In questo articolo parliamo di un metodo che i sud coreani si sono inventati per riuscire a controllare il maggior numero di persone possibile senza però mandare in crisi gli ospedali. Si tratta del cosiddetto test “drive through”.
Sei curioso di sapere di cosa si tratta? Bene: immagina situazioni in cui tu, automobilista, ti ritrovi di frequente: la sosta per il pagamento del pedaggio autostradale, ad esempio. In Corea del Sud hanno ben pensato di ricreare un qualcosa di simile, un modo per poter effettuare un numero maggiore di test sulla popolazione. Si tratta di un test che potremmo definire stile “drive through” o stile “mc drive”. Prendono il nome “drive through” quelle stazioni di sosta veloce in cui è possibile ritirare senza scendere dal proprio mezzo il cibo d’asporto che compri da un fast food (come ad esempio un McDonald’s).
In Corea del Sud è stato allora deciso di predisporre delle postazioni in corrispondenza di grandi parcheggi o aree di sosta in cui gli automobilisti possono decidere di loro spontanea volontà di sottoporsi al test per il Covid-19. In tali postazioni i medici, dotati delle adeguate protezioni (tute protettive di plastica, guanti, mascherine e visori anti-contagio) possono effettuare i test sugli automobilisti senza bisogno che essi scendano dal proprio veicolo.
Una volta che si arriva alla postazione per il test “drive through”, una delle prime cose da fare è attivare il ricircolo dell’aria condizionata. Questo semplice accorgimento si rende necessario perché, nel caso si fosse infetti, il virus rimane circoscritto all’abitacolo dell’automobile evitando di infettare il personale che sta svolgendo il test.
Il test dura in tutto all’incirca 10 minuti, e il risultato arriva a chi si sottopone a esso solitamente dopo un giorno via sms. In questi 10 minuti vengono controllati la temperatura corporea e la difficoltà respiratoria del passeggero.
Questa tipologia di test si sta rivelando molto utile in Corea del Sud per la battaglia contro il coronavirus. Infatti ha permesso di effettuare all’incirca 250.000 tamponi a partire dal 20 Gennaio, un risultato notevole. In una nazione che conta 51 milioni di abitanti, vuol dire che se ne effettuano circa 15.000 al giorno. Quindi Per avere un metro di paragone, in Italia ne sono stati effettuati finora circa 125.000.
Grazie anche all’effettuazione di questi test a tappeto in Corea del Sud per ora l’avanzata del Coronavirus è stata per ora contenuta, dal momento che si registrano al momento 8162 casi di positività. Le persone positive ovviamente sono sottoposte a quarantena.
Un altro vantaggio non trascurabile risiede nel fatto che con questa modalità di test è più alta la probabilità di trovare persone positive ma asintomatiche.
Penso che il nostro approccio sia giusto. Continueremo ad assistere a casi sporadici di contagio. Però a Daegu, epicentro del contagio, la situazione deve ancora stabilizzarsi.
Questo è quanto ha dichiarato a NPR il professore Lee Hyukmin del Yonsei University College of Medicine di Seul.
Possiamo dire che in qualche modo la Corea del Sud ha una struttura organizzativa sanitaria che è divenuta più efficiente in seguito all’epidemia di Mers scoppiata nel 2015. La Mers-CoV (Middle East respiratory syndrome coronavirus infection) è una malattia infettiva acuta che causa una grave forma respiratoria acuta caratterizzata da febbre, tosse e difficoltà respiratoria. Se siete curiosi e volete saperne di più sulla Mers vi indirizzo a questo link.
Infatti adesso settore pubblico e privato collaborano in modo più efficiente, e la KCDC (Korea Centers for Disease Control and Prevention) in questi anni si è riorganizzata nella sua struttura.
In particolare negli stati Colorado, Washington, California, Utah, Minnesota, Delaware e Indiana sono o saranno presto operative delle postazioni per il test, così da poter effettuare il test su una maggior fetta di popolazione.
Questo si è reso necessario perché anche negli Stati Uniti il Coronavirus è diventato una seria minaccia e il test “drive through”, come abbiamo visto, è un ottimo modo per individuare più velocemente i possibili infetti.