Brembo chiude e sospende le attività negli stabilimenti bergamaschi
Brembo chiude momentaneamente i suoi stabilimenti bergamaschi di Mapello, Curno e Stezzano. Una decisione presa per permettere una completa sanificazione delle aziende nelle aree maggiormente interessate dall’emergenza coronavirus.
La prossima settimana infatti verrà sfruttata per riorganizzare al meglio le strutture e permettere ad operai, tecnici e dipendenti di poter lavorare con condizioni sanitarie adeguate.
Brembo chiude per la tutela del proprio “capitale umano”
Il comunicato dell’azienda è chiaro:
“[…] Brembo chiude e l’azienda ha disposto che dal 16 al 22 marzo le proprie attività produttive a Stezzano, Curno, Mapello e Sellero saranno temporaneamente sospese. Una decisione in linea con le disposizioni straordinarie del Governo Italiano e ha l’obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza delle persone, a seguito dell’evoluzione della pandemia e dell’impossibilità di operare con continuità”.
D’altra parte chiudere oggi preventivamente per poter operare con una maggiore sicurezza e consapevolezza domani è segno di grande maturità da parte dell’azienda. Soprattutto rinunciare a parte degli introiti economici “…è segno di attaccamento al proprio capitale umano“, come riportato da Luca Nieri, segretario generale Fim Cisl Bergamo.
Le misure introdotte dal Governo Italiano non impongono infatti la chiusura degli impianti destinati alla produzione. Nonostante ciò, nel settore automotive, già alcune aziende si sono mosse verso questa direzione, introducendo uno stop momentaneo delle loro attività. Tra queste troviamo Lamborghini, Dallara, Ducati, Pagani e anche il gruppo FCA che continua ad incentivare lo smart working.
Non tutti erano d’accordo con la decisione presa
Brembo chiude i suoi stabilimenti?! Non era completamente convinto Matteo Tiraboschi, Vice Presidente dell’azienda Brembo. E’ importante sottolineare che se la scelta di chiudere fosse indirizzata a salvaguardare la vita delle persone, allora nessuno la avrebbe messa in discussione. Tuttavia, secondo Tiraboschi, sarebbe stato necessario un blocco su più grande scala, condiviso all’unanimità a livello europeo, per evitare un fatale danno economico sull’economia di diversi Paesi.
Ha poi aggiunto:
“Pensando ad altre misure, non posso che intravedere un fermo del trasporto merci e degli spostamenti di tutti i lavoratori. Questo significherebbe fermare la produzione italiana. Le ricadute sarebbero enormi per tutto l’automotive, dato che i componenti auto prodotti nel nord Italia vengono utilizzati da parecchie case automobilistiche mondiali”.
L’importante presenza di Brembo
Brembo è l’azienda italiana leader mondiale nella produzione e nello sviluppo di impianti frenanti. Ha sede a Curno, in provincia di Bergamo, ed è soprattutto rinomata per la produzione di impianti a disco.
La collaborazione tra Brembo e Ferrari è particolarmente importante: parliamo di eccellenze italiane.
La partnership tra i due grossi marchi continua ininterrottamente da oltre 40 anni, con le prime forniture per i Gran Premi di Formula 1. Dagli anni ’70 in poi lo stretto legame ha continuato ad alimentarsi, fino a rendere Brembo fornitore ufficiale dei campionati Gran Turismo e del Ferrari Challenge.
Tutto ciò ha portato a montare gli impianti frenanti Brembo su tutte le Ferrari stradali.
Brembo è consapevole ci siano alcuni aspetti fondamentali su cui prestare attenzione, tra cui esclusività, prestazione, efficienza e stress termico.
Sulla Ferrari 488 vengono montate pinze con 6 pistoncini all’anteriore e 4 al posteriore, in grado di arrestare completamente il mezzo in una manciata di secondi a partire da velocità di punta.
E ancora, si fa uso di software che, per mezzo di un algoritmo, tengono sotto controllo l’usura del disco carbo-ceramico per evidenziarne opportunamente la necessità di sostituzione.
Tecnologia e produzione dotata di massima efficienza e che, purtroppo, oggi si vede costretta ad una “pausa” in vista di tempi migliori.