Per gli appassionati di Formula 1 ci sono buone notizie. Chi vive in prossimità del circuito del Mugello, potrà sentire sfrecciare le monoposto direttamente dal balcone di casa. Avete capito bene: ormai manca solo l’ufficialità, ma la F1 correrà al Mugello. Chiaramente, poiché già c’è Monza come GP d’Italia, il nome dell’appuntamento sarà GP della Toscana.
Come riportato dal sito Motorsport.com, l’ufficialità dovrebbe arrivare lunedì e magari sarà stabilita anche la seconda parte del calendario 2020 di Formula 1. Al momento, ufficialmente, sono state pubblicate solo le date dei primi 8 appuntamenti. Si comincia il weekend del 3-5 luglio sul circuito di Spielberg, il Red Bull Ring in Austria ed esattamente 7 giorni dopo, si torna sulla stessa pista per un secondo weekend di gara. Al momento l’ultimo appuntamento ufficiale in calendario è proprio il Gran Premio d’Italia a Monza nel weekend del 4-6 settembre. E qui, ci sarebbe la cosa interessante: esattamente 7 giorni dopo Monza, ci sarebbe il GP della Toscana, sul circuito dei Mugello. Sarà esattamente la gara in cui la Ferrari festeggerà i 1000 GP disputati.
L’impianto è già di proprietà della Ferrari e ha avuto il pieno appoggio dalla Regione. Sarà stabilito, infatti, un protocollo tra la Regione Toscana, il Comune di Scarperia, e quello di Firenze. Sarà concesso un contributo economico per coprire parzialmente i costi dell’organizzazione. Come ormai è stato deciso per le altre tappe, anche al Mugello, la gara sarà tenuta a porte chiuse, dunque senza spettatori. La Ferrari è scesa in pista con la SF71H martedì per provare in prima persona i protocolli anti-covid che saranno già attivi dal GP d’Austria.
Il circuito del Mugello nacque come tracciato stradale nel 1914. Essendo in prossimità della Prima Guerra Mondiale, però, le competizioni furono presto sospese, per poi raggiungere il boom nel dopoguerra. Il percorso inizialmente era lungo 66 km ed era anche molto complesso. Il tracciato coprire da Scarperia fino a Firenzuola per salire fino al Passo della Futa e riscendere per San Piero a Sieve e tornare a Scarperia. Tra i nomi famosi troviamo anche Enzo Ferrari che vinse alla guida di un’Alfa Romeo nel lontano 1921.
Nel 1955 la lunghezza del tracciato si ridusse a “soli” 19 km, ma dal 1960, l’eclissi della Mille Miglia, portò in auge nuovamente la versione da 66 km. La Ferrari corse per la prima volta al Mugello nel 1967 ma una ventina di anni dopo il legame tra il marchio italiano e il circuito diventò inseparabile. Tra gli anni ’60 e ’70 gli appassionati si moltiplicarono esponenzialmente e sempre più persone si appostavano tra le valli del posto per ammirare le fuoriserie sfrecciare ma anche vetture stradali. In particolare, le versioni elaborate delle citycar del tempo, ad esempio ABarth, catturavano gli appassionati maggiormente.
Solo negli anni ’70, fu inaugurata la versione che conosciamo oggi del circuito e nel 1988 il tracciato fu acquistato dalla Ferrari. Sotto la acquisizione di quest’ultima, il circuito subì un profondo aggiornamento delle infrastrutture, mantenendo originario il disegno del tracciato vero e proprio. Il circuito del Mugello ospita la MotoGP da molti anni, anche se quest’anno a causa del Covid-19, l’edizione 2020 non si terrà. Inoltre, nel 2007, il tracciato ha ospitato i festeggiamenti per i 60 anni del marchio e il campionato mondiale di Kimi Raikkonen.
La Formula 1 ha già effettuato dei test nel 2012, accogliendo il consenso dei piloti. Mark Webber, all’epoca pilota della RedBull, disse che 10 giri al Mugello erano paragonabili a 1000 giri ad Abu Dhabi in termini di soddisfazione. Sul rettilineo principale, lungo circa un chilometro, le MotoGP superano i 350 km/h di velocità, per poi arrivare alla San Donato. Il record di velocità è di Andrea Dovizioso che proprio nel 2019 ha toccato i 356.4 km/h.