Spionaggio industriale, indagini motore Ferrari 2019: ci troviamo di fronte ad un nuovo caso di Spy Story?
La storia potrebbe ripetersi. Le prestazioni particolarmente sottotono della Ferrari SF1000 non hanno convinto nessuno. Secondo Giorgio Terruzzi, infatti, ci potremmo trovare di fronte ad un secondo caso di spionaggio industriale. Se usassi il termine Spy Story, sicuramente tornerà alla mente la vicenda avvenuta tra il 2007 e il 2008, che aveva anche quella volta come parte lesa la Ferrari. Terruzzi ha ipotizzato che qualcuno che avrebbe l’accesso ai dati della Ferrari avrebbe aizzato gli avversari contro la Scuderia italiana. Si tratterebbe, dunque, di qualcuno che agiva nell’ombra, aggiungendo benzina sul fuoco alle squadre avversarie che già non digerivano le prestazioni in rettilineo della SF90.
Avendo dei dati concreti, dunque, le scuderie avrebbero segnalato i propri dubbi alla FIA, riuscendo addirittura a spiegare quali fossero le aree grigie del regolamento sfruttate dalla Scuderia Ferrari. Tutto ciò avrebbe portato all’accordo segreto tra la FIA e la Ferrari che avrebbe comportato alla perdita di cavalli sul motore montato sulla monoposto 2020. Questo dunque ha comportato che la monoposto, inizialmente progettata per le specifiche del propulsore 2019, si trova a funzionare con un motore diverso e dunque non più in condizioni ottimali.
Ritorna la Spy Story in Formula 1? Ecco cosa ne pensa Terruzzi
Giorgio Terruzzi riporta nel suo articolo questo estratto. “C’è una spy story all’origine dei mali che affliggono questa Ferrari. Innescata dalla vittoria di Leclerc nel GP d’Italia 2019, ottenuta sfruttando un motore potentissimo. Troppo potente secondo la concorrenza che pure, al pari della Ferrari, cerca e sfrutta cavalli in più, lavorando in quelle zone indecifrabili che compongono ogni power unit.
Nell’autunno scorso una chirurgica operazione di spionaggio industriale prese corpo, innescata da un team antagonista della Ferrari con la complicità di qualcuno che della Ferrari conosce i risvolti più segreti. Ad ammetterlo è un tecnico della Federazione Internazionale (FIA) che pretende anonimato mentre racconta come l’indagine federale proprio su istigazione di un team prese il via. Con qualche contraddizione poiché la modalità per ottenere quelle informazioni risultava illecita. È questo il clamoroso retroscena dal quale molte mosse derivano. La stessa FIA è consapevole che tutti i motoristi operano oltre il limite con rischi minimi. Tanto è vero che persino nel caso Ferrari non si è arrivati a scoprire una irregolarità. In ogni modo, le informazioni giunte ai tecnici federali sono servite per imporre a Maranello un compromesso, «segreto», con conseguente azzeramento di una serie di sviluppi. I guai aerodinamici che le rosse manifestano ora sono il frutto di quell’accordo“.
Leggendo queste brevi righe, sembrerebbe che Terruzzi sia addirittura certo di quel che dice. Afferma addirittura di avere una fonte, che è un tecnico della FIA. Si tratta dunque di un regresso che ha portato alla perdita di decine di cavalli di potenza. Ciò avrebbe reso di fatto la SF1000 un “cancello” in rettilineo. Addirittura secondo gli addetti, riporta Terruzzi, sarebbe l’unico motore perfettamente regolare. Per la FIA è impossibile indagare a fondo nelle officine. Infatti, per venire a conoscenza delle cose, l’unico modo è quello delle soffiate.
“Il che garantisce a molti team di viaggiare indisturbati aumentando la potenza delle power unit. Servono le prove per determinare una infrazione. E queste prove possono emergere solo se qualcuno spia o confessa. Ciò che accade sul fronte motori è simile al tema Racing Point. Chi opera in F1 sorride di fronte all’idea che sia stato possibile copiare la Mercedes 2019 usando le foto. Stiamo parlando di dettagli alla frazione di millimetro per componenti sofisticatissime. Eppure, siamo ancora ai semplici sospetti, con la FIA che ammette una certa superficialità nelle analisi, consapevole del terremoto che potrebbe generare un’accusa di trasferimento dati, destinata a coinvolgere anche la squadra campione del mondo“, continua Terruzzi. Se ciò dovesse continuare, c’è il rischio che nel 2022, tutti i team con motore Mercedes potrebbero presentare monoposto altrettanti veloci.