Ferrari F1-75, sarà lei la monoposto del riscatto?

Ferrari F1-75

La nuova monoposto della Ferrari è la F1-75. Il nome si conosceva da tempo, con il 75 che fa riferimento ai 75 anni dalla nascita della Ferrari. Inoltre F1 non compariva nel nome di una monoposto Ferrari dal lontano 2006, che vide la scuderia competere con la 248 F1, la prima dell’era dei V8. La F1-75 si discosta chiaramente dalla SF21, a livello di forme, dettate dai nuovi regolamenti, e di livrea.

La livrea della Ferrari F1-75 trae ispirazione dal passato del Cavallino. Cambia prima di tutto il rosso, che si avvicina maggiormente all’originale Rosso Ferrari, non essendo più condizionato dalle sponsorizzazioni. Torna poi dopo tanti anni la colorazione nera delle ali anteriore e posteriore, un chiaro rimando alle F1 che corsero a fine anni 80 e inizio anni 90 (l’ultima ad averle fu la F310 del 1996).

Le caratteristiche della Ferrari F1-75

La Ferrari F1-75 ha il compito di riportare alla Ferrari come minimo una vittoria che manca ormai dal 2019, ma soprattutto i titoli Piloti e Costruttori, che mancano rispettivamente dal 2007 e dal 2008. Il team di Maranello che, ricordiamolo, ha presto interrotto lo sviluppo della SF21 per dedicare tutte le risorse alla monoposto di quest’anno, ha dato vita a una vettura che introduce concetti aerodinamici ancora diversi rispetto alle monoposto che sono state presentate finora (Aston Martin, Haas, Williams, Red Bull, McLaren).

La parte anteriore

La prima caratteristica della F1-75 che possiamo notare immediatamente è il muso, la cui sezione si restringe progressivamente andando così a diminuire la resistenza aerodinamica e termina con una forma a becco, con l’ala che è perfettamente integrata senza bisogno dei piloncini di supporto (visti finora su tutte le altre monoposto). Si tratta di un qualcosa estremamente innovativo che, come suggerisce Giorgio Piola di motorsport.com, potrebbe presto fare scuola. La forma dell’airbox è ora nuovamente triangolare affiancato da due “corna”, riprendendo una soluzione già vista sulla poco fortunata Ferrari SF1000.

La parte anteriore della Ferrari F1-75

Sviluppo delle pance

Sono molto interessanti le pance, in quanto risultano essere molto voluminose, e vanno a svilupparsi a partire dalle bocche dei radiatori, che si sviluppano in larghezza e vanno a rastremarsi verso l’esterno, mantenendo al contempo un’altezza ridotta. Dall’immagine sottostante si può notare il grande lavoro eseguito dagli aerodinamici di Maranello, che hanno letteralmente scavato la parte interna delle pance, creando un ulteriore canale per i flussi che vengono indirizzati verso la parte posteriore. In quest’area la Ferrari ha lavorato in maniera molto diversa rispetto alle concorrenti, essendo le pance non particolarmente svasate nella parte inferiore e con un andamento discendente nella parte superiore ma in maniera molto meno netta, per esempio, rispetto all’Alpha Tauri.

Grazie alla nuova disposizione delle componenti della power unit 066/7 è stato possibile anche realizzare un cofano motore molto stretto, la cui aria calda viene espulsa attraverso le branchie laterali di sezione progressivamente crescente. Un’altra soluzione distintiva della Ferrari F1-75 è la vela posteriore, analoga a quella della nuova Alfa Romeo.

Sospensioni

Infine, per quanto riguarda le sospensioni, Ferrari è stata conservativa. Infatti anche quest’anno, così come lo scorso anno, le sospensioni anteriori sono a puntone (schema push rod) mentre le sospensioni posteriori sono a tirante (schema pull rod). La McLaren rimane così l’unica monoposto, almeno per il momento, che adotta uno schema pull rod all’anteriore e push rod al posteriore. Il push rod posteriore lo adotta, oltre alla McLaren, anche l’Alfa Romeno. Nella sospensione anteriore della F1-75 salta all’occhio il disallineamento del tirante dello sterzo rispetto ai due triangoli, soluzione in linea con il modello proposto dalla FIA.

Conclusioni sulla Ferrari F1-75

Si può concludere dicendo che Ferrari punta fortemente su questa nuova generazione di monoposto, e la F1-75 ne è una dimostrazione. Infatti essa è il frutto di un grande lavoro di sviluppo che ha portato a concepire una monoposto piena di soluzioni ardite. Ora starà alla pista decretare la bontà di questa monoposto.