Marco Simoncelli: omaggio ad un pilota che non ha smesso mai di correre

Marco Simoncelli 2011

Marco Simoncelli 2011 commons.wikimedia.org

Stagione Motomondiale 2011, classe MotoGP, circuito di Sepang, Malesia, 23 Ottobre. Accade l’impensabile. Un incidente risulta fatale per Marco Simoncelli, il quale viene coinvolto in uno scontro in cui ha la peggio. Nel corso del secondo giro Simoncelli perde il controllo della sua Honda alla curva numero 11. Marco non molla la presa, e nel tentativo di rimanere in sella, sterza verso destra. Lui e la sua moto, prendono una strana traiettoria, facendoli scivolare improvvisamente e pericolosamente al centro della pista. I piloti che lo seguono non possono evitarlo. Colin Edwards e Valentino Rossi investono Marco. L’impatto è violentissimo. Simoncelli perde il casco e giace a terra, non si muove. Poche ore dopo la triste notizia. I traumi riportati alla testa, collo e torace dal Sic o SuperSic (così come lo chiamavano i suoi tifosi), risultano troppo gravi, e Marco, perde la battaglia.

La carriera del Sic.

Nel 2002, Marco Simoncelli divenne campione europeo classe 125 e lo stesso anno, debuttò nel Motomondiale, classe 125 col team Aprilia CWF Matteoni Racing. 2 anni di gavetta, poi nel 2004 esplose la sua capacità di guida in condizioni critiche. Realizzò la sua prima pole position ottenendo anche la sua prima vittoria in carriera a Jerez, guidando sul bagnato. Dimostrò di saper gestire la moto al meglio a Brno, dove ottenne nuovamente la pole, sempre sul bagnato. Quell’anno finì 11° nel mondiale. Nel 2005 guidando un’Aprilia RS 125 R chiuse il mondiale al 5° posto.

Marco Simoncelli 2005

Nel 2006 fece il salto nella classe 250 con una Gilera RSV 250. Ottenne il 10° posto in classifica. L’anno successivo la Casa-Madre Aprilia decise di toglierli la moto ufficiale e gli consegnò una RSV 250 LE. Stagione scarna per Marco Simoncelli. Infatti ottenne come miglior piazzamento un doppio 6° posto e classificandosi decimo nel mondiale.

Marco Simoncelli: l’anno della consacrazione

Il 2008 parte anche peggio. 2 cadute nelle prime 2 gare, ancora con una moto non ufficiale, una RSA 250. Poi ottenne la sua prima vittoria al Mugello e subito un’altra in Catalogna. Ricevette una moto ufficiale e vinse al Sachsenring con un margine di ben 10 secondi da Mika Kallio. Poi vinse ancora a Motegi e a Philliph Island. Il 3° posto a Sepang, lo consacrò campione del Mondo della 250.

Marco Simoncelli campione classe 250

Decise di rimanere un altro anno nella classe mediana del motomondiale. Fu costretto a saltare l’inaugurale Gran Premio del Qatar a causa di un infortunio. Poi vinse sul bagnato al GP di Francia. 2° posto al Mugello, sempre sul bagnato, vittoria al Sachsenring e ancora a Brno e Indianapolis. Un,altra caduta, seguita da 2 vittorie consecutive in Portogallo e Australia. A 2 gare dalla fine Marco Simoncelli era a soli 12 punti dalla leadership detenuta da Hiroshi Aoyama. Durante l’ultima gara di Valencia e dopo aver condotto la gara in testa, SuperSic, fu protagonista di una scivolata, la quale consegnò il titolo al giapponese. Concluse al 3° posto il motomondiale, dietro Héctor Barberà.

Sempre nel 2009, disputò una tappa del motomondiale di SuperBike con l’Aprilia RSV4, ad Imola. Si piazzò 8° in griglia. La gara 1 si concluse con una caduta alla curva della Tosa. Gara 2 vide Marco Simoncelli protagonista. Egli sorpassò all’ultima curva dell’ultimo giro il suo compagno di squadra Max Biaggi. Conquistò un meritatissimo 3° posto.

Classe MotoGP

Anno 2010. Marco Simoncelli passò al team San Carlo Honda Gresini, guidando un Honda RC212V, insieme al compagno di squadra Marco Melandri. Ottenne come miglior risultano il 4° posto in Portogallo. Concluse 8° nel motomondiale. Nel fatidico anno successivo, il Sic, rimase nello stesso team, ma con un nuovo compagno Horoshi Aoyama. Ottenne subito discreti risultati. Il 16 Ottobre si piazzò al 2° posto, in Australia. Fu il suo miglior risultato della carriera.

Qualcosa era cambiato…

Lo so. Potevo scrivere molto di più sulla carriera di SuperSic, ma non è questo il tema centrale di quest’articolo. Infatti, subito dopo la tragica notizia qualcosa stava cambiando. A Coriano (Rimini), paese in cui viveva Marco, la scalinata della chiesa si riempì di fiori in poche ore. In più vennero appesi  teli con il suo numero, il 58. Arrivarono in processione, persone che fino a quel momento non seguivano nemmeno le gare in tv. La processione a piedi fin sul paese dei primi giorni con in mano i mazzi di fiori si trasformò con il passare del tempo in un Motomemorial. Tale evento ha portato di anno in anno sempre più moto nei luoghi dove Simoncelli ha vissuto. Il parroco del paese, don Stefano Sargolini, che girava per le strade in Ducati, in occasione del raduno benediva i motociclisti.

Rossi ed Edwards nel momento dell'incidente
Rossi ed Edwards nel momento dell’incidente

Da allora a Coriano non si ricorda la scomparsa di Marco, ma il suo compleanno. Infatti, ogni 20 Gennaio, si svolge un  maxi evento tutto da ridere, per ricordare anche il sorriso del Sic.

Qualche giorno dopo la tragedia, venne lanciata una petizione online per intitolare il circuito di Misano a Marco Simoncelli. Inutile dire che si raggiunsero subito  le 150mila adesioni. Oggi l’autodromo si chiama Misano World circuit Marco Simoncelli. Inoltre, nel 2014, venne realizzata una scultura di marmo alta quattro metri all’interno della rotonda che porta al circuito, lungo la via del Carro.

Marco Simoncelli, un campione eterno

Appena dopo un mese dalla scomparsa si iniziò a parlare di un monumento in suo onore. Venne scelta la piazzetta del paese. Ciò non bastava. Venne inaugurato un museo, situato davanti al monumento, nelle sale interne al palazzo del Teatro Corte. Ripercorrere la storia di SuperSic è ora possibile, tramite una collezione di moto, immagini, tute, minimoto e tanto altro ancora.

Da subito la famiglia, gli amici, la fidanzata compresero che l’ondata di affetto e la voglia delle persone, non solo di ricordare Marco doveva andare oltre. Nacque la Fondazione benefica che porta il suo nome. Questo il suo motto: “Marco è qui con noi a disputare un’altra corsa: questa”.  

“Chiunque siano le persone che la Fondazione aiuterà, cercheremo di essere come Marco sarebbe stato: sereni, decisi, onesti, puri, creativi, allegri. Cercheremo di farlo come l’avrebbe fatto lui, come lo faceva lui”.

Paolo Beltramo

Il più grande traguardo raggiunto dalla Fondazione Marco Simoncelli finora, è stato un centro per disabili. Si tratta di una struttura suddivisa in 3 piani di 1500 metri quadrati complessivi, con piscine riabilitative, una palestra e un parco giochi. La Casa è stata inaugurata il 20 Gennaio 2019, il giorno del compleanno di Marco. La struttura s’intitola “ la Casa del Sic”.

Marco Simoncelli nel paddock

Oggi, a Misano, sarà inaugurata la quercia piantata fuori dall’autodromo che porta il nome di Marco Simoncelli, in corrispondenza della curva della Quercia. Inoltre, sempre a Misano alle 22,20 verrà accesa la Honda Gresini MotoGp, sempre in suo onore.

Conclusioni

Simoncelli, non era un pilota qualunque. Anzi, non lo è mai stato. Ciò che trasmetteva, non era solo la sua professionalità di pilota, andava ben oltre. Chiunque, poteva dire di essere amico di Marco, anche senza averlo mai conosciuto. Ma egli, ti contagiava e ti trasferiva le sue emozioni, i suoi sorrisi. La gente lo sa, lo sa bene. All’inizio ho scritto che Marco ha perso la sua battaglia. E’ vero, ma la guerra la sta vincendo alla grande. Questo era Marco Simoncelli.