Il ventilatore polmonare Ferrari FI5 è pronto. Anche se il team di Formula1 è in fase di stallo forzata, la casa del Cavallino Rampante ha svelato un nuovo ventilatore polmonare per aiutare a combattere la crisi legata al coronavirus, sfruttando l’esenzione speciale concessa dalla FIA ai Team, per lavorare su attività relative al COVID-19.
La Scuderia aveva già preso a cuore la crisi, donando 10 milioni di euro e 150 ventilatori al Dipartimento della Protezione civile italiana. Allo stesso tempo aveva anche affidato la fabbrica di Maranello alla produzione di valvole respiratorie e raccordi per maschere protettive.
Il progetto ha coinvolto esperti del Team. A coordinare il tutto, Simone Resta, Head of Chassis Engineering, e Corrado Onorato, F1 innovation manager, nonché l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il risultato è un nuovo ventilatore polmonare battezzato FI5. F per Ferrari, I per Istituto italiano di tecnologia e 5 per l’ ambizioso obbiettivo raggiunto di ultimare il progetto in 5 settimane.
“Volevamo chiaramente dedicare il massimo sforzo a questo progetto, ma anche andare veloci, il più velocemente possibile, quindi è impressionante che questo sia stato effettivamente raggiunto in sole cinque settimane di lavoro, e abbiamo già il prototipo”.
“Abbiamo iniziato in piccolo”, ha dichiarato il direttore scientifico dell’IIT, professor Giorgio Metta al lancio di FI5. Ma si rese subito conto di aver bisogno di più risorse da dedicare al progetto. “Siamo stati in contatto con la Ferrari già nel recente passato, quindi abbiamo pensato, perché no?. Queste sono esattamente le competenze di cui abbiamo bisogno: ingegneri che conoscono la fluidodinamica, che possono aiutare nella progettazione di un respiratore”.
“Noi abbiamo dato il nostro contributo in diverse aree”, ha affermato Onorato. “Abbiamo iniziato con alcune simulazioni dinamiche volte a simulare il ventilatore in diverse condizioni, quindi abbiamo praticamente eseguito la maggior parte della modellazione delicata del ventilatore con tutti i componenti interni, i componenti pneumatici e meccanici, e poi abbiamo fornito il nostro supporto in termini di supply chain e ingegneria dei costi.
Gli ingegneri della Scuderia si sono occupati della progettazione in Cad, della definizione della parte pneumatica e meccanica e delle simulazioni fluidodinamiche. Mentre l’Iit si è fatto carico dell’acquisto di tutti i materiali(di facile reperibilità e dal costo contenuto), si è occupata della progettazione dell’elettronica, del firmware e del software di controllo sviluppando la progettazione del cablaggio. Il primo prototipo è stato assemblato nella sede dell’Iit, a Genova, ed è stato sottoposto a tutti i test di funzionamento, superati senza ostacoli, e il team di esperti sta già lavorando a eventuali miglioramenti.
“Penso che il magico contributo che noi abbiamo dato a questo progetto sia rappresentato dal nostro DNA di F1 e dalla nostra capacità di risolvere i problemi e trovare soluzioni e idee nel modo più rapido possibile”. Dichiara Onorato.
Inoltre Ferrari ha confermato di non procedere alla produzione in serie del ventilatore polmonare FI5. Il progetto è reso “open source”, consentendo alle istituzioni di tutto il mondo di utilizzare i progetti Ferrari per costruire i propri ventilatori.