La Ferrari SF1000 ha dato l’idea di non essere una gran vettura nel complesso. Perde alcuni decimi in curva e perde davvero tanto in rettilineo. Nel Gran Premio d’Austria, vinto da Valtteri Bottas, le prestazioni sul giro singolo (e dunque in modalità qualifica) delle due Ferrari erano più lente di 1 secondo al giro. Circa l’80% di quel distacco, dunque 8 decimi, derivava proprio dai lunghi rettilinei. Stiamo parlando dunque del rettilineo del traguardo, del semi-rettilineo che porta dalla curva 1 alla curva 3, e quello subito successivo. Nel confronto sul giro secco contro la Ferrari SF90, la monoposto dello scorso anno, solo nel rettilineo tra curva 1 e curva 3, la SF1000 perdeva circa mezzo secondo.
È chiaro, dunque, che, proprio come ha spiegato Mattia Binotto, la potenza del motore Ferrari si è ridotta rispetto allo scorso anno. A quel punto, in Ferrari, avranno ripensato alle parole del fondatore Enzo Ferrari: “L’aerodinamica è il risarcimento per chi non sa spremere cavalli dal motore“. È un po’ la filosofia adottata anche da Red Bull negli anni in cui ha dominio. La scuderia austriaca compensava la mancanza di velocità in rettilineo con il telaio, molto probabilmente, migliore di tutto il Circus. La stessa cosa sarà costretta a fare la Ferrari, in quanto la Powerunit di fatto è congelata fino all’anno prossimo. “Proviamo a compensare con l’aerodinamica“, avranno pensato in Ferrari. Di fatto, per il GP di Stiria alcuni acuti osservatori hanno adocchiato un’ala anteriore un po’ diversa rispetto alla versione portata domenica scorsa. Domani, dovrebbe arrivare anche un nuovo fondo, stando a quanto riportato dal giornalista spagnolo Albert Fabrega.
Le uniche foto, al momento, disponibili in rete riguardano l’ala anteriore. Come mostrato nelle immagini di sotto, sono state apportate modifiche in termini di micro-aerodinamica. Ad esempio, si può notare il “piede” della paratia esterna dell’ala anteriore ricurvo. La settimana scorsa, invece, presentava un andamento più lineare. Anche i profili dei flap superiori presentano delle differenze. Sono meno estesi in altezza nelle vicinanze del muso e presentano una diversa curvatura.
Come già detto, è atteso anche un nuovo fondo domani. Al momento dunque, non ci sono fotografie per analizzare eventuali differenze. La soluzione ideale, in teoria, sarebbe quella di ridurre il drag, dunque la resistenza all’avanzamento, per avere una velocità di punta maggiore, a scapito, logicamente, della velocità in percorrenza di curva.
È molto probabile, anzi quasi certo, che se la soluzione adottata per sabato e domenica dovesse essere proprio quella più scarica, la Ferrari dovrà apportare qualche modifica anche all’ala posteriore per ritrovare l’equilibrio aerodinamico. In questo caso, sarà necessario scaricare anche l’ala posteriore.
La speranza, per noi italiani, e per lo spettacolo in Formula 1, è che la Ferrari possa tornare a giocarsela con Red Bull e Mercedes in termini di performance pure. D’altro canto, Red Bull ha sofferto problemi tecnici che hanno portato al ritiro di entrambe le auto, mentre i motori Mercedes hanno sofferto di surriscaldamento e dunque di temperature più alte di quanto stabilito.