Spesso il marchio Bugatti viene accostato a ricchezza e lusso sfrenato per pochissimi eletti. In realtà, la Casa automobilistica francese ha un grande passato nelle competizioni, avendo avuto in squadra anche campioni di rilievo come Chiron e Divo. Parliamo, allora, della storia di Albert Divo, talento francese vissuto nei primi anni del 1900.
Albert Divo nasce in Francia, a Parigi, il 24 gennaio 1895. Il suo vero cognome, in realtà, è Diwo ma, quando approderà in Bugatti, verrà soprannominato “Divo“, riferimento a “stella” (inteso come “talento”) nella lingua italiana. Fin da subito si nota la sua grande passione per i motori, coltivata inizialmente diventando un abile meccanico d’auto per poi, durante la Prima Guerra Mondiale, proseguire con gli aerei, pilotandoli.
Proprio durante il primo conflitto mondiale, Albert Divo capisce che la velocità è la sua vera ragione di vita perciò, terminata la guerra, si cimenta nelle corse automobilistiche. La sua carriera inizia nel 1922 con la partecipazione ad una gara molto rinomata ancora oggi, ovvero l’International Tourist Trophy sull’Isola di Man. La prima vittoria di rilievo arrivò nel 1923 al Gran Premio di Penya Rhin, in Spagna, guidando una Sunbeam GP sul tracciato di Sitges – Terramar. La vettura era di proprietà della Sunbeam, appunto, azienda inglese fondata nel 1888 ed impegnata in diversi ambiti, tra cui le competizioni.
Sempre nel 1923, Albert Divo conclude al secondo posto il Gran Premio di Francia, ancora a bordo di una Sunbeam. L’anno successivo, il 1924, ripete la seconda posizione nel Gran Premio di casa sul Circuito di Lione, questa volta guidando, però, una Delage 2 LCV, auto della casa francese fondata nel 1905. La vittoria andò a Giuseppe Campari, famoso pilota lombardo che, proprio in quell’occasione, regalò il primo successo di rilevanza internazionale all’Alfa Romeo, con la P2. Nel 1925 il pilota francese riesce finalmente a vincere il Gran Premio di casa.
Un altro fatto molto importante per la carriera di Divo è sicuramente stata la terza posizione ottenuta al prestigioso Gran Premio di Gran Bretagna del 1927, svolto sul Circuito di Brooklands, ancora con la Delage. Da quel momento, Ettore Bugatti inizia a notarlo.
Così, la fama di Albert Divo inizia ad essere conosciuta. Nell’aprile del 1928 scompare Pietro Bordino, pilota Bugatti che avrebbe dovuto corre la Targa Florio. La rinomata competizione che si correva in Sicilia è la più antica gara di durata al mondo. Ettore Bugatti, fondatore della casa francese, dunque pensa a Divo come sostituto. La scelta si rivelerà quella giusta: Albert si aggiudica subito la Targa Florio e la Coppa Florio. Il successo si ripete nel 1929 sulla Bugatti Type 35 C, stessa vettura utilizzata l’anno precedente.
Proprio per i successi ottenuti, Albert Diwo viene soprannominato “Divo” dalla Bugatti, a simboleggiare un talento assoluto delle corse. Gli anni successivi al 1929 videro ancora diverse vittorie per il pilota francese, tra cui 6 Gran Premi nell’arco di un ventennio. Il suo rapporto con la Bugatti durò fino al 1933, lavorando come collaudatore e pilota, mentre il suo ultimo piazzamento rilevante è il terzo posto al Gran Premio d’Italia 1931. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Albert Divo continua a coltivare la passione per le competizioni diventando direttore di gara. Il pilota parigino morirà il 19 settembre 1966 a Morsang – sur – Orge, in Francia, lasciando un’ importante pagina di storia ricordata dalla Bugatti con il modello Divo del 2018.
Considerata una delle gare più dure e pericolose, la Targa Florio è anche una delle competizioni più prestigiose al mondo nel XX secolo. Ideata da una famiglia di imprenditori siciliani, Florio appunto, si corre per la prima volta nel 1906 lungo le strade di loro proprietà, con la partecipazione di grandi piloti internazionali. Nel giro di poco tempo attira l’attenzione anche dei più famosi produttori d’auto, entrando così nella storia.
Il circuito originale era lungo 148 km e venne definito “Piccolo Circuito delle Madonie”, ridotto poi a 108 km nel 1919. Il tracciato veniva ripetuto 5 volte in senso antiorario, mentre le curve presenti erano 1400, il tutto condito da strade dissestate, di montagna e dalla polvere. Per la cronaca, la prima vittoria della Bugatti avviene nel 1925 grazie a Meo Costantini, direttore di gara e pilota in quell’edizione; la vettura era la Type 35.
Immagine di copertina: La Bugatti Type 35 con cui Divo corse la Targa Florio. Credit: bugatti.com