Nell’ormai lontano 2012 Toyota e Subaru svelarono al pubblico la creazione nata dalla collaborazione tecnica dei due colossi giapponesi. Lo scopo era quello di proporre una vettura sportiva a trazione posteriore dai costi bassi e dal divertimento assicurato.
Con il telaio sviluppato da Toyota ed il boxer 4 cilindri di Subaru la ricetta era del tutto riuscita, con cambio manuale e non troppa potenza la vettura risultava divertente in qualunque contesto.
Se a ciò si aggiunge la scelta di montare gomme strette e dure per ridurre il grip complessivo, senza renderla pericolosa, si ottiene un comportamento sempre sincero e facile anche oltre il limite, ed è ciò che l’ha resa una sportiva per tutti.
Infatti togliendo grip la vettura è sempre progressiva sia nel sottosterzo ma soprattutto nel sovrasterzo, che non essendo facile da gestire e da provocare crea un livello aggiuntivo alla guida; accessibile anche ai meno esperti con sicurezza. È questa capacità di insegnare e portare il driver a comprendere il limite della vettura senza dover raggiungere alte velocità che ha reso questa vettura eccezionale.
Oggi la Toyota e la Subaru sono chiamate a ricreare e reinventare il loro successo con lo sviluppo della già da tempo rumoreggiata GR86 ovvero il secondo capitolo della saga da presentare nel 2021.
Se online si diffondono rumors e rendering più o meno probabili, ci sono dei punti chiave che le case nipponiche non potranno mancare.
A cominciare dal motore, la vecchia unità 2,0l boxer 4 cilindri con circa 200cv a 7000rpm e 205Nm di coppia a 6600rpm sulla carta presenta prestazioni assolutamente adeguate ma alla guida trasmette però una sensazione di disagio. Anche con una vettura leggera come la gt86, con 1200kg, il motore non è mai troppo felice di salire di giri, ma presenta invece un forte calo della coppia tra i 3500 ed i 5000 giri in cui il motore perde spinta e sembra non salire di giri.
Il problema principale non è però il calo della coppia ma la posizione sull’arco dei giri motore che risulta essere al centro del range di utilizzo del motore nella guida sportiva su strada.
Infatti a meno che non si tenga il motore tra i 5000rpm ed i 7000rpm, cosa che su strada è improbabile, ogni volta che si sale di marcia o si rallenta ma non si scala marcia per tenere il motore su di giri, andando a riaccelerare si cade nel calo di coppia con una sensazione di mancanza totale di ripresa e di disagio del motore che rende sfruttare la potenza dell’aspirato decisamente frustrante.
Sulla nuova vettura però pare sarà utilizzato il nuovo boxer 4 cilindri 2,4l turbo da 240cv, che oltre a non presentare il torque dip dovrebbe avere maggiore potenza e coppia ma soprattutto un feeling più sportivo ed una facilità di tuning per chi volesse più potenza senza dover spendere molto per un kit turbo o un compressore volumetrico.
Tra i punti forti c’erano sicuramente sterzo e telaio, entrambi leggeri e comunicativi. Lo sterzo, un’ unità servosterzo ad attuazione idraulica, infatti risultava leggero ma adeguato in tutte le fasi di guida.
Ma soprattutto lasciava filtrare feeling e vibrazioni dall’anteriore, comunicando con il guidatore senza però far risultare la vettura nervosa o difficile da posizionare su strada.
Complice anche il telaio, di pregiate caratteristiche, il reparto sospensivo con uno schema MacPherson all’anteriore ed un multilink al posteriore era tarato per un utilizzo stradale con del rollio nella guida impegnata che ricorda la guida delle vetture anni ‘60 e ‘70, in cui sfruttare i trasferimenti di carico risulta assolutamente obbligatorio.
Anche queste caratteristiche di guida hanno reso la vettura un successo, ed è auspicabile che non vengano snaturate sulla nuova versione, così come anche un aumento del peso risulterebbe andare contro l’ethos della vettura.
Infine il prezzo, la Gt86 ha
un prezzo al nuovo assolutamente competitivo posizionandosi come alternativa
alle piccole sportive a trazione anteriore come fiesta st o polo gti. Infatti
superare i 35’000€ la porterebbe fuori dal range di prezzo per le sue
prestazioni ma soprattutto la porterebbe ad invadere la fascia di prezzo della
nuova supra con motore 4 cilindri.
Il prezzo e la semplicità della meccanica e dell’elettronica l’hanno resa una vettura adatta a tutte le tipologie di utilizzo rendendola una presenza stabile nel mondo del tuning, che ha contribuito fortemente al suo successo.
Nel vario caleidoscopio di Gt86 elaborate per drift ma anche per il time attack così come per la strada, la caratteristica comune è l’essere una base perfetta per ogni appassionato, rendendola appetibile a tutti se non in forma stock, con poche modifiche la si può avvicinare alla propria visione ed ideale, rendendola la vera sportiva democratica, ed è questa la vera caratteristica che non dovrà mancare al nuovo modello.
Articolo a cura di Alessandro Melone.