La Porsche 908 è uno dei prototipi più leggeri mai realizzati, creato per competere nella campionato mondiale sport prototipi. Progettata per sostituire le precedenti 907 e 909 segnerà diverse vittorie nei circuiti più tortuosi.
La vettura della casa di Stoccarda viene progettata per sostituire i precedenti modelli 907 e 909, tra il 1967 ed il 1968. Viste le crescenti velocità raggiunte dai prototipi nel gruppo 6, la federazione impose limitazioni di cilindrata. Il gruppo 6 fino ad allora senza limitazioni, vide imposta la cilindrata massima di 3.0 l.
Porsche che fino ad allora era specializzata nelle cilindrate minori, decise di sviluppare un nuovo propulsore, un 8 cilindri boxer raffreddato ad aria. Con una cilindrata di 2.994 cc e due valvole per cilindro, sviluppava circa 340cv nelle prime versioni e ben 370cv nell’ultimo sviluppo la 908-3.
La ricerca della leggerezza passò anche per il motore. Sviluppato per ridurne ogni grammo eccessivo. Vantava testata e cilindri in alluminio e successivamente un blocco in lega di magnesio. Inoltre fu una delle prime applicazioni di bielle completamente in titanio. Tutti questi accorgimenti contenerono la massa del motore sotto i 180 kg.
Le prime versioni erano soprannominate “The Shaker” per le forte vibrazione indotta dal motore. Successivamente gli ingegneri Porsche riprogettando interamente l’albero di trasmissione ed il suo bilanciamento, risolsero le eccessive vibrazioni.
Porsche ne produsse anche una versione coupe e con differenti passi.
Il peso è il dato più interessante, dapprima solo 545 kg, successivamente 650 kg per peso minimo regolamentare.
Tale ridotta massa è dovuta alla leggera costruzione del telaio tubolare.
Arrivando a pesare solamente 30 kg. Usando tubi in alluminio e riducendo solamente al 2,9% il contenuto di acciaio in tutta la vettura. Solamente qualche bullone e i dischi freno erano in acciaio.
La casa tedesca arrivò perfino a eliminare le viti in acciaio che attaccavano le lenti ai fanali posteriori, assemblandole con la colla.
Il cambio dapprima un 6 marce manuale dalla 907 che successivamente sostituirono con un 5 marce manuale nuovo ritenuto più affidabile.
La carrozzeria stessa, interamente in fibra di vetro, era costruita in un unico pezzo per tutta la vettura.
Scelta che insieme al sapiente uso dei materiali compositi arrivava a far pesare l’intera scocca solo 12 kg.
I progettisti diedero molta importanza all’aerodinamica della vettura. Cercando di ridurre la resistenza aerodinamica, ma soprattutto lavorando per eliminare qualunque effetto di lift sull’asse anteriore.
Lo splitter anteriore era molto importante cosi come i passaruota, che dovevano permettere il flusso di aria di raffreddamento ai freni e poi evacuarla senza creare zone di alta pressione. Sacche che avrebbero annullato la poca downforce all’anteriore ed aumentato la resistenza.
Solamente nella versione ultima apparirono appendici aerodinamiche sopra la vettura, nella forma delle alette verticali al posteriore. Esse avevano lo scopo di ridurre il drag.
La Porsche 908 fu anche una delle prime vetture ad adoperare dischi freno perforati. Tale scelta permetteva, oltre ad una riduzione del peso, anche una migliore dissipazione del calore.
Rendendo i copertoni più facili da scaldare specialmente in condizioni di pista bagnata, migliorandone la resa ed aderenza.
Porsche 908 | |
Anno di inizio produzione | 1968 |
Motore | Boxer 8 cilindri raffreddato ad aria |
Cilindrata | 2.994 cc |
Potenza | 370 cv |
Trasmissione | 6 marce manuale/5 marce manuale |
Impianto frenante | Dischi forati in acciaio |
Telaio | Tubolare in alluminio |
Carrozzeria | Unico pezzo in fibra di vetro |
Peso | 545 kg |
La Porsche 908 venne progettata durante l’estate del 1967, quando la C.S.I. (Commissione sportiva internazionale) comunicó un cambio regolamentare per il successivo anno.
Per ridurre le velocità massime in rapido aumento, la federazione introdusse un limite di cilindrata. Le vetture dovevano già rispettare il regolamento per dimensione, peso e altre specifiche. Dunque per ragioni di sicurezza introdussero la cilindrata massima di 3.0 l, e che le categorie per Vetture Sport e Vetture Prototipi venissero fuse in un unica categoria. Contendendo quindi entrambe per il titolo della massima categoria del Campionato Internazionale Marche, Porsche decise di introdurre la 908, basandosi sulle esperienze maturate con le 906, 910,907.
Dopo la sconfitta a mano Ford nel 1968, la casa di Stoccarda riuscì ad aggiudicarsi il titolo con le vittorie del neo introdotto modello. La 908 sia in configurazione normale per i circuiti tortuosi che con quella a passo lungo per i circuiti più rettilinei. La 908-01 non conquisto però la 24 ore di Le Mans, prendendo contro la Ford GT40 di Jacky Ickx per soli 140 metri. La sconfitta forse piu famosa della storia. Con l’introduzione del più grande e potente modello 917, la Porsche vendette a team privati le 908. Tra i famosi risultati, con la versione corta della 908-01 giunse secondo Steve McQueen alla 12 ore di Sebring.
Nel 1970, Porsche puntava alla vittoria del campionato Marche con la 917, schierò quindi una versione modificata, la 908-03 solamente per i circuiti tortuosi. Con il motore potenziato della 908-01 e il telaio della 909 denominata bergspyder. Un modello nato per le cronoscalate, a cui modificarono il telaio per alleggerirlo ulteriormente, portando il peso complessivo a 545 kg. Ragione del soprannome: “bicicletta” per la leggerezza. Impiegata dalle squadre ufficiali: Porsche J.W. Automotive Engineering Ltd., KG Salzburg e Martini International. La vettura vinse in doppietta la Targa Florio del 1970 e prosegui il dominio alla 1000 km del Nurburgring.
Durante la stagione 1975 alcune Porsche 908-03 furono convertite dal boxer 8 cilindri aspirato ad un flat six turbo derivato dalla Gran Turismo Carrera RSR Turbo. Di tale versione la più vittoriosa fu quella del team Joest Racing. Per ragioni di affidabilità, dopo i podi alle prime tre gare e la rottura del turbo alla 1000 km del Nurburgring, la scuderia Joest decise di predisporre la vettura con il precedente motore aspirato per la 24 ore di Le Mans 1975. Reinhold Joest, Jürgen Barth e Mario Casoni portarono la 908-03 con carrozzeria lunga alla quarta posizione.
Gli ingegneri usarono i dati raccolti per la progettazione della 936 del 1976. Differenti team modificarono la carrozzeria per avvicinarla alla 936. La 908-80 è l’ultima versione turbo, una vettura realizzata dal preparatore Joest. Decisione presa da alcuni dirigenti Porsche per vedere una vettura della casa, senza un programma ufficiale, gareggiare alla Le Mans 1980. Fornirono al preparatore disegni secondo cui realizzare il telaio ed un motore della 935-77. Un 2135 cc utilizzato dalle 936 del 1976-77. Arrivò seconda.
Ed infine vi lascio un video della Porsche 908 per sentire il rarissimo boxer 8 cilindri. Ecco l’onboard a Laguna Seca durante una reunion organizzata dalla casa di Stoccarda.