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Pagani Utopia: V12 da 864 CV e cambio manuale 7 marce

L’azienda di Horacio Pagani ha compiuto i 30 anni. Siamo ora giunti alla sua terza generazione di modelli. Le origini del costruttore italiano sono iniziate con il progetto C8, la Zonda, che iniziò a mettere le basi per la creazione di un marchio leggendario. Il progetto C9, l’Huayra, all’epoca continuava la tradizione integrando l’uso dell’aerodinamica attiva e del Carbo-Titanio. Cosa potrebbe aggiungere allora il suo terzo modello, che fino a stamattina aveva il nome in codice C10? Più potenza, maggiori prestazioni, una migliore struttura e aerodinamica? Assolutamente si, ma non solo: quest’auto si pone nuovi obiettivi.

Pagani Utopia

Horacio Pagani ha chiesto, per questo motivo, ai suoi clienti più stretti di esprimere i propri desideri. Avevano già macchine eccezionalmente veloci e belle, cosa mancava ancora? Tre termini spiccavano quasi ad ogni risposta: semplicità, leggerezza e piacere di guidare. Nel suo sviluppo, il progetto C10 è andato contro le principali tendenze del tempo. Non troviamo batterie pesanti, nessuna alimentazione ibrida, ma solo un meraviglioso V12, nessun sistema a doppia frizione, ma solo un puro cambio manuale o automatizzato a sette rapporti (quello automatizzato ha una frizione con triplo disco). Tutto questo per garantire il piacere di guida all’ennesima potenza. I fortunati clienti che ne avranno una potranno godere un’esperienza di guida “classica” definita in modi nuovi. Da questo presupposto le è stato dato il nome di Utopia, termine usato per indicare un qualcosa che non esiste, o meglio esiste solo nei nostri sogni. Tuttavia, la Pagani Utopia esiste davvero!

Utopia

L’estetica della Pagani Utopia

Ogni Pagani di solito si presenta con design poco convenzionali. La Pagani Utopia punta tutto sulla semplicità. Ha un’estetica che richiama le tipiche linee Pagani ma allo stesso tempo ci troviamo di fronte un’auto che è diversa da tutti i modelli visti finora. Dal parabrezza, con i suoi bordi superiori arrotondati, ai dettagli dei suoi parafanghi e del cofano, i suoi bordi più morbidi gli conferiscono una nuova espressione, un nuovo profilo. la carrozzeria ha una forma che resta impressa nella mente già dopo averla vita la prima volta. La nuova vettura ha pochissime appendici aerodinamiche ma è più efficiente che mai. Laddove alcune hypercar hanno una moltitudine di spoiler, la Utopia incorpora la funzione di queste appendici nella sua forma generale, ottenendo un maggiore carico aerodinamico e una resistenza all’avanzamento ridotta solo grazie al suo design.

I dettagli del suo stile sono pochi, ma ognuno è curato nei minimi particolari. La sua forma si ispira a oggetti degli anni ’50 come i fari filanti degli scooter Vespa o gli allestimenti di Riva motoscafi. Le ruote forgiate hanno un estrattore in fibra di carbonio a forma di turbina che allontana l’aria calda dai freni e riduce le turbolenze sotto la scocca. Le pinze freno hanno un nuovo design alleggerito.

Utopia

Il ruolo degli pneumatici Pirelli è trasferire l’esuberante coppia a terra in modo efficiente e dare il tocco finale all’eccezionale sensazione di strada dell’auto, grazie alle ruote da 21 pollici all’anteriore e da 22 pollici al posteriore. Gli specchietti laterali, come sospesi a mezz’aria, grazie al supporto a profilo alare sono distanziati dalla carrozzeria per una migliore penetrazione aerodinamica, mostrando la meticolosa ottimizzazione che è stata effettuata su di essi nella galleria del vento. Le luci posteriori “galleggiano” ai lati dei parafanghi posteriori, incastonate negli estrattori d’aria. Ogni loro parte, così splendidamente realizzata, poteva essere esposta nella vetrina di una gioielleria.

Lo scarico quadruplo in titanio, monumento personale e firma del marchio, è ancora presente. Ha un rivestimento in ceramica, per dissipare il calore in modo efficiente, ma l’intero impianto di scarico pesa appena poco più di 6 chili.

Gli interni

Gli interni della Pagani Utopia sono originali almeno quanto la carrozzeria. Non è né moderno né retrò: è senza tempo. Non ci sono schermi a parte il display minimo davanti al conducente; i grandi schermi sarebbero stati più facili da montare e avrebbero risparmiato un sacco di fatica nella progettazione, ma avrebbe tolto gran parte della bellezza. Tutti gli strumenti sono puramente analogici e ciascuno dei quadranti di facile lettura rivela sottilmente parte del suo meccanismo come se rivelasse il suo “scheletro”.

Abitacolo Pagani Utopia

Per Pagani, ogni componente necessario al funzionamento dell’auto è un’opportunità per essere creativi. Anche il volante è stato reinventato: è ricavato da un solido blocco di alluminio, dai raggi e dalla corona cava alla sporgenza del piantone dello sterzo, che contiene l’airbag. Anche i pedali sono ricavati da un unico blocco di metallo, mentre il meccanismo della leva del cambio è ancora a vista ma più sofisticato che mai. Tutto questo con la giusta ossessione rivolta all’ergonomia, all’efficienza e alla facilità di accesso.

Leva del cambio

Per raggiungere questa forma finale molto semplice, il processo non è mai stato così complesso. Per sei anni, dai primi schizzi e calcoli al computer fino al congelamento della forma definitiva per gli stampi in fibra di carbonio, i suoi flussi d’aria interni sono stati perfezionati attraverso infinite ore di ricerca nella galleria del vento e innumerevoli cambiamenti. La Pagani Utopia sfrutta i segreti dell’aerodinamica per massimizzare la maneggevolezza e la stabilità con passo sicuro a qualsiasi velocità, anche le più elevate. La sua aerodinamica attiva, combinata con gli ammortizzatori a controllo elettronico, assicurano un comportamento dinamico ottimale in tutte le condizioni di guida. La sospensione a doppio braccio oscillante, realizzata in lega di alluminio di derivazione aerospaziale, beneficia del lungo lavoro di sviluppo svolto sulla R, la versione da pista della Huayra. Ma la Pagani Utopia, un’auto pensata per l’uso stradale, può affrontare superfici per l’uso quotidiano.

Leva del cambio manuale

La monoscocca in carbonio utilizzata sui precedenti modelli Pagani definisce lo standard in termini di robustezza, leggerezza e qualità costruttiva. Pagani ha scelto di consolidare i suoi punti di forza esistenti, di migliorare il modo in cui le sue fibre sono tessute e di inventare costantemente nuovi materiali compositi come Carbo-Titanium e Carbo-Triax. Inoltre, un nuovo tipo di fibra di carbonio di classe A è stato sviluppato appositamente per applicazioni estetiche come la carrozzeria, fornendo il 38% di rigidità aggiuntiva a parità di densità.

Un’auto ad alte prestazioni non deve solo accontentare il suo acquirente, ma supportarlo e fornire tutta la sicurezza di cui ha bisogno, senza che lo chieda o si preoccupi. Molte sono le esenzioni concesse ai costruttori di bassissimi volumi, ma Pagani ha reso un punto d’onore – ancora una volta – costruire le proprie vetture e rispettare le normative più stringenti al mondo, sotto ogni aspetto, a cominciare dalla sicurezza. Pagani Utopia ha superato più di 50 severi crash test, dallo sviluppo ai pre-test e all’approvazione dell’omologazione, per raggiungere la certificazione globale.

Pagani Utopia: la scheda tecnica

Il motore Pagani V12, un biturbo da 6 litri costruito appositamente da Mercedes-AMG per Pagani, è il risultato di un enorme lavoro di sviluppo: eroga 864 CV e, soprattutto, una coppia di 1100 Nm. Ha un numero di giri più alto ed è allo stesso tempo più flessibile e più potente, pur rispettando le più severe normative sulle emissioni, comprese quelle in vigore in California.

Per la trasmissione la scelta è stata filosofica. La trasmissione a doppia frizione sarebbe stata troppo pesante e poco “divertente”. Pagani si è rivolto al più prestigioso produttore di trasmissioni automobilistiche, Xtrac, per sviluppare il cambio più rapido possibile con ingranaggi elicoidali. È compatto, leggero e montato trasversalmente per un baricentro ottimizzato.

Inoltre, per assecondare al meglio i desideri espressi dagli appassionati Pagani, suoi patiti, un manuale virtuale non sarebbe accettabile per cui è stato sviluppato un vero e proprio cambio manuale a sette rapporti. Non è stato un compito facile progettare un cambio del genere con anelli sincronizzatori e un meccanismo in grado di gestire 1100 Nm di coppia adeguati per una pura applicazione manuale, ma era un requisito essenziale per la Pagani Utopia. Per quanto intelligenti possano essere diventate le trasmissioni automatiche, nulla può sostituire la padronanza dei cambi marcia da parte del guidatore: la logica prevalente è solo sua, ogni passaggio in alto o in basso è totalmente unico e dipende esclusivamente dalla sua decisione e dal suo buon senso, dall’esatta combinazione di circostanze, la natura della strada e l’umore del momento.

Il peso a secco di questa meraviglia è di 1.280 chili. La massima coppia di 1100 Nm può essere mantenuta fra i 2800 e 5900 giri al minuto.