La Benetton è stata una grande protagonista degli anni ’90 in Formula Uno. La squadra, fondata dalla famosa azienda di abbigliamento trevigiana, debutta nel Mondiale 1986, diventando il primo team ad avere un nome non legato al mondo automobilistico. Ma non solo. Nel 1991, con la Benetton B191 si mette in luce un certo Michael Schumacher.
Nei primi anni ’90, il team Benetton è alla ricerca di nuovi sponsor per ampliare il suo organico. La squadra, italiana ma con sede operativa in Inghilterra, infatti era alimentata economicamente soltanto dalla famiglia Benetton, la quale, nel 1991, cerca fortemente maggiori introiti. Una delle maggiori aziende che si fa avanti è la Camel, produttrice di tabacco, che diventa title sponsor (sponsor principale) della Benetton. La livrea, perciò, cambia: dai colori Benetton si passa al giallo.
Così, nel 1991, viene presentata la monoposto per la stagione con colori Camel. Sin da subito, la vettura attira l’attenzione di molti per gli interessanti studi aerodinamici, in particolare per quanto riguarda il muso. Il progetto di John Bernard, tra i migliori ingegneri dell’epoca, e Mike Coughalan, presenta un’ala anteriore molto simile a quella adottata dalla Tyrrell 019 l’anno precedente, collegata al musetto (rialzato) mediante due sostegni verticali.
Ma le novità non si limitano al musetto. La Benetton sostituisce il fornitore degli pneumatici, passando da Goodyear a Pirelli, mentre per il motore pensa a Ford. Il propulsore, quindi, è un V8 Cosworth HBA5, già in dotazione alla Jaguar per la XJR-14 impegnata nel Mondiale Endurance del 1991. Inoltre, proprio dalla Casa inglese giungerà, a metà dello stesso anno, Ross Brawn.
La guida della monoposto 1991 è affidata a Nelson Piquet e Roberto Moreno, coppia interamente brasiliana. La Benetton B191, in realtà, debutta ufficialmente il 28 Aprile in occasione del Gran Premio di San Marino, ad Imola, mentre le prime 2 gare stagionali sono corse con la B190 ma vestita della nuova livrea Camel. La prima apparizione all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari non è delle migliori, con il ritiro in gara di entrambi i piloti.
Durante il corso della stagione, però, la vettura si rivela più competitiva, ottenendo anche una vittoria con Nelson Piquet, alla sua ultima stagione, nel Gran Premio del Canada. Il successo arriva anche grazie al ritiro i Nigel Mansell, in testa alla gara fino a mezzo giro dalla fine quando si presenta un guasto elettrico. Ma la Benetton B191 è ricordata, soprattutto, per un fatto storico che cambiò la storia della F1.
Gran Premio del Belgio 1991, Spa – Francorchamps. Bertrand Gachot, pilota belga della Jordan, è improvvisamente indisponibile per stato di arresto a Londra, dunque la squadra irlandese, rivelazione della stagione, è chiamata a sostituirlo in vista del GP. La Mercedes si fa avanti tramite i suoi sponsor per far debuttare una giovane promessa tedesca di nome Michael Schumacher. La Jordan, dopo un sessione di test a Silverstone, accetta la proposta ingaggiando Schumi e dandogli la possibilità di correre in Belgio.
L’allora direttore sportivo della Benetton, Flavio Briatore, rimane impressionato dalle qualità del giovane Schumi dopo il Gran Premio di Spa. Il famoso team manager, perciò, chiede fortemente alla Jordan uno scambio di piloti già in vista del Gran Premio d’Italia, a Monza, ovvero la gara successiva. Lo scambio prevede Michael Schumacher in Benetton e Roberto Moreno alla Jordan. La questione diventa spinosa e suscita scalpore in tutto il paddock, con opinioni anche da parte di Ayrton Senna a difesa dell’amico Moreno. Alla fine, Eddie Jordan accetta e Schumi debutta a Monza con la Benetton B191.
La scelta di Briatore si rivelò corretta. Schumacher a Monza conclude in zona punti che, all’epoca, era ristretta ai primi 6, davanti a Nelson Piquet, fatto che accadrà altre due volte nel corso della stagione. I risultati di Schumi furono interessanti in quanto la Benetton B191 si rivelò una vettura fragile e con problemi di affidabilità ma, nonostante ciò, la squadra anglo – italiana termina al quarto posto la stagione 1991.
La vita della B191 non termina nel 1991. La monoposto, infatti, partecipa anche alle prime tre gare della stagione 1992 nella versione B, ribattezzata appunto B191B. La vettura presenta alcune modifiche, come un telaio nuovo ed aggiornamenti per quanto riguarda le sospensioni, oltre al ritorno delle gomme Goodyear. Le novità permettono alla Benetton di essere competitiva: Schumi ottiene il terzo posto in Messico nonché il primo podio in carriera, ripetendosi in Brasile, mentre chiude 4° il Gran Premio del Sud Africa, gara inaugurale della stagione 1992. Martin Brandle, seconda guida subentrata a Piquet, invece, registra tre ritiri, anch’esso guidando la B191B.
La versione B della Benetton B191 getterà le basi per la vettura ufficiale del 1992, ovvero la B192, che debutta al Gran Premio di Spagna, quarto appuntamento del Mondiale sulla pista di Barcellona. La Benetton B191 è stata una monoposto iconica, grazie alla sua storia tecnica e sportiva che ancora oggi è apprezzata. La vettura è stata messa all’asta nel 2016 a Montecarlo.
Immagine di copertina: la Benetton B191 B a Goodwood nel 2006. Credit: Wikipedia, Brian Snelson from Hockley, Essex, England – IMG_7686