L’uomo ha sempre inseguito la velocità, che fosse in aria, su terra, o in acqua. Il voler andare sempre più veloci e infrangere nuovi record è l’obiettivo di tanti. Questa spasmodica ricerca della prestazione più pura ci ha visto rompere la barriera del suono, entrare nello spazio e raggiungere 290 km/h in bicicletta, ma c’è un’altra barriera che deve essere infranta: il record di velocità su terra di 1600 km/h. Il record attuale è stato stabilito nel 1997 da Andy Green nel suo ThrustSSC con doppio turbojet a reazione. Green ha raggiunto una velocità massima di circa 1228 km/h nel Black Rock Desert, ma il team di Bloodhound LSR vorrebbe disintegrare letteralmente questo record che desiste ormai da 25 anni.
Dopo aver affrontato numerose battute d’arresto nel corso degli anni, inclusi problemi finanziari, sembra che potrebbe finalmente tentare di raggiungere il record e con zero emissioni di carbonio. La Bloodhound LSR ha condotto una corsa di prova ad alta velocità nel mese di novembre dello scorso anno dove ha raggiunto una velocità massima di 1010 km/h. In quel momento Green ha detto che il team stava parlando con alcuni possibili sponsor per un tentativo di record in piena regola. Anche le campagne pubblicitarie come una corsa contro una Bugatti Chiron hanno portato una copertura mediatica positiva alla causa, ma ora, il CEO Stuart Edmondson, che ha recentemente rilevato il progetto, afferma che grazie a un nuovo investimento, il progetto è in pieno svolgimento.
“Non abbiamo bisogno di un miliardario, abbiamo solo bisogno di un ricco investitore“, ha detto. Ha spiegato al Sunday Times al Goodwood Festival of Speed che bastano circa 10 milioni di sterline. Si tratta di una cifra che, tutto sommato, per un investitore di media importanza non dovrebbe essere un grosso problema.
Il progetto Bloodhound è operativo dal 2008 e l’auto è attualmente conservata al Coventry Transport Museum. Il suo motore a reazione Rolls-Royce e il sistema a razzo Nammo sono pronti quanto il suo pilota per stabilire un nuovo record. Mentre l’auto è stata progettata per raggiungere i 1600 km/h, Edmondson vuole puntare prima a 1368 km/h e spera di farlo senza emettere una sola molecola di anidride carbonica.
“Come ingegnere, penso che la sfida sia fantastica. Ma ho anche capito che dobbiamo prendere le distanze dall’immagine che abbiamo, giustamente, che bruciare combustibili fossili non è appropriato per l’era in cui viviamo. Quindi io lo sto facendo per tre motivi: è la cosa giusta da fare, la sfida ingegneristica, ma anche per aumentare l’attrattiva di qualsiasi investitore“, ha affermato.
Il team cercherà di utilizzare e-fuels costituiti da idrogeno e combustibile liquido a base di metanolo senza emissioni di carbonio durante il processo di raffinazione. Battere il record di velocità su terra usando dei combustibili green porterà sicuramente più attenzione da parte dei media al team, ma soprattutto mostrerà il potenziale dei combustibili ecologici, e questa è una vittoria per tutti. Questo test può rappresentare un ottimo banco prova a seguito anche della concessione da parte dell’Unione Europea per lo sviluppo di biocombustibili ed e-fuels per ridurre del 100% le emissioni di CO2 entro il 2050.
Non ci resta che aspettare i prossimi mesi e tifare per Bloodhound nella speranza di vederli trionfare. Sarebbe un momento storico qualora riuscissero nell’ardua impresa: anche i motori più estremi potrebbero essere compatibili con soluzioni altamente ecologiche. È anche grazie a queste “piccole” realtà che la ricerca e lo sviluppo tecnologico va avanti e consente di raggiungere i risultati che ci troviamo oggi.