L’Osservatorio Continental 2020 Mobilità e Sicurezza ha svolto un’indagine molto interessante riguardante i bisogni le paure e la percezione della sicurezza da parte dei cittadini italiani. In collaborazione con l’istituto di ricerca Euromedia Research diretto da Alessandra Ghisleri, sono state fatte rilevazioni riguardanti anche le future prossime strategie della Industry Automotive.
Quali sono i nostri nuovi bisogni e paure? Come la pandemia da COVID19 ha cambiato tutto ciò?. Come si adegueranno le Smart City? Quali saranno le scelte dell’Industry Automotive. Durante il secondo Osservatorio Continental 2020 Mobilità e Sicurezza sono stati analizzati questi principali interrogativi.
Le abitudini e le percezioni degli italiani, per quanto riguarda il tema mobilità e sicurezza sono cambiate. E’ questo ciò che emerge dai dati di Euromedia Research, che rappresenta uno dei punti chiave del secondo Osservatorio Continental 2020.
“La pandemia ha rappresentato un momento di rottura di alcuni trend consolidati e abbiamo voluto, ben conoscendo le tendenze dell’automotive, leggere in profondità la nuova percezione del consumatore sulla sicurezza, che assume significati più estesi sui quali sono opportune riflessioni e reazioni” dichiara Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia.
La paura del contagio incide inevitabilmente sulla mobilità. Oggi, senza dubbio, l’automobile è il mezzo scelto dagli italiani. Oltre un italiano su due (56,7%) scegli di spostarsi in auto perché la ritiene il mezzo più sicuro con cui muoversi (66,6%). Un dato significativo che registra una crescita del 22,5% rispetto all’anno precedente.
La mobilità richiesta per il post-covid è sostenibile e rispettosa dell’ambiente:
A fronte di questo 60,6% che dichiara di aver cambiato le proprie abitudini per “paura”. Inoltre il 31,2% degli intervistati riconduce la drastica riduzione del proprio bisogno di mobilità a delle cause oggettive come lo smartworking. Oppure, al ritorno alle proprie terre d’origine, il southworking.
Gli italiani non prevedono di tornare alle abitudini pre-Covid in tempi brevi infatti:
Dai dati raccolti nel secondo Osservatorio Continental 2020 Mobilità e Sicurezza si evidenzia un sentimento di “paura” che accompagna gli italiani. Ne consegue una sfiducia nei mezzi pubblici, con una sempre più crescente idea di “Città Green”. Ma pone anche l’automobile in una prospettiva di ruolo centrale nel futuro.
Emerge un ritorno di interesse per l’automobile privata come mezzo di trasporto che garantisce sicurezza in tutte le sue accezioni, compresa quella sanitaria oggi divenuta di drammatica attualità. È però meno scontata l’indicazione forte che questa preferenza andrà oltre la fine della pandemia, perché le nuove paure si sono sedimentate in profondità. Si crea quindi un nuovo spazio per l’automobile, che deve presentarsi all’appuntamento con soluzioni ecologiche, sicure e sostenibili. Afferma Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia.
Dalla ricerca si evince che il consumatore è meno legato al brand del veicolo. Mostra invece più attenzione alle novità tecnologiche e di sicurezza. Infatti:
La maggior parte degli italiani che si dichiara non disponibile a cambiare il proprio mezzo, riconduce la propria scelta principalmente a ragioni di carattere economico (32,6%). O alla non esigenza di cambiare l’auto poiché ritenuta relativamente nuova e senza problemi (31,4%).
Ma, in presenza di incentivi per l’acquisto di mezzi ecologici:
Il 64,5% dei cittadini intervistati si dichiara disponibile a prendere in considerazione l’ipotesi di cambiare auto.
In questo 2020 gli italiani si sentono meno sicuri al volante rispetto allo scorso anno. Il 75% dei cittadini che oggi si sente sicuro delle proprie capacità e di sé stesso mentre è alla guida fa registrare un -12% rispetto all’anno precedente. Tra i meno tranquilli troviamo gli over 65, gli stessi che in emergenza Covid-19 hanno ripreso a guidare le loro autovetture al fine di evitare i mezzi pubblici o in sharing.
L’elemento più importante per garantire sicurezza stradale, come lo scorso anno, viene ricondotto alla figura del guidatore (48,8%). Seguono poi i freni (10,2%), i sensori e i sistemi di guida assistita (8,8%, menzionati in particolare dai motociclisti), le cinture di sicurezza (8,1%, menzionate soprattutto dagli autisti di professione) e gli pneumatici (6,7%).
Inoltre il 96,4% attribuisce agli pneumatici una forte importanza sul piano della sicurezza stradale. Oltre l’85% dichiara di prestarvi molta attenzione (soprattutto uomini, di età compresa tra i 45 e i 64 anni, residenti nel Sud e in aree periferiche).
Continental da sempre è all’avanguardia con la ricerca tecnologica nel mondo degli pneumatici. In modo tale da offrire il meglio per un componente altrettanto difficile da produrre (a volte dato per scontato) quanto tecnicamente complesso ed indispensabile per la sicurezza.
Considerando che al consumatore stanno a cuore tematiche quali microbolità, ecosostenibilità ecc… Soprattutto le grandi città dovranno adeguarsi ed in fretta. C’è da sottolineare come il repentino cambiamento delle nostre abitudini, dovute alla pandemia, abbia stravolto i piani, ridisegnando nuovi concetti per una mobilità futura.
Chi ha subito di più il drastico cambiamento sono stati sicuramente i trasporti pubblici ed i servizi di car-pooling. Non si può dire che siano “servizi morti” ma che sicuramente andrebbero rivisti. Infatti, il mercato si sta muovendo su servizi “on demand”. Il consumatore percepisce i servizi di micromobilità più sicuri e pretende una Smart City sempre più automatica ed in tempi brevi. Oltre a ciò, più della metà degli italiani (53%) dichiara, infatti, di prestare attenzione alle tematiche green come prima dell’emergenza sanitaria. I motociclisti (64,8%) e i giovani 67,6% (fascia di età 18-24) si rivelano i più sensibili a queste tematiche. La transizione avverrà, ma in maniera graduale. Già si pensa ad attivare robotaxi e guide autonome avanzate per i mezzi pesanti.
Anche quest’ultimo ha subito delle conseguenze.
il 53% degli autisti professionisti di mezzi pesanti intervistati è convinto che l’emergenza Covid abbia portato cambiamenti importanti nella propria categoria di lavoro.
La maggior parte di essi, il 41%, prevede una lunga fase di stallo. Mentre il 27% crede che finirà tutto entro il 2020. Ma risultano sconfortati dai nuovi dati legati all’epidemia. Quindi, le mancanze di coordinamento per mantenere sotto controllo i contagi, l’assenza di proposte economiche per mettere un freno alla crisi.
Per concludere.
Devono essere chiariti meglio al consumatore gli aspetti tecnologici – indubbiamente complessi – senza darne per scontati i vantaggi. Gli amministratori pubblici dovranno tenere conto di queste esigenze dei cittadini e gestire la questione mobilità, specie nelle città, con iniziative straordinarie e agili. Gli incentivi sono una grande opportunità: sono percepiti come indispensabili per svecchiare il parco circolante e ottenere al contempo una mobilità sicura e sostenibile dal punto di vista ambientale. Le nuove auto hanno limiti molto elevati da rispettare in termini di emissioni e grazie alla tecnologia sono molto più sicure. Siamo molto soddisfatti che la consapevolezza del consumatore sul tema sicurezza coinvolga in modo sempre più evidente anche gli pneumatici, peraltro con una stagione invernale che sta iniziando ora”. Queste le parole di Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia.
Occorre quindi, secondo i dati raccolti dall’ Osservatorio Continental 2020, uno slancio industriale nell’Automotive,date le sue eccellenze. Ed uno sforzo da parte della pubblica amministrazione per adeguarsi ai repentini cambiamenti.