“Michael Schumacher riporta il titolo a Maranello 21 anni dopo Jody Scheckter”
Gianfranco Mazzoni, telecronista per la Rai della Formula 1
Alle 16:04 dell’8 ottobre 2000, Michael Schumacher si laureò campione del mondo con la Ferrari, interrompendo un digiuno che durava da ben 21 anni. L’ultimo pilota che riuscì a conquistare il mondiale piloti con la scuderia di Maranello fu il sudafricano Jody Scheckter, con la mitica 312 T4, una monoposto sicuramente non bella ma molto vincente, che nelle mani di Scheckter e Gilles Villeneuve conquistò 6 vittorie e vari piazzamenti, consentendo alla Scuderia di aggiudicarsi anche il Campionato Costruttori 1979 di Formula 1. Anche nel 2000 la Scuderia Ferrari si aggiudicò sia il campionato Piloti che quello riservato ai Costruttori (quest’ultimo vinto anche nel 1999).
Il campionato mondiale 2000 fu molto combattuto, e vide protagoniste la Ferrari e la McLaren e i loro rispettivi piloti di punta, Mika Hakkinen e Michael Schumacher. Il finlandese si presentava ai nastri di partenza come favorito per la vittoria finale, dato che vi arrivò da campione in carica (aveva infatti vinto il campionato del 1999, oltre a quello del 1998). Schumacher e la Ferrari erano invece alla caccia di quel titolo piloti che inseguivano dal 1996.
La stagione vide in un primo momento un dominio di Schumacher, che fu capace di conquistare cinque vittorie nelle prime otto gare disputate. Dopo il GP del Canada il tedesco aveva 22 punti di vantaggio su Hakkinen. Ma nelle gare successive l’alfiere della McLaren riuscì a recuperare il divario presentandosi al 13° appuntamento, il GP del Belgio, addirittura al primo posto nella classifica piloti. Dopo la gara di Spa, ricordata per il sorpasso di Hakkinen ai danni di Schumacher mentre quest’ultimo stava doppiando Ricardo Zonta, il pilota finlandese aveva sei punti di vantaggio sul tedesco e la McLaren era prima tra i costruttori, con un margine di otto punti sulla Ferrari.
Michael Schumacher riuscì nelle due gare successive a riportarsi in testa al campionato, infilando due vittorie consecutive a Monza e Indianapolis, con Hakkinen che fece un secondo posto e un ritiro (a Indianapolis). Si arrivò così al penultimo appuntamento a Suzuka per il GP del Giappone, dove già in precedenza erano stati decisi dei titoli mondiali (basti ricordare il 1989 e il 1990, annate in cui si contesero il titolo Ayrton Senna e Alain Prost).
Schumacher in Giappone firmò la terza pole position consecutiva, dopo quelle di Monza e Indianapolis, con Hakkinen che completò la prima fila. La gara non iniziò però nel migliore dei modi, infatti il Kaiser perse una posizione a vantaggio del rivale per il titolo. Ma grazie a Ross Brawn, che si inventò una tattica che consentì infine a Schumacher di superare Hakkinen con un overcut, ritardando l’ultima sosta di tre giri rispetto al pilota McLaren. Così, il pilota tedesco vinse la gara e il titolo piloti con una gara di anticipo, alla quinta stagione alla corte di Maranello. Fu l’avvio di un ciclo vincente che portò, tra il 2000 e il 2004, dieci titoli a Maranello, cinque Piloti (tutti vinti da Schumacher) e cinque Costruttori.
Dopo un campionato 2005 deludente, con la Ferrari F2005 mai realmente competitiva, nel 2006 Michael Schumacher poté tornare a lottare per il titolo. Il nuovo rivale era Fernando Alonso, laureatosi Campione del Mondo nel 2005 con la Renault. Si trattava della prima stagione con i nuovi V8 aspirati da 2.4 litri, che sarebbero stati utilizzati fino al 2013, rimpiazzati nel 2014 dalle power-unit ibride.
Anche nel 2006 si corse l’8 ottobre il GP del Giappone, e anche in questo caso come nel 2000 risultò essere il penultimo appuntamento nel calendario iridato. Alonso e Schumacher arrivarono al GP a pari punti, con Michael Schumacher virtualmente davanti, avendo vinto sette volte contro le sei di Alonso. Le qualifiche sorrisero alla Ferrari, che monopolizzò la prima fila, con Felipe Massa in pole position e Michael Schumacher in seconda posizione. Al via della gara il Kaiser si portò in prima posizione e a 17 giri dal termine era, come nel 2000 involato verso la vittoria. Le cose però andarono diversamente, infatti il V8 della Ferrari 248 F1 cedette di schianto, costringendo Schumacher al ritiro. Era dal 2000, GP di Francia, che il tedesco non si ritirava per un guasto al propulsore. La gara fu vinta da Fernando Alonso, davanti a Felipe Massa e Giancarlo Fisichella, e mise le mani sul suo secondo e finora ultimo Campionato Piloti, che conquistò poi matematicamente nell’ultima gara, disputata a Interlagos.
Si può considerare questa la chiusura del ciclo vincente di Schumacher in Ferrari, che iniziò con il primo di cinque titoli consecutivi l’8 ottobre 2000 e si concluse sei anni dopo con un amaro epilogo. Chissà come sarebbe andata con un’altra vittoria, forse sarebbe arrivato il ritiro da Campione del Mondo per l’ottava volta.