Automotive

Coronavirus e automotive: l’industria dell’auto rischia la paralisi.

Coronavirus è il nuovo virus proveniente da Wuhan, noto fulcro commerciale della Cina centrale, che ha già determinato decine di decessi e migliaia di contagi.
La crisi generale che giorno dopo giorno sta dilagando in Cina potrebbe riflettersi anche sull’industria dell’auto che, prima di una completa paralisi, rischia facilmente un notevole rallentamento.

Coronavirus come incide sulla produzione industriale?

Diversi sono i centri sottoposti dal governo cinese ad un regime di quarantena per arginare la diffusione del virus. Tra questi è presente anche Wuhan, conosciuta anche come “capitale cinese dei motori“. Per non parlare anche del numero di cittadini bloccati: si parla di circa 56 milioni, numero comunque facilmente in rialzo dal momento che sempre più città vengono bloccate per precauzione.

A Wuhan in particolare è fatto divieto di utilizzo delle proprie auto e dei mezzi pubblici, ad eccezione di quelli utilizzati per arginare la crisi sanitaria. I dipendenti delle industrie automotive sono costretti a rispettare le scrupolose direttive così da dover forzare i siti produttivi ad interrompere le proprie attività.

General Motors, FCA e Ford Motor Company hanno entrambe dichiarato, tramite i propri portavoce, di aver istituito dei team specializzati per tener sotto controllo le condizioni dei propri dipendenti. In ogni caso tutti intendono limitare, se non bloccare, gli spostamenti verso i grossi centri commerciali cinesi.

Anche Tesla non se la passa bene. Proprio a Shangai ha sede la sua Gigafactory estera che attualmente è in completa produzione di Model 3.

Che numeri ci sono in gioco nell’industria automotive cinese?

Il coronavirus rischia di mettere sottosopra la produzione di auto, quindi anche l’esportazione verso Paesi esteri. Oltre a quelli sopracitati, l’industria cinese ha partnership strette anche con Honda, Nissan e Renault.

Ma cerchiamo ora di capire quale sia la capacità di produzione cinese in ambito automotive con dati degli anni passati.

Solo a Wuhan sono presenti 48 aziende che producono un’ampia fetta della totalità cinese. Nel 2019 sono state immatricolate oltre 21 milioni di auto, di cui 1 milione e 206 mila ibride o elettriche.
Per quanto concerne Nissan, nella zona dello Hubei, vengono prodotte migliaia di Infiniti. I centri di fabbricazione di Honda danno lavoro a 13 mila dipendenti e producono, tra Civic, XR-V e Spirior, oltre 600 mila veicoli. E ancora con Renault: 2 mila persone che lavorano per produrre fino a 300 mila veicoli all’anno.

Si tratta quindi di numeri importanti che facilmente potrebbero subire un rallentamento. Prima di tirare le somme si dovrà comunque far riferimento allo stesso periodo dell’anno scorso, già inficiato dal solito Capodanno Cinese.

I rischi sono reali ed evidenti, non resta che aspettare e vedere come risponderà il mercato.