuni fattori come ad esempio la semplicità di funzionamento. C’è un solo “pistone” che ruota intorno ad un asse e ciò riduce notevolmente il numero di componenti in movimento. Questo a sua volta significa che è più silenzioso e si usufruisce di un miglior rapporto peso/potenza. Infine, poi, c’è da dire che si tratta di unità modulari: se serve più potenza, si possono combinare più rotori tenendo bassi i costi di progettazione.