Il GP di Russia 2022 di Formula 1, programmato in origine per il 25 settembre, non verrà disputato. Ricordiamo che questo sarebbe dovuto essere l’ultimo GP disputato a Sochi prima del trasferimento a San Pietroburgo a partire dal 2023. La decisione è arrivata giovedì sera dopo una riunione tra la Formula 1, la FIA e le squadre, ed è stata resa nota qualche ora fa. La Formula 1 ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui afferma:
“Il Campionato del mondo di Formula 1 FIA visita paesi di tutto il mondo con una visione positiva per unire le persone, unendo le nazioni. Osserviamo gli sviluppi in Ucraina con tristezza e shock e speriamo in una soluzione rapida e pacifica alla situazione attuale. Giovedì sera la Formula 1, la FIA e le squadre hanno discusso della posizione del nostro sport e la conclusione, inclusa l’opinione di tutte le parti interessate, è che è impossibile tenere il Gran Premio di Russia nelle circostanze attuali.“
A proposito del GP di Russia Sebastian Vettel, pilota dell’Aston Martin e direttore della GPDA (Grand Prix Drivers Association) già ieri aveva espresso un parere indirettamente favorevole a una cancellazione dell’evento, affermando: “Per quanto mi riguarda, non dovrei andare, non andrò. Penso che sia sbagliato correre lì. Mi dispiace per le persone, per quelle persone innocenti che stanno perdendo la vita perché vengono uccise per motivi stupidi sotto una leadership molto strana e folle. Sono sicuro che è qualcosa di cui parleremo, ma come detto in qualità di GPDA, non abbiamo ancora parlato. La mia decisione è presa.“
Nella conferenza stampa di questa quarta giornata di test Carlos Sainz ha affermato, sulla scia di quanto già detto da Seabstian Vettel, affermando: “Con tutto quello che sta succedendo in Ucraina, personalmente avrei difficoltà a prendere un aereo e andare in un paese che si trova in guerra“.
Questa decisione segue quella del team Haas di rimuovere ogni riferimento allo sponsor – e principale finanziatore della scuderia americana – Uralkali, azienda russa di proprietà di Dmitry Mazepin produttrice ed esportatrice di potassio. In conseguenza di ciò, nell’odierna giornata dei test prestagionali – l’ultima che si tiene nel tracciato catalano del Montmelò – la monoposto americana ha sfoggiato una livrea bianca quasi completamente bianca.
Il team principal Ghunter Steiner ha fatto il punto della situazione parlando anche del destino di Nikita Mazepin, la cui presenza è garantita dallo sponsor Uralkali, azienda di proprietà del padre Dmitry. Il manager altoatesino ha dichiarato ad Associated Press: “Aspettiamo e vediamo come si evolve la situazione. Con Nikita ci sono cose che devono essere risolte. Ma non tutto dipende da noi, ci sono governi coinvolti, dunque non posso dare garanzie. Lavoreremo sulla questione la prossima settimana. Ci sono questioni legali che dobbiamo affrontare, vediamo cosa viene fuori”.
A questo quesito ha risposto il CEO di Liberty Media Stefano Domenicali, intercettato dal sito racefans.net: “Parlando specificamente della situazione di quest’anno a causa della situazione russa, posso solo confermarvi che abbiamo già dimostrato negli ultimi due anni di essere molto flessibili, e di non avere alcun problema nel trovare possibili soluzioni. Grazie anche al grande successo che la F1 sta riscontrando, la possibilità di avere nuove gare in futuro è ancora molto grande e, per quanto riguarda le possibili sedi per il futuro, mi limito ad affermare che vi sono alcune trattative in corso. Dobbiamo fare molte scelte per individuare i mercati strategici che riteniamo giusti per la Formula 1. Potremmo anche espandere il calendario perché, tecnicamente parlando, possiamo arrivare a 25 gare. È scritto nel nostro regolamento, è nel Patto della Concordia, e le squadre seguiranno la nostra visione su questo. Non dobbiamo dimenticare che quest’anno ci saranno 23 gare, il più alto numero di gare nella storia della Formula 1. Quindi, valuteremo tutto senza alcuna fretta, al fine di analizzare tutte le situazioni che si presentano di fronte a noi”.