BMW Z3 M Coupé: all’asta un esemplare davvero raro
La BMW Z3 M Coupé è una automobile divisiva per natura, con le sue linee così particolari. Che dire allora della variante sportiva “M”, magari verniciata di un inusuale colore verde? Niente mezze misure: o la si ama o la si odia. La nota Casa d’aste RM Sotheby’s deve aver ritenuto che qualcuno potesse innamorarsene, tanto che proporrà un esemplare con queste caratteristiche nella vendita all’incanto telematica “Open Roads”, in programma fra il 19 e il 28 febbraio prossimi.
BMW Z3 M Coupé: un po’ di storia
La variante coupé della Z3, nata nel 1995 come roadster di notevole successo e vera e propria icona degli anni ‘90, fu prodotta fra il 1998 e il 2002. Della versione sportiva, denominata Z3M, vennero assemblate solamente 6291 unità. Di queste – già poche – vetture, solo 89 furono ordinate con la verniciatura denominata “Evergreen” di cui fa sfoggio quella che sarà possibile acquistare di qui a qualche giorno. Solamente 48 di queste approdarono in Europa, dato che il modello – pensato principalmente per il mercato statunitense – era prodotto nello stabilimento che la Casa bavarese possiede a Spartanburg, in South Carolina.
La vettura proposta da RM Sotheby’s vanta una storia ben documentata e strettamente legata all’Italia: immatricolata per la prima volta nel 1999 in provincia di Belluno, ha poi avuto altri quattro proprietari nel nostro Paese. Ha sempre ricevuto tutte le attenzioni necessarie presso la rete BMW, come certificato dal service book, presente a corredo assieme al libretto di uso e manutenzione originale. Dettagli, forse, che possono però fare la differenza quando si accompagnano ad auto di così elevato interesse collezionistico.
In questo caso specifico, a rappresentare ulteriori motivi di attenzione sono le condizioni del mezzo, assolutamente spettacolari: meno di 87000km da nuova, recente riverniciatura completa nel colore originale e ottimo stato di conservazione degli interni, peraltro di forte impatto grazie alla combinazione di pelle Nappa nera e – in richiamo all’esterno – verde Evergreen.
Estetica ma anche massime prestazioni
Tutto questo va a sommarsi alle già spiccate doti che ogni BMW Z3 M Coupé può offrire. Una estetica unica, caratterizzata da una carrozzeria di tipo shooting brake – ovvero simile a una station wagon ma con due sole porte – e, in questo caso, anche due soli posti a sedere;. Un telaio in grado di offrire una dinamica di guida coinvolgente, grazie soprattutto alla più elevata rigidità torsionale rispetto alla variante con tetto di tela. Ma anche un motore che non ha bisogno di presentazioni, trattandosi di uno dei nobili sei cilindri in linea della Casa di Monaco: siglato S50B32, è caratterizzato da una cilindrata di 3.2 litri ed è in grado di erogare 316CV a 7400 giri/minuto e ben 350Nm di coppia motrice grazie a un rapporto di compressione di 11.3:1 e a soluzioni sofisticate come il doppio sistema VANOS, con variatore di fase su entrambi gli alberi a camme.
Insomma, in questo quadro idilliaco di vettura che più desiderabile non si potrebbe viene da chiedersi: “difetti?”. Ecco, se si eccettua l’aspetto estetico, dove regna la soggettività e de gustibus non disputandum est, si segnalano piccoli segni di usura negli interni, in particolare sui fianchetti del sedile di guida e sulla leva del cambio, ma per il resto questa Z3 M si presenta in condizioni eccellenti: fortunato chi se la aggiudicherà.
A stabilire se si sarà trattato o meno di un affare sarà soltanto il prezzo finale di acquisto. È sempre azzardato fare previsioni in questi casi, ancor più quando la vettura di cui si tratta è così polarizzante nei confronti degli appassionati; auto simili si trovano in vendita a cifre comprese fra i 45 e i 70 mila euro, ma è ragionevole ritenere che in questo caso si toccheranno vette ben superiori. La rarità del mezzo e la garanzia di acquistare tramite una Casa d’aste di così provata reputazione spingeranno senz’altro qualche collezionista a spendere una cifra importante per questa rara gemma dal fascino intramontabile. Una vera e propria “Evergreen”.
A cura di Andrea Giovanelli