La Ducati Streetfighter V4/V4 S è la nuova naked della Casa di Borgo Panigale. Questa moto è stata presentata al pubblico per la prima volta all’Eicma 2019, e ha vinto peraltro il concorso “Vota e vinci la moto più bella del Salone”. Il 25 marzo era prevista una giornata di prove con i giornalisti delle varie testate da disputarsi sul circuito di Jerez, ma come è facile prevedere i piani sono saltati causa Coronavirus.
Allora Ducati ha optato per una presentazione in streaming della sua nuova creatura, che è stata sviluppata a partire dalla Panigale V4.
Vi è un filo comune che lega la nuova Ducati Streetfighter V4 e Joker. Il designer Jeremy Faraud infatti spiega di essersi ispirato alla figura di Joker nel momento in cui ha iniziato a creare la Streetfighter.
Joker, dice Faraud, “è un personaggio che combina cattiveria e divertimento“. E allo stesso tempo la Streetfighter “può essere guidata forte in pista, come una vera superbike, ma si può sfruttare anche nell’uso quotidiano, come una naked”.
Il designer francese ha trasmesso l’ispirazione a Joker nel design della Streetfighter V4 con delle linee generali che risultano un mix ben riuscito tra aggressività ed eleganza.
Il tema della doppia personalità applicato al design è particolarmente interessante. La natura naked della moto è chiaramente visibile dalla netta scomposizione dei volumi. Possiamo infatti distinguere, partendo dalla sinistra in alto, la coda, il serbatoio, il frontale. In basso vi è poi una piccola protezione. La natura da Superbike deriva invece dall’unione visiva di questi elementi (immaginate di tratteggiare delle rette inclinate negativamente e ve ne accorgerete) proprio come se fosse una carena.
Il frontale della Streetfigher è super aggressivo, con il proiettore a LED a V sormontato dalla doppia presa d’aria per l’air box nella carena a doppio layer. Sotto al proiettore diurno a LED troviamo i fari, che conferiscono alla moto uno sguardo da “pazzo Joker”, pronta ad aggredire l’asfalto.
La Ducati Streetfighter V4 può vantare un ottimo carico aerodinamico, che alla velocità di 270 km/h è di ben 28 kg, di cui 20 kg sulla ruota anteriore e 8 kg sulla ruota posteriore. I progettisti sono riusciti a ottenere questo risultato sfruttando l’esperienza accumulata negli ultimi anni in MotoGP con la DesmosediciGP.
Vediamo come sono arrivati ad ottenere questi risultati.
Concentriamoci sulla parte frontale, dove sono state ricavate delle appendici alari biplano integrate con gli estrattori d’aria (ispirati al mondo della Formula 1). Queste ali biplano (una prima assoluta) sono state studiate in modo da lasciare gli ingombri laterali contenuti per non penalizzare la sfruttabilità su strada (soprattutto in ambito urbano).
Queste ali portano dei benefici già a partire dalle basse velocità, dato che sono in grado di generare 2 kg di carico già a 50 km/h, 4 kg a 100 km/h e 9 kg a 150 km/h. Inoltre anche lo smaltimento termico migliora: infatti le velocità di attraversamento dei radiatori acqua e olio auentano rispettivamente del 2% e 10%.
L’utilizzo delle ali compensa in un certo senso i limiti intrinsechi di una naked, priva di protezione aerodinamica e con una posizione di guida che costringe il pilota a stare con il busto abbastanza eretto e la testa alta (cosa che va a penalizzare pesantemente l’efficienza aerodinamica).
Concretamente si è ottenuta una moto con un anteriore stabile in frenata e con una ridotta tendenza a impennarsi in accelerazione. Questo permette di aumentare le prestazioni in percorrenza e in uscita di curva. Inoltre anche alle alte velocità la ruota anteriore è meno soggetta al “galleggiamento”.
La nuova Ducati Streetfighter V4 condivide il motore con la Panigale V4. Si tratta di un unità 4 cilindri disposti a V di 90 gradi con cilindrata di 1103 cc. La potenza è di 208 CV erogati a 12.750 rpm e la coppia massima è di 123 Nm a 11.500 rpm. Qui sotto vi riporto un grafico delle curve di coppia e potenza tratto dal sito ufficiale di Ducati:
Rispetto alla Panigale V4 il rapporto finale è stato accorociato, aumentando del 10 % la coppia sula ruota posteriore.
Questo V4 è strettamente derivato dal Desmosedici impiegato in MotoGP, a partire dalla configurazione a 90 gradi e dal fatto che è ruotato all’indietro di 42 gradi. Questo dona compattezza al motore e consente di distribuire in maniera ottimale le masse.
L’alesaggio di 81 mm è il medesimo del motore da corsa, ed è il più elevato nel settore delle sportive. Cambia la corsa, di 53,5 mm, che favorisce la sfruttabilità su strada distribuendo meglio la coppia e riducendo il regime di rotazione massimo.
Questo propulsore è anche dotato di albero controrotante, soluzione che va ad abbattere in parte le forze di inerzia, a tutto vantaggio della dinamica del veicolo, che guadagna così in agilità.
Il propulsore della Streetfighter V4 ha una funzione portante, ed è su questo concetto che vi è stato costruito attorno il telaio “Front-Frame”. Quali sono i vantaggi di una soluzione del genere? Fondamentalmente si ottiene una maggiore rigidezza strutturale e diminuisce anche il peso (con benefici per il rapporto peso/potenza). Il peso minore è conseguenza del fatto che si è potuto renderlo più compatto. Per fare un esempio la struttura anteriore pesa solamente 4 kg.
Per quanto riguarda la ciclistica, rispetto alla Panigale V4 troviamo un manubrio leggermente più largo e alto al posto dei due semi-manubri e la sella è leggermente rialzata, e più imbottita.
L’impianto frenante è realizzato dalla Brembo. All’anteriore le doppie pinze dispongono ognuna di quattro pistoncini da 30 mm di diametro, e i due dischi hanno 330 mm di diametro. Mentre al posteriore troviamo un disco singolo 245 mm con pinza a 2 pistoncini. L’impianto frenante è coadiuvato dal sistema ABS Cornering EVO.
Per la Streetighter è disponibile un bel pacchetto di dispositivi elettronici di ausilio alla guida:
Questi dispositivi sono utili nelle diverse fasi di frenata, percorrenza e accelerazione, e sono collegati ai tre Riding Mode di cui dispone la Streetfighter V4.
In ultimo, il cruscotto è un full-TFT da 5” a colori ad elevata risoluzione, che è lo stesso della Panigale V4.
Sulla versione normale sono montati dei cerchi fusi in alluminio a 5 razze, mentre sulla versione S trovano posto cerchi in alluminio forgiato a 3 razze prodotti da Marchesini.
Per entrambe le versioni sono previsti pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa II, nelle misure 120/70 ZR17 per l’anteriore e 200/60 ZR 17 per il posteriore.
Lo Streetfighter V4 monta una forcella Showa Big Piston Fork (BPF) da 43 mm di diametro del tutto regolabile nel freno idraulico, in compressione ed estensione, e nel precarico molla. Al posteriore vi è invece un ammortizzatore Sachs completamente regolabile e fissato da un lato al motore da un telaietto in alluminio.
Invece lo Streetfighter V4 S dispone di una forcella Öhlins NIX-30, ammortizzatore posteriore Öhlins TTX36 e ammortizzatore di sterzo Öhlins.
La Streetfighter V4 S ha un peso leggermente più contenuto rispetto alla versione V4: si parla di un peso a secco di 178 kg contro 180 kg e di peso in ordine di marcia di 199 kg contro 201 kg.
Per la Streetfighter V4 il prezzo di partenza è di 19.990 €; per la Streetfighter V4 S servono 3000 € in più, quindi la base è di 22.990 €. La differenza è dovuta alle differenze di dotazione che abbiamo visto poco sopra.