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I carburanti in Formula 1 tra regolamento, biocarburanti e cambiamenti

Le modifiche al regolamento tecnico della Formula 1 cadono con frequenza annuale. Un’area di sviluppo dalla quale le scuderie cercano di estrarre dai tempi decimi preziosi per le monoposto di Formula 1 riguarda i carburanti. Forse non tutti sanno però che la benzina utilizzata da questi prototipi è molto più simile di quanto si possa immaginare al carburante disponibile nelle stazioni di servizio su strada.

Carburanti in Formula 1: cosa c’è alla base del regolamento

Nel 1996 la FIA ha imposto che in Formula 1 il carburante di ogni auto in gara abbia il valore minimo (RON+MON/2) di 87. RON e MON rappresentano i valori espressi secondo i metodi Research Octane Number e Motor Octane Number per determinare il numero d’ottano. Tale numero indica la resistenza alla detonazione di un certo carburante. Più è alto, migliore è la resistenza allo scoppio, evitando combustioni spontanee. Al di sopra di questo valore di ottani si hanno detonazioni regolari. Alternativamente c’è il rischio di ottenere scoppi anticipati con possibili e gravi danni al motore.

In sostanza in Formula 1 il carburante non può contenere composti non presenti nella benzina dei serbatoi delle auto stradali. Tuttavia, la differenza risiede nel fatto che il prodotto finale realizzato da ogni squadra di Formula 1 è altamente ottimizzato per le massime prestazioni da ciascun produttore. Ad esempio, il carburante prodotto da Shell per Ferrari non sarebbe altrettanto efficace se fosse utilizzato dal team Mercedes, il cui fornitore è Petronas.

L’orizzonte dei biocarburanti per le corse

La Formula 1 è il punto di riferimento per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche. Le scoperte ottenute nel corso degli anni vengono spesso adottate in un contesto commerciale. Ad esempio, le attuali normative affermano che i carburanti di Formula 1 devono includere il 5,75% di biocomponenti. Due anni dopo l’introduzione di questa regola da parte della FIA, l’Unione Europea emanò una legge valevole anche per i combustibili commerciali.

Una volta che i nuovi regolamenti di Formula 1 saranno entrati in vigore per la stagione 2022 (previsti per il 2021 ma posticipati di un anno a causa dell’impatto del Covid-19), l’organo di governo dello sport punterà a portare il rapporto dei biocomponenti al 10%, con l’obiettivo finale di un carburante sostenibile al 100 % in un futuro non troppo lontano.

Inoltre l’etanolo utilizzato in Formula Indy ha una caratteristica refrigerante che potrebbe aprire alcune interessanti linee di sviluppo nella F1 del futuro. Il vantaggio di una carica in entrata in camera di combustione più fredda garantirebbe un maggior effetto anti-detonante. Tale miscela nella Power Unit implicherebbe automaticamente più potenza a parità di motore.

Formula 1 e carburanti: i cambiamenti rispetto al passato

I rifornimenti di carburante in Formula 1 in gara durante un pit stop son stati eliminati a partire dal 2010 per motivi di budget e sicurezza. Ma quanto carburante consumano le vetture di Formula 1? La quantità viene regolamentata e calcolata in peso. A partire dal 2019, i regolamenti stabiliscono che un’auto può utilizzare fino a 110 kg di carburante per gara rispetto ai 105 consentiti fino al 2018. La scelta deriva dalla volontà di limitare la pratica del fuel saving nella quale i piloti son tenuti a risparmiare carburante alzando il piede dall’acceleratore. Un altro cambiamento introdotto nel 2020 richiede che le monoposto possano contenere solo 250 ml di carburante al di fuori della Power Unit decrementando i due litri del 2019. Questo per impedire alle squadre di cercare di ottenere un vantaggio mantenendo grandi quantità di carburante fuori dal serbatoio. Infatti tale componente in realtà è costituito da un pezzo unico in gomma.

Alonso ed un aneddoto particolare

Nel 2011 un esperimento di Shell e Ferrari ha messo in luce le differenze tra la benzina disponibile nei comuni distributori e quella da gara. Fernando Alonso si e’ messo a bordo della sua F60 in un test speciale a Fiorano:

Il pilota e la sua monoposto hanno inizialmente completato quattro giri utilizzando il carburante da gara e hanno ultimato il test compiendo altri quattro giri con l’impiego di carburante commerciale. Nella prima sessione è stato fissato il tempo di 1:03.950. Quando Alonso è passato al carburante commerciale, il gap da se stesso ammontava a 9 decimi, più lento (1:04.850). Attraverso le sue parole si evince come il carburante da gara abbia aiutato l’accelerazione, ma il carburante commerciale di contro ha dato una velocità massima alla fine del rettilineo leggermente più elevata.

In definitiva, i carburanti usati in Formula 1 nonostante qualche legame in più rispetto al passato con i carburanti usati sulle macchine di tutti i giorni sono molto diversi da questi ultimi e sono un elemento fondamentale per le prestazioni delle power unit.

Articolo a cura di Enrico Galvagna