GM Firebird IV: l’auto a guida autonoma degli anni ’60 con frigorifero e TV

GM Firebird IV: l'auto a guida autonoma degli anni '60 con frigorifero e TV

Il mondo dell’automotive è ricco di storie che affascinano ancora oggi a distanza di diversi decenni. Oggi possiamo notare sempre più spesso auto con diversi livelli di “guida autonoma”, che in realtà sono dei veri e propri sistemi di assistenza alla guida. Ma le aziende sperimentano sistemi di guida automatizzata sin dagli anni Venti del secolo scorso. Houdina Radio Control, una società di apparecchiature radio, nel 1926 azionò una Chandler utilizzando impulsi radio per le strade di New York. Le case automobilistiche “convenzionali” non sono state coinvolte nell’inclusione della guida autonoma su larga scala fino agli anni ’90. Ciò non ha impedito loro di creare prototipi estremamente futuristici. General Motors ad esempio lo fece nel 1964 presentando alla mostra Futurama di New York la Firebird IV. Con un design completamente diverso dalla Firebird che avremmo visto nel 1967, la IV era uno degli esemplari sperimentali che General Motors iniziò a presentare nel 1953.

Firebird I
Firebird I

Tutto ebbe inizio con la Firebird I (XP-21), un aereo a reazione con turbina a gas su ruote, e proseguito con la II, una vettura sportiva a quattro posti con carrozzeria in titanio. Quest’ultimo prototipo debuttò nel 1956. Una Firebird III dall’aspetto selvaggio arrivò nel 1959 con sette ali e pinne, freni ad aria compressa e un joystick al posto del volante. Cinque anni dopo, la Firebird IV fu creata per un futuro in cui le auto avrebbero sterzato automaticamente tramite “sistemi di guida programmati per garantire la sicurezza assoluta a più del doppio della velocità possibile sulle superstrade del giorno” (così veniva pubblicizzato il prototipo).

Firebird II
Firebird II

In realtà, però, anche se GM confermava che l’auto fosse un’auto con turbina come i prototipi di Firebird precedenti, la IV non è mai stata mostrata in funzione. Inoltre, GM aveva un concetto un po’ diverso di “guida autonoma”: la Firebird IV, infatti, richiedeva un sistema di autostrade elettriche. Non c’era un vero e proprio obiettivo di realizzare l’auto a guida autonoma in quel momento. Era solo un modo di farsi pubblicità all’evento Futurama, per cui il progetto non fu portato avanti e non fu sviluppato.

Firebird III
Firebird III

Il design della GM Firebird IV

Nonostante non fosse mai stata messa in funzione, la Firebird IV era spettacolare da guardare. L’auto era incredibilmente elegante e anche se mancava dell’enorme quantità di ali e pinne viste sulla III, era comunque fortemente ispirata dall’era dei jet. L’auto aveva una carrozzeria che sembrava formare un’ala che diventava sempre più grande andando verso la parte posteriore fuoriuscendo di alcuni centimetri al resto della carrozzeria.

Allo stesso modo, le ruote anteriori erano in parte coperte da ali oblique che si estendevano dalla parte inferiore del paraurti anteriore fino alle porte. Anche il muso estremamente affilato e gli elementi che fiancheggiavano il paraurti posteriore hanno contribuito all’estetica spettacolare della IV. Il tetto è stato realizzato nel pieno stile di un caccia militare. Troviamo, infatti, un parabrezza avvolgente che diventa un tutt’uno con i finestrini laterali.

Firebird IV
Firebird IV

Il tetto scorreva in avanti e verso l’alto per sbloccare le porte, che poi scivolavano in avanti per fornire un facile accesso all’interno dell’abitacolo. Sia il tetto che le porte si aprivano premendo un pulsante. Gli interni erano un mix di elementi aeronautici e di lusso. Sebbene i sedili fossero ovviamente ispirati ai caccia dell’epoca, si reclinavano e ruotavano per un maggiore comfort e un più facile ingresso e uscita.

La Firebird IV era praticamente un soggiorno su ruote grazie a un frigorifero estraibile, un tavolo pieghevole e persino un televisore. L’idea non sembra così folle ora che siamo molto vicini alla possibilità di lavorare, dormire o guardare le nostre serie TV preferite mentre l’auto ci porta a lavoro/scuola/università, ma era una cosa estremamente spettacolare nel 1964. Soprattutto quando i frigoriferi e i televisori erano ancora troppo grandi per adattarsi alle auto di serie. Il cruscotto dell’auto includeva anche uno slot speciale per schede perforate con percorsi predeterminati programmati dalle informazioni fornite dai centri delle autostrade elettriche. Potremmo considerarlo un primo sistema di navigazione, volendo.

Firebird IV
Firebird IV

Il potenziale della Firebird IV

Nel caso non sapessi cosa siano le schede perforate, si tratta fondamentalmente pezzi di carta rigida che contengono dati digitali “memorizzati” dalla presenza o dall’assenza di buchi in posizioni predefinite. Lanciate alla fine del 1800, le schede perforate sono state obsolete come supporto di memorizzazione per alcuni decenni, ma erano ancora utilizzate nel 1964.

I sedili anteriori: si possono notare i joystick sui braccioli del sedile del guidatore
I sedili anteriori: si possono notare i joystick sui braccioli del sedile del guidatore

Allora, cosa è successo al prototipo dopo il suo debutto quell’anno? Bene, GM ha riconfezionato l’idea per portare, nel 1969 la Buick Century Cruiser. Quest’ultima era quasi del tutto identica alla Firebird IV ma presentava un colore diverso, un volante e alcuni altri aggiornamenti all’interno dell’abitacolo. Purtroppo, come la maggior parte delle auto da esposizione Futurama, la Firebird IV è stata distrutta negli anni ’80.

Buick Century Cruiser
Buick Century Cruiser

Ma anche se è finita per diventare un grosso mucchio di rottami di metallo, la Firebird alla fine ha dato il nome all’iconica Pontiac Firebird, che è rimasta in produzione per ben 35 anni. GM ha avuto parecchie idee innovative nel corso della storia.