La nuovissima Honda E, in arrivo nei concessionari italiani nel corso di quest’anno, rappresenta la visione per il futuro prossimo della mobilità urbana in casa Honda.
Infatti la casa giapponese ha deciso di realizzare il proprio primo veicolo full electric sulla base di una tipica vettura cittadina di segmento B.
Con un design pulito e moderno ma di forte ispirazione al passato del marchio, la nuova vettura giapponese rappresenta certamente la visione di mobilità sostenibile di un futuro vicino con sguardi ai prossimi 20 anni, ma senza però la tecnologia, specialmente in campo batterie, in grado
purtroppo di poterla far spiccare nel mercato delle piccole EV.
La scelta stilistica è certamente di rottura, rispetto quella di molte altre case, di realizzare una piattaforma inedita che si distacchi sia per l’architettura e il posizionamento delle batterie ma in modo più evidente in chiave di design.
La vettura è caratterizzata da forme morbide e semplici con richiami a vetture della storia del marchio come la N360 e le prime serie di Civic. Entrambi modelli che rappresentarono le rivoluzioni della mobilità cittadina che portarono alla fama il marchio di Tokyo.
Se il reparto stilistico ha percorso una linea di rottura rispetto il mercato attuale, nel comparto tecnico le differenze non sono così marcate.
La vettura è costruita su una nuova architettura inedita con le batterie montate nel fondo vettura e un motore di 130 o 150cv che muove le ruote posteriori. Tale scelta ha permesso alla Honda E di avere una distribuzione del peso 50:50 e un baricentro molto basso.
Inoltre non avere un motore termico tra le ruote anteriori permette un raggio di sterzata di 4,3m, gira quasi su se stessa, grande vantaggio nei sempre più stretti spazi cittadini.
L’assetto è divertente e la vettura è molto agile a basse velocità ma risulta un po’ goffa nelle manovre più brusche per via dei 1500kg di peso, però in linea con la concorrenza.
Se per il design esterno l’ispirazione guarda al passato, per gli interni il futuro è l’unica musa, infatti con tre schermi posizionati sulla plancia per l’infotainment, e due ai lati che fungono da specchi laterali, l’abitacolo è decisamente rivolto al futuro. I sedili comodi ma poco contenitivi, rivestiti con tessuti naturali sono molto confortevoli ma poco adatti ad una guida più spinta.
Il tallone di Achille della vettura però è il bagagliaio decisamente ridotto anche in considerazione delle dimensioni esterne.
L’anello debole sono le batterie, infatti con 35,5kWh garantiscono un autonomia di soli 220km, che per la città sono più che sufficienti, ma per il prezzo a cui è venduta non può essere considerata
come unica auto. L’autonomia però è soprattutto scarsa rispetto la concorrenza, la Mini Cooper SE con 32,6kWh percorre tra i 230 e i 270km.
Infine il prezzo, decisamente in linea con le vetture elettriche ma fuori mercato nel segmento B, partirà da 35.500€ per la versione “base”, già molto accessoriata, e 38.500€ per la advance con il motore da 150cv. Prezzi molto alti per una vettura da utilizzo solamente urbano, che pertanto non raggiunge tutte le tasche creando una vettura democratica come le sue antenate N360 o Civic. Per chi però ha necessità di una seconda auto per la città, la vettura compete con lo stile e la tecnologia interna delle elettriche del segmento B, distaccandosi certamente per design e divertimento di guida, ancora una volta Honda entra intelligentemente in un mercato già avviato e consapevole di non avere una tecnologia elettrica al livello della concorrenza, decide di affrontare la mobilità urbana sostenibile da un angolazione differente.