Nuova Ducati Panigale V4 SP, a Borgo Panigale è rinata una stella?
Quest’anno Ducati pare inarrestabile in fatto di novità: la famiglia Ducati Panigale si allarga ancora con l’introduzione di una nuova moto a propulsore V4. Ecco la versione numerata Ducati Panigale V4 SP, che sigla un ritorno al passato, con la rivisitazione della Sport Production. L’acronimo SP, trasposto ad oggi, identifica ancora una moto di serie, con componenti specifici per l’attività in pista.
SP, l’eccellenza che ha fatto la storia
La sigla SP fu introdotta per la prima volta nella storica Ducati 851, dove individuava la base per l’allora star del Campionato Sport Production, oggi Super Stock. Ducati 851 fu introdotta sul mercato nel 1987, e vi rimase fino al 1991, anno in cui venne sostituita dalla Ducati 888, e dalle sorelle minori stradali della famiglia Supersport (desmodue ad aria, configurazione a V).
Il progetto della Ducati 851 nasceva dall’inventiva dell’Ing. Massimo Bordi, e rappresentava il rilancio di Ducati, dopo l’acquisizione del marchio da parte di Cagiva. L’investimento dei fratelli Castiglioni – allora proprietari di Cagiva – consisteva, oltre che in un affascinante design, in un nuovo motore 4t a L, con distribuzione desmodromica, e raffreddato a liquido. Il basamento era ancora quello della Ducati 750 F1, derivante da quello della Ducati Pantah, ma con una nuova testata e nuovi cilindri, che segnarono la nascita – in collaborazione con Cosworth – del Desmoquattro.
Questo nuovo propulsore sarà poi la base per tutti i modelli di categoria superiore successivi. Sulla sella della 851, si alternarono diversi campioni, fra cui Luchinelli, Falappa e Roche.
La sigla SP campeggiò poi anche sulle carene della ben nota Ducati 916, sostituta della Ducati 888, fino alla sua uscita di serie nel 1998, anno in cui lasciò il posto alle versioni SPS, Biposto e Senna.
Ducati Panigale V4 SP, una moto…per tutti?
A dispetto della nomea delle serie SP, la nuova Ducati Panigale V4 SP, è sì una moto da pista, ma assolutamente abbordabile per qualsiasi amatore. La moto, coniuga perfettamente le ottime prestazioni con una guidabilità non comune fra le italiane.
Indipendentemente dalle capacità di guida del pilota, Ducati Panigale V4 SP richiede infatti poco impegno fisico, in linea con le attuali richieste del mercato. Questo anche perché, a differenza di molte concorrenti, vanta una ciclistica premium degna di nota. La moto scende facilmente in piega, e non tende a imbizzarrisi facilmente – a differenza della versione R – stupendo per leggerezza e intuitività.
Dotazione elettronica di serie
La nuova Ducati Panigale V4 SP, vanta anche una dotazione elettronica di serie di tutto rispetto. In primis, troviamo il Ducati Power Launch – DPL – presentato per la prima volta su una Panigale, nella 1299 Superleggera. Il sistema, regolabile su 3 livelli, consente al pilota partenze fulminee, impegnandolo solo nel rilascio della frizione. DPL consente una guida in totale sicurezza, poiché lavora sempre e solo con DTC attivo. Una volta regolato il tutto, è possibile inserire la prima marcia e partire senza paura di aprire troppo il gas. Questo perché DPL, durante la prima fase della partenza, setterà automaticamente il motore ad un regime stabile e commisurato al livello preselezionato. Al rilascio completo della frizione, DPL modulerà la coppia erogata sempre in base al livello scelto in precedenza.
Inoltre, sulla nuova Ducati Panigale V4 SP, è presente anche Ducati Quick Shift up/down EVO 2 – DQS – che permette di aumentare la velocità di accelerazione – non richiedendo l’utilizzo della frizione e l’alleggerimento del gas – salendo di marcia. Altre finezze proposte su questo modello sono il DRL, ovvero il proiettore full LED con Daytime Running Light, la selezione rapida dei controlli e lo spegnimento automatico degli indicatori di direzione.
Ducati Panigale V4 SP: ciclistica al top e carbon parts
Vi sono poi le manopole dedicate, oltre ad ali, paratacchi e parafango anteriore, in carbonio. Sempre in carbonio anche i cerchi, con ridotta inerzia al rotolamento e più leggeri di 1.4 kg rispetto alle unità forgiate in alluminio di Ducati V4S. Le pedane pilota sono regolabili ed in leggerissimo alluminio, così come la piastra di sterzo ricavata dal pieno, cui è affisso il progressivo della limited edition.
Per quanto riguarda la ciclistica invece, come di consueto è stato scelto il top di gamma Öhlins, con Ducati Electronic Suspension (DES) EVO, a controllare sospensioni e ammortizzatore di sterzo. Le forcelle sono duqnue Öhlins NIX30 a steli rovesciati, per 43mm, completamente regolabili. Il monoammortizzatore è invece Öhlins TTX36. Il sistema elettronico DES, permette la regolazione indipendente del freno idraulico in compressione ed estensione, anteriore e posteriore, oltre che del precarico molla posteriore. Dunque DES permette al pilota, sia in condizioni statiche che dinamiche, di variare l’assetto della moto in funzione del Riding Mode, interagendo col cruscotto. Per finire, l’impianto frenante, in comune con Ducati Superleggera, anteriormente si presenta con una pinza radiale monoblocco Brembo Stylema R. Anche la pompa è Brembo – così come la pinza posteriore – con sistema autospurgante e remote adjuster. A corredo, la dotazione sicurezza comprende ABS Cornerig, Ducati Traction Control (DTC), Engine Brake Control (EBC) e autoapprendimento del rapporto finale.
Propulsore e rapporto con Ducati Panigale Superleggera
Per quanto riguarda il motore di Ducati Panigale V4 SP, il Desmosedici Stradale V4 adeguato Euro 5 eroga una potenza di 157.5 kW (214 CV) a 13,000 giri/min, per una coppia pari a 124.0 Nm (12,6 kgm) a 9,500 giri/min. La configurazione è a 90°, con albero motore controrotante, distribuzione desmodromica e 4 valvole per cilindro. I corpi farfallati ellittici, sono equipaggiati con comando Ride By Wire. Inoltre, il motore monta la frizione a secco con antisaltellamento – più performante in pista – mentre la trasmissione finale ha catena con passo 520, più leggera. Il lay-out di scarico è 4-2-1-2.
Tutti queste peculiarità, in abbinamento ai cerchi in carbonio in comune con Ducati Superleggera, e al telaio Front Frame in lega di alluminio, consentono un peso finale di soli 173 kg a secco e 194 kg in ordine di marcia. Anche la livrea è limited, e deriva dalla total black dei test invernali, con alcuni arricchimenti come il serbatoio in alluminio spazzolato, e i richiami al Tricolore. Il prezzo per questa edizione numerata, è di 37mila euro.
La versione SP risulta essere un’ottimo mezzo per la pista, mantenendo una potenza tipica di una supersportiva, ma senza richiedere eccessive capacità di guida al pilota. L’elettronica è funzionale, e non risulta eccessivamente invadente rispetto alle concorrenti. Pregi particolari sono le parti in comune con la versione Superleggera: leggerissime ruote in fibra di carbonio e impianto frenante rendono infatti la moto molto agile tra i cordoli, e affidabile.