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Tesla Supercharger: una rete di ricarica per i veicoli elettrici sempre più capillare

Il National Geographic, nel giugno del 2021, sentenziava come i lunghi tempi d’attesa per la ricarica dei veicoli elettrici rendessero meno appetibile questo mercato agli occhi di potenziali clienti. Gli interrogativi, in maniera piuttosto lecita, riguardavano la velocità di carica e se questa, in un futuro prossimo, potesse competere con i tempi che un rifornimento di carburante richiede. Da sempre, infatti, nonostante alcune dritte su come preservare la carica della batteria, il punto cruciale per la mobilità elettrica è il tempo impiegato per la ricarica. Vediamo la Tesla Supercharger.

Tesla, l’azienda statunitense all’avanguardia nel campo dell’elettrico, ha introdotto la prima rete di ricarica rapida, Supercharger, nel lontano settembre del 2012 per la Tesla Model S. Negli anni la rete è stata continuamente sviluppata consentendo la fruizione del servizio anche ad altri modelli del brand e poi anche ad EV (Electric Vehicles) di altre case automobilistiche. Il progetto è ambizioso ed ha come obiettivo, oltre a ridurre i tempi di carica del pacco batterie, di infittire quanto più la rete per la ricarica rapida dei veicoli elettrici, aumentando le stazioni Tesla Supercharger già presenti sul territorio e inserendone di nuove in altre aree geografiche del globo.

Occhio ai numeri!

Attualmente sono oltre 30.000 i Supercharger di Tesla installati, in crescita del 35% già a fine 2021 rispetto all’anno precedente; questi i numeri che la rendono l’azienda che gestisce la rete di ricarica più grande al mondo.

Che Tesla avesse come obiettivo, quello di triplicare il network di Supercharger, era già stato confermato da Drew Bagaglino, SVP (Senior Vice President) del reparto Powertrain and Energy Engineering di Tesla durante la teleconferenza alla chiusura del terzo trimestre del 2021. La crescita della rete è la diretta conseguenza dell’aumento esponenziale dei veicoli elettrici su strada; potenziamento necessario per contrastare eventuali congestionamenti durante le ore di punta della giornata e per evitare di lasciare incustodita una fetta di mercato a possibili competitors.

Complice anche il piano di incentivi relativi alle stazioni di ricarica che secondo Joe Biden, Presidente degli USA, gioca un ruolo fondamentale. È possibile usufruire degli incentivi erogati dal governo a condizione che a beneficiarne siano anche auto non appartenenti al brand che eroga il servizio. Quindi, Tesla aprendo il suo network ha aumentato il traffico, ma ciò le ha sbloccato l’accesso ai fondi stanziati dal governo americano per la mobilità elettrica.

In Europa invece, la situazione è differente. Al momento la rete di ricarica Supercharger è già attiva per tutti gli utenti Tesla e verrà ampliata anche agli EV di altri brand in futuro; l’azienda statunitense ha infatti già avviato i test di apertura della rete ad anche ad auto non-Tesla in alcuni siti europei. Insomma, un network ben consolidato e in continua espansione che consentirà a tutti di percorrere nel breve termine viaggi più lunghi e completamente elettrici.

Come funziona una stazione Tesla Supercharger?

I metodi di ricarica esterna delle batterie sono molteplici e in continua evoluzione. I Supercharger di Tesla consentono la ricarica rapida dei veicoli elettrici proprio come una stazione di rifornimento del carburante tradizionale. Le stazioni dispongono di un certo numero di stalli Supercharger ed ognuno è dotato di un connettore in grado di fornire energia elettrica in corrente continua. A seconda delle versione presente, V1, V2, V3, è possibile raggiungere una potenza rispettivamente fino a 60, 150 e 250 kW; ovviamente, ad una potenza maggiore è associata una ricarica più rapida.

Una volta raggiunta la postazione libera, si passa a collegare il cavo alla macchina attraverso l’apposito connettore presente nella colonnina. L’indicatore luminoso sulla presa per la ricarica assumerà colori differenti a seconda dell’operazione in corso: blu per il rilevamento e la connessione con il connettore, verde per la fase di carica, rosso per evidenziare problemi e arancio per avvisare l’utente di particolari condizioni di carica.

I tempi di ricarica con un Supercharger dipendono da una serie di svariati fattori; l’attesa può aumentare a seconda del livello di carica della batteria, della percentuale di utilizzo della stazione, dagli utenti presenti e da condizioni di meteo avverse.

Altro elemento da considerare è il modello di vettura di cui si dispone. Ad esempio, per i possessori di una Tesla Model 3 è possibile raggiungere 275 km di autonomia in soli 15 minuti, mentre per una Model Y sono 241 km. Le stazioni Supercharger sorgono nelle vicinanze di luoghi di maggiore interesse come ristoranti, caffetterie, centri commerciali, al fine di fornire svago e relax al cliente durante la fruizione del servizio.

Quanto costa ricaricare presso una stazione Supercharger?

Solitamente, a seconda dell’area di riferimento, sono presenti tassazioni al minuto o a kWh. Alcune stazioni Supercharger offrono agevolazioni per i periodi non di punta che servono a ridurre l’affollamento nelle ore cruciali della giornata. I costi sono comprensivi di tasse ma vengono applicate tariffe di occupazione aggiuntive qualora il veicolo stazioni nella postazione oltre il periodo di ricarica. Inoltre, per alcuni clienti, a seconda del modello che si dispone e dell’area geografica, potrebbero essere disponibili chilometri di ricariche Supercharger gratuite gestibili comodamente da app.

Come si può localizzare un Supercharger Tesla?

Credits: Tesla

Grazie all’app del brand statunitense, scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone, è possibile non solo monitorare il processo di carica della propria auto, ma anche trovare la stazione più vicina presso la quale ricaricare o definire il tragitto più comodo per un determinato viaggio.

La presenza delle fonti rinnovabili nelle stazioni

Le reti di ricarica di Tesla utilizzano sia l’energia della rete locale che quella proveniente da fonti di energia rinnovabile; non è improbabile, infatti, che siano installati pannelli solari al di sopra degli stalli presenti nella stazione. Ciò a supporto delle scelte dell’azienda che vogliono essere sempre più sostenibili; ne è testimonianza l’inaugurazione del primo parco Supercharger in Cina a giugno 2021 che sfrutta energia prodotta interamente da pannelli fotovoltaici. Che dire?! Non resta che salire a bordo e godersi un viaggio completamente green.