30 anni di Akrapovic, storia di un’eccellenza nelle alte prestazioni

30 anni di Akrapovic, storia di un'eccellenza nelle alte prestazioni

Limited Edition Akrapovic X Kawasaki ZX10-RR. Credits: Akrapovic

Akrapovic, realtà leader nei sistemi di scarico high-performance, nasce ufficialmente in Slovenia, nel 1991, da un’idea del pilota motociclistico, Igor Akrapovic. Ad oggi, il Marchio dello Scorpione conta circa 1.300 dipendenti, suddivisi fra il quartier generale di Ivančna Gorica e lo stabilimento produttivo di Črnomelj. Tra i numerosi riconoscimenti e trofei, spicca il Red Dot Award, vinto per ben quattordici volte, una delle quali per lo scarico Evolution Line dedicato alla Ducati Panigale 1199.

Akrapovic: ecco come nasce un mito

Come tutte le migliori storie di successo, tutto comincia da un’idea, coltivata con travolgente passione e sbocciata in una piccola officina alle porte di Lubiana. Siamo sul finire dei primi anni ’80 e l’inizio dei ’90, periodo di gran fermento nel mondo delle corse motociclistiche. Lo studio dei materiali è ancora pressoché inesistente, i sistemi di scarico sono perlopiù semplici e pesanti tubi in acciaio dalle prestazioni modeste. Il potenziale inespresso del tuning prestazionale, sembra passare inosservato. In Slovenia, Igor, collaudatore e pilota dalle ottime doti tecniche, è da sempre abituato ad arrangiare metodi e mezzi secondo le proprie possibilità. Ad ogni competizione, Igor plasma e adatta personalmente ciò che serve alle proprie motociclette, e ben presto anche a quelle altrui.

Talento e olio di gomito, lo portano in breve tempo ad esser ingaggiato nei box dei propri avversari, per setting di ogni genere. Di lì a poco, esperienza, perfezionismo e passione per la meccanica, lo spingono a dedicarsi alla vera e propria produzione di impianti di scarico. Nasce così la Skorpion in Scorpion, dal 1997 ribattezzata Akrapovic. Da principio, la piccola ditta produceva solo per il mondo delle competizioni, solo in un secondo momento ampliò il proprio target anche ai veicoli stradali.

Dalla piccola officina di Lubiana alla MotoGP

All’inizio, eseguivo il tuning di moto complete e con i soldi che guadagnavo partecipavo alle corse. Ero interessato al tuning quasi quanto alle corse e quindi per me è stato naturale acquistare una macchina piegatubi. È così che tutto è iniziato. Provo un grande orgoglio quando penso a questi tre decenni di sviluppo dell’azienda, specialmente nel mondo del corse, perché le corse sono il banco di prova più duro per un prodotto”.

Igor Akrapovic
Igor Akrapovic

Nell’elité racing, Akrapovic si distingue immediatamente: in soli cinque anni arriva in vetta al Mondiale Superbike, accompagnando le Kawasaki ZX-7R di Jochen Schmid, fino alla prima vittoria iridata con Akira Yanagawa. Solo tre stagioni più tardi, di nuovo il trionfo con la SBK di Colin Edwards – dal 2019 primo brand ambassador Akrapovic – fino all’approdo alla classe regina, nel 2002 con il il team ufficiale Aprilia. Il progressivo abbandono dei motori due tempi, segnerà poi la definitiva consacrazione nel Motomondiale per il marchio sloveno, da sempre focalizzato sulla produzione per motori quattro tempi, eccenzion fatta per la Suter MMX. Dallo sbarco in MotoGP, sono trascorsi ben 140 campionati mondiali all’attivo per la Casa dello Scorpione, con Jorge Lorenzo che nel 2015, in sella alla propria Yamaha, conquistava il suo quinto e ultimo Motomondiale.

Mir Suzuki MotoGP
Joan Mir, San Marino MotoGP. 11September 2020

L’Enpleine Akrapovic: Ferrari, Porsche, rally e Mega-car

Ma la lista dei titoli ottenuti dai mezzi equipaggiati Akrapovic non riguarda solo le motociclette. Risale infatti al 2004 il primo contatto con l’industria automobilistica ed al 2007 il primo impianto prodotto per la monoposto F1 di Scuderie Ferrari. A seguito dell’aumento costante dei profitti, la compagnia, da sempre focalizzata su R&D e ricerca dell’eccellenza assoluta, ha modernizzato la progettistica avvalendosi fin da subito della progettazione 3D, in aggiunta all’impiego dell’automazione in produzione. Tale costante ricerca del miglioramento, ha portato Akrapovic ad aggiudicarsi negli anni riconoscimenti.

Aggiudicatosi premi come quello per il miglior produttore di impianti di scarico in Germania, fiorirono anche le partnership con le Case più blasonate del panorama Motorsport, fra cui Porsche, Lamborghini, Ducati, BMW e KTM. Akrapovic approda persino al Rally dei Faraoni e al mondo delle Hyper/Mega car, equipaggiando mezzi come la svedese Koenigsegg Regera, l’ibrida dalla potenza complessiva combinata superiore al 1MW.

rally
302 Peterhansel Stéphane (fra), Boulanger Edouard (fra), Mini, X-Raid Mini JCQ Team, Auto, action during the 3rd stage of the Dakar 2021 between Wadi Al Dawasir and Wadi Al Dawasir, in Saudi Arabia on January 5, 2021 – Photo Antonin Vincent / DPPI

Audiofilia, quando lo scarico non può essere solo prestazione

Tra i punti che hanno sempre caratterizzato la storia di Akrapovic, l’impegno a investire costantemente nello sviluppo di prodotti e nella loro tecnologia. Le strutture nella sede centrale, comprendono ad oggi una fonderia di titanio interna (una delle 6 esistenti in Europa), un durability dyno dove un robot conduce in autonomia una moto per testare la longevità degli impianti, un laboratorio metallurgico e un reparto R&S, oltre ovviamente al reparto corse, dove vengono sviluppati tutti gli impianti -meno uno- destinati alla MotoGP. Nello stabilimento produttivo a Crnomelj invece, si realizza l’intera produzione, da quella dei tubi al montaggio finale. Tutta la linea Akrapovic, dal progetto alla messa a punto, è fondata su tre pilastri fondamentali, che hanno permesso alla Casa di spiccare su tutte:

Estetica, prestazioni e audiofilia. Secondo il fondatore, gli scarichi Akrapovic devono essere belli, prestazionali ma anche migliorare sensibilmente il sound rispetto all’impianto che vanno a sostituire. Tra gli elementi che elevarono il marchio a livello internazionale prima e mondiale poi, vi è anche lo studio dei materiali. Inizialmente, gli impianti da gara erano costruisti esclusivamente in acciaio, Akrapovic fu la prima Casa ad impiegare titanio e fibra di carbonio, migliorando notevolmente le prestazioni dei veicoli.

BMW Akrapovic durability dyno
robot guida moto stab akra

La limited edition tributo al trentesimo dello Scorpione

Per festeggiare il trentesimo anno di produzione e crescita costante, Akrapovic ha elegantemente volto lo sguardo agli albori del marchio. La limitedAnniversary Edition‘, di soli 30 pezzi, omaggia la ZX-10RR modello di punta di Kawasaki, Casa che per prima diede fiducia alla piccola realtà Slovena. Una seconda linea di scarichi, nasce invece per celebrare il mondo dell’auto sportiva, rivolgendosi alla Ferrari F8 Tributo. Per entrambe le linee, il design rimane quello della famiglia Evolution-Line, ma impreziosita dal rivestimento in titanio e dal fondello smussato in fibra di carbonio, oltre che dall’immancabile targhetta progressiva.

Ferrari tributo Akrapovic

Che si tratti della versione per auto o di quella per moto, ovviamente si fa riferimento a sistemi di scarico non omologati per uso stradale. Infatti, i prodotti di questa limited sono totalmente votati alla prestazione, e dunque all’uso esclusivo in pista. Stando a quanto trapelato dalla casa dello Scorpione, per la ZX-10RR equipaggiata evo-line ci si potrà aspettare un incremento di potenza di 11 CV a 8.550 giri/min e 13,4 Nm a 3.600 giri/min (dati da test al banco), con un guadagno in termini di peso di ben 6,6 kg in meno per il mezzo.