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Aprilia RS 660: il ritorno della “piccola” sportiva di Noale con foto, analisi tecnica e cenni storici

Articolo a cura di Matteo Mammucari – A circa trent’anni dalla prima produzione e vendita dei primi modelli, la casa di Noale ha deciso di tornare a produrre una delle motociclette più iconiche del nostro paese. L’Aprilia RS 660 è stata adattata alle esigenze di mercato attuali ed alle normative antinquinamento.

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La storia dell’Aprilia RS

Il ricordo è ancora vivido di quando, nei lontani anni ’90, le Aprilia RS dominavano i campionati del motomondiale in quasi tutte le categorie, regalando sogni agli appassionati, grandi o piccoli che fossero.

Con la prima RS 125, messa in commercio nel ’92, sull’onda delle vittorie riportate nel motomondiale da Aprilia nel campionato 125 e 250 ed il secondo posto in entrambe le classifiche, si apre uno dei periodi più redditizi della casa di Noale, che fa della RS 125 uno dei suoi modelli di maggior successo. La grande popolarità di questa piccola grande moto risiede nell’abilità di proporre anche ad un pubblico giovane versioni pronto pista, come la RS 125 in allestimento Sport Pro, quasi totalmente pronte per partecipare al campionato Sport Production dell’epoca, ora conosciuto come Coppa Italia.

Analisi Tecnica dell’Aprilia RS 660

Questa volta Aprilia ritorna in campo con una sportiva con un propulsore di soli 57kg e 660cm3 capace di ben 100 cv a 10.500 giri/min, mentre la coppia si attesta sui 67 Nm a 8.500 giri/min. Il cuore della RS è direttamente derivato dal quattro cilindri a V, di 1100 cc, in dotazione alla RSV4. L’albero motore presenta manovelle disposte a 270o con combustioni sfasate di 50o, il tutto montato su bronzine che lavorano su tre perni di banco ed accoppiato ad un albero controrotante che, montato nella parte anteriore del motore, ha l’importante compito di mitigare le forze del primo e secondo ordine.

Ad abbracciare il motore troviamo un telaio realizzato in due elementi, quasi totalmente simmetrici e ricavati tramite un processo di pressofusione, imbullonati sul canotto di sterzo e sulla giunzione con il mono ammortizzatore posteriore. Questo è vincolato al forcellone posteriore, anch’esso realizzato per fusione sebbene sia un monoblocco, a differenza del telaio.

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Per quanto riguarda l’impianto frenante, l’Aprilia RS 660 si affida a Brembo con un sistema a doppio disco da 320mm per l’anteriore, mentre per il posteriore troviamo una monodisco Brembo da 220mm.

In quanto a forcelle la scelta è ricaduta su delle Kayaba completamente regolabili sia nell’idraulica che nel precarico all’anteriore coadiuvato da un monoammortizzatore Kayaba al posteriore.
L’elettronica invece presenta notevoli punti di forza per una moto di questo segmento. L’ABS cornering, il Traction control, il cambio elettronico, la strumentazione moderna e compatta ed il sistema di illuminazione a led, rendono questa moto in grado di imporsi come una delle più evolute del segmento.

Una media che mancava, ma…

Con 170 kg in ordine di marcia e quote degne di una vera sportiva la Aprilia RS 660 si posiziona in un segmento che non ha riscosso particolare successo negli ultimi anni, complice un prezzo che si dovrebbe attestare intorno ai 10.500 euro. Data la grande dotazione e il conseguente contenuto tecnologico, il rischio è che questo prodotto venga snobbato dal pubblico poiché considerata una moto troppo costosa per la fascia nella quale verrà proposta.