Motorsport

F1: nuovi prototipi di guanti portati in Turchia ideati dopo l’incidente di Grosjean

I guanti sono stati il fulcro della ricerca in F1 e dello sviluppo da quando lo scorso anno abbiamo assistito all’incidente di Romain Grosjean al GP del Bahrain. Ricordiamo che il francese ha riportato ustioni alle mani e per diversi minuti ha lasciato in apprensione molti appassionati di fronte agli schermi. I produttori di abbigliamento da gara hanno studiato dei modi per migliorare la resistenza al fuoco pur garantendo che i piloti siano a proprio agio e abbiano una buona sensazione del volante.

Il regolamento FIA consente ora l’utilizzo di dispositivi di protezione non omologati per scopi di ricerca. “I guanti prototipo sono progettati per offrire una maggiore protezione dalla trasmissione del calore rispetto ai guanti attualmente omologati“, ha spiegato la FIA. “Ciò corrisponde a un aumento del tempo in cui il guanto può essere esposto al calore diretto delle fiamme prima del quale la temperatura sulla pelle raggiunge un livello di notevole preoccupazione“.

Prototipi di guanti testati in F1: migliorare la resistenza alle temperature

Questa mattina gli steward hanno confermato che era stata concessa la possibilità a 5 piloti di provare nuovi prototipi di guanti di quattro diversi fornitori durante le sessioni di prove libere in Turchia. In particolare, Hamilton e Sainz hanno provato i guanti della Puma, Ricciardo ha provato quelli della Sparco, Vettel quelli di Alpinestars e Russel quelli di OMP.

Gli steward hanno osservato: “Dall’inizio del 2021, il dipartimento di sicurezza della FIA ha condotto un progetto di ricerca con l’obiettivo di migliorare la protezione della trasmissione del calore dei guanti dei piloti. Le modifiche specifiche alle specifiche dei guanti necessarie per ottenere questa maggiore protezione devono essere bilanciate con i livelli di comfort e destrezza necessari per utilizzare l’auto in sicurezza e per periodi prolungati“. I guanti, quindi, devono essere quanto più resistenti è possibile al fuoco, ma al contempo devono essere comodi da indossare poiché i piloti devono guidare un’auto da corsa per quasi 2 ore la domenica, e diverse ore tra il venerdì e il sabato.

I guanti utilizzati in Formula 1 nel 2013

Si ritiene che qualsiasi effetto delle modifiche alle specifiche sul comfort o sulla destrezza possa essere valutato efficacemente solo durante i test in pista“. Gli steward hanno confermato che i piloti dovrebbero normalmente indossare guanti conformi allo standard FIA 8856-2018, ma le regole consentono di provare i prototipi, solo ed esclusivamente in fase di test, quindi durante le prove libere. Quest’ultima proposta, in particolare quella relativa ai prototipi dei dispositivi di sicurezza che possono essere usati durante le sessioni di test ufficiali, è stata approvata nel mese di marzo del 2017.

Essendo, quelli provati oggi, dei guanti prototipali, dovranno ricevere l’approvazione da parte del WMSC (acronimo di World Motor Sport Council). A quel punto, potranno essere usati anche durante le qualifiche e le gare. I guanti hanno ricevuto il via libera per essere testati non solo in Formula 1, ma anche nei mondiali di Formula E, WRC e WEC, dunque nei principali campionati del mondo. L’ultima parola spetta al delegato della sicurezza Michael Masi.

Molto probabilmente nelle prossime ore sapremo i pareri dei piloti riguardo i nuovi guanti. Al momento, infatti, non si hanno notizie a riguardo. Inoltre, essendo dei prototipi non si hanno neanche informazioni riguardo eventuali caratteristiche, materiali adoperati e altre caratteristiche di questo tipo. L’abbigliamento in Formula 1 è sempre stato di vitale importanza e, insieme ai dispositivi di sicurezza montati sull’auto, come l’Halo (che, ricordiamo, ha evitato un potenziale incidente pericoloso proprio a Monza tra Verstappen ed Hamilton), il collare Hans, la cellula di sopravvivenza, aiutano a ridurre sempre più il rischio di incidenti gravi. Tuttavia, come spesso ricordiamo, e come spesso veniva riportato sui biglietti venduti alcuni decenni fa “Motorsport is dangerous“: il rischio non sarà mai completamente nullo.