Audi e-tron Sportback: il dietro le quinte dell’aerodinamica

L'aerodinamica dell' Audi e-tron Sportback

L'aerodinamica dell' Audi e-tron Sportback

Lo studio dell’aerodinamica nell’ambito dell’automotive è diventato sempre più di vitale importanza, in quanto è direttamente correlato ai consumi. Ad esempio, con l’ Audi e-tron Sportback, il coefficiente Cx raggiunto è stato di 0,25, un vero e proprio “record” per il segmento dei SUV coupé. Dietro a quel numeretto che risponde al valore di 0,25 ci sono una serie di soluzioni all’avanguardia: ad esempio è possibile trovare gli specchietti retrovisori virtuali, il sottoscocca carenato, prese d’aria regolabili, e sospensioni ad assetto variabile.

Il fondo dell’Audi

Una variazione di un centesimo sul valore del Cx, si traduce in una variazione di circa 5 chilometri in termini di autonomia del veicolo. Per ottenere un simile risultato, si legge nel comunicato stampa, gli ingegneri avrebbero dovuto, a parità di carrozzeria, ridurre il peso della vettura di oltre mezza tonnellata.

L’aerodinamica della Audi e-tron Sportback

Il sottoscocca è stato completamente carenato ed è stata adottata una piastra in alluminio specifica per proteggere la batteria che alimenta la vettura. I punti di avvitamento, inoltre, somigliano a delle fossette. Si sviluppano dei mini-vortici che migliorano i flussi: è la stessa funzione delle fossette sulle palle da golf (chiamate anche dimple).

Audi e-tron Sportback
Dynamic photo, Colour: Florett Silver

Le ruote e i passaruota rappresentano un punto critico per l’aerodinamica. Il rotolamento degli pneumatici, infatti, insieme ai passaruota contribuisce circa ad un terzo della resistenza aerodinamica totale del veicolo. Sul frontale, le prese d’aria aiutano ad incanalizzare al meglio i flussi, per farli “scorrere” all’esterno dei cerchi e portarli al retrotreno. All’anteriore, è situata la presa d’aria adattiva SKE. Fra il single frame e i radiatori è collocato un modulo con due feritoie che all’occorrenza sono aperte o chiuse da due piccoli motorini elettrici. Ogni feritoia include tre listelli, che insieme ad alcuni elementi in schiuma preformata, sigillano la zona che precede l’SKE. In questo modo, l’aria fluisce senza turbolenze.

Audi
Tre quarti posteriore

Gli elementi in schiuma, inoltre, hanno anche una seconda funzione, ovvero quella di assorbire una parte dell’energia legata agli urti a basse velocità. Con questa soluzione si mira a salvaguardare l’incolumità del pedone. La presa d’aria viene azionata da una centralina e la gestione avviene sempre con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza. Ad esempio quando l’auto viaggia tra i 48 e i 160 km/h, entrambe le feritoie vengono chiuse per migliorare il flusso dell’aria. Se le parti del motore o il condensatore del climatizzatore necessitano del raffreddamento, il sistema apre inizialmente la feritoia iniziale e poi, se l’accumulo d’aria non dovesse essere sufficiente, apre anche quella inferiore.

L’auto è dotata della frenata rigenerativa per caricare la batteria per gestire frenate di bassa e media entità. Se, invece, la batteria è carica, e bisogna gestire una frenata importante, la centralina regola le feritoie e la SKE a mo di aerofreno.

Il reparto sospensioni

L’Audi e-tron Sportback adotta, sin dalla versione base, del sistema Adaptive air suspension. Si tratta di sospensioni che variano l’assetto dell’auto. In base alla velocità di percorrenza, il sistema regola in tempo reale l’assetto della vettura per ottimizzare l’aerodinamica. Ad esempio, in autostrada o laddove le velocità sono particolarmente alte, l’auto imposta un assetto ribassato, con un decremento di circa 26 millimetri di altezza. Il vantaggio di questa soluzione consiste nel fatto che con l’assetto ribassato, una maggior superficie della ruota rientra nel passaruota, riducendo le turbolenze legate al rotolamento.

Frontale Audi e-tron Sportback
Frontale Audi e-tron Sportback

Le suddette turbolente, vengono attenuate tramite altri spoiler specifici e deflettori posti avanti alle ruote anteriori. Un altro problema in termini aerodinamici è rappresentato dagli specchietti retrovisori. Per questo motivo, invece delle solite calotte, sono stati adottati degli specchietti virtuali. In sintesi, sono state piazzate delle telecamere di dimensioni molto contenute, le quali immagini catturate sono visibili all’interno dell’autoveicolo. Proprio grazie a questa soluzione, i fruscii aerodinamici sono pressoché ridotti prossimi allo zero. Le telecamere, sono incorporate in piccole strutture a forma di ala e sono dotate di un sistema di riscaldamento che evitano l’appannamento e la formazione di ghiaccio per ottimizzare la visibilità sui display.

Specchietti retrovisori virtuali con telecamere
Specchietti retrovisori con telecamere

Infine, a completare il pacchetto aerodinamico ci pensano i cerchi in lega da 19 pollici. Il profilo è stato ottimizzato per migliorare il flusso, e sono montati all’interno di pneumatici 255/55 a bassa resistenza al rotolamento. Gli pneumatici presentano scritte incise, anziché in rilievo.

Tutte queste soluzioni, portano la Audi e-tron Sportback ad accelerare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, garantendo un’autonomia di 446 km. La potenza massima erogata è di 408 cv. La trazione, come ogni modello top di gamma, è integrale Quattro.