Formula 1 in lutto: è morto Frank Williams
Se ne va uno dei grandi della Formula 1. Parliamo di Frank Williams, fondatore della scuderia Williams Racing che ha scritto pagine di storia di questo sport, del quale ha fatto attivamente parte per ben 50 anni. Come riportato dal sito ufficiale della scuderia in un comunicato, Sir Frank, dopo essere entrato in ospedale venerdì, è infine deceduto questa mattina.
I primi passi di Frank Williams in Formula 1
Sir Frank Williams approdò nel mondo delle corse nel 1966. In tale anno fondò una sua scuderia, la Frank Williams Racing, con la quale prese parte ai campionati di Formula 2 e Formula 3, prima di fare il grande salto nella categoria regina, la Formula 1, nel 1969. La prima monoposto della scuderia fu realizzata a partire dal telaio di una vecchia Brabham, e a guidarla fu chiamato Piers Courage, già pilota della scuderia nel campionato 1968 di Formula 2. Nelle prime due gare arrivarono altrettanti secondi posti, che costituirono un piazzamento importante considerando che si trattava di un team debuttante.
Il team rimase in attività con tale nome fino al 1976, anno in cui il magnate petrolifero Frank Wolf ne acquisì il controllo acquistandone il 60% delle azioni. Williams abbandonò il team nel 1977, che nel frattempo aveva cambiato nome, diventando Walter Wolf Racing. Attiva fino al 1979, la Wolf Racing prese parte a 58 gran premi, conquistando 3 vittorie, una pole position, 2 giri veloci, 13 podi e 79 punti, tutti con il futuro campione del mondo Jody Scheckter.
Una nuova scuderia e i primi successi
Frank Williams andando via dalla Wolf portò con sé l’ingegnere Patrick Head. I due fondarono nel 1977 una nuova scuderia, la Williams Grand Prix Engineering, con sede a Grove. Il primo successo arrivò nel 1979 grazie a Clay Regazzoni. Negli anni immediatamente successivi arrivarono anche i primi titoli mondiali: due campionati piloti con Alan Jones (1980) e Keke Rosberg (1982) e due campionati costruttori consecutivi conquistati nel 1980 e nel 1981. In queste annate le Williams erano motorizzate Cosworth.
I domini con Honda e Renault
Nella storia della Williams Racing sono da ricordare in particolare le collaborazioni con Honda e Renault, dalle quali nacquero alcune delle monoposto più vincenti e iconiche della storia della Formula 1. Williams si legò al costruttore giapponese dal 1983 al 1987. In questo periodo vinse due campionati costruttori (1986 e 1987) e un solo campionato piloti, con Nelson Piquet (1987). Nel 1986 Frank Williams fu vittima di un grave incidente a Nizza, che lo costrinse sulla sedia a rotelle per il resto della sua vita.
Con Renault la Williams conquistò gran parte dei suoi successi: tra il 1991 e il 1997 arrivarono ben nove titoli in sei annate, di cui tre furono campionati piloti (Prost nel 1993, Hill nel 1996 e Villeneuve nel 1997). C’è anche da ricordare la stagione 1994, funestata dalla morte di Ayrton Senna, che morì in gara nel GP di San Marino, proprio al volante di una monoposto Williams, la FW16, non al livello delle progenitrici. Negli anni precedenti Williams portò molte innovazioni in Formula 1, tra cui ABS e sospensioni attive, che in particolare nel 1993 la resero la squadra dominante. Molte di queste furono però messe al bando, con i problemi che ne conseguirono per la FW16, non al livello delle precedenti Williams quanto a competitività.
La scuderia di Frank Williams nel XXI° secolo
Al periodo d’oro degli anni con Renault non seguirono più titoli iridati. Attualmente la scuderia vanta un totale di sedici titoli mondiali, di cui nove costruttori e sette piloti, ed è quarta assoluta come numero di vittorie conquistate, 114 in totale, dietro solo a Ferrari (238), McLaren (183) e Mercedes (123). Questi risultati sono arrivati sotto la gestione di Frank Williams, la cui scuderia, dopo i due anni di vacche magre con Mecachrome, tornò a un discreto livello di competitività tra il 2001 e il 2004. Negli ultimi anni le redini della scuderia sono passate alla figlia Claire, prima della cessione al fondo di investimento statunitense Dorilton Capital nell’agosto del 2020.