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Ferrari Dino 246 Tasmania, la Rossa pensata per le gare in Oceania

Le competizioni sono parte della storia del Cavallino Rampante. La Ferrari, infatti, si è cimentata in diverse tipologie di gare, progettando altrettante vetture interessanti. Una di queste è la Ferrari Dino 246 Tasmania, monoposto del 1969 ideata per competere nella Formula Tasman, tra Nuova Zelanda ed Australia.

Alla scoperta di nuovi mondi

Come molti sanno, la Casa di Maranello nasce inizialmente come Scuderia Ferrari, a simboleggiare, appunto, un’indole sportiva. Così, Enzo Ferrari non si è mai accontentato ma ha sempre voluto guardare oltre, come sul finire degli anni 60′. In quel periodo, infatti, il Drake valuta con forte interesse anche le competizioni svolte in altri continenti, tra cui la Formula Tasman. Questo campionato, in particolare, si è corso dal 1964 al 1965 su circuiti neozelandesi ed australiani, al quale partecipavano vetture monoposto, alcune derivanti anche dalla F1. Una di queste, ad esempio, è la Ferrari Dino 246 Tasmania del 1968.

La Ferrari Dino 246 Tasmania. Credit: ferrari.com

Il progetto della Ferrari Dino 246 Tasmania

Il grande sforzo richiesto dal Drake ai propri uomini è elevato. A Maranello, infatti, negli anni ’60 si preparano già le vetture per i Campionati di Formula 1 e Formula 2, oltre che per quello Sport Prototipi e gare minori. Ferrari non demorde ed intraprende il progetto della 246 Tasmania, mezzo derivante dalla già esistente Dino 166 F2, prodotta in 7 esemplari. La sigla 246, nome della vettura, deriva dal motore V6 Dino (in onore del figlio scomparso) a 65° e dalla sua cilindrata di 2,4 litri. In particolare, il propulsore, posizionato posteriore longitudinale, ha un angolo tra le bancate relativamente stretto al fine di ridurre gli ingombri. La potenza sviluppata, invece, è di 285 cv ad 8900 giri/min che spinge la vettura alla velocità massima di 300 km/h. La testata ed il monoblocco sono in lega leggera.

Il motore della Ferrari Dino 246 Tasmania. Credit: it.wikipedia.org

Sul V6 Dino della 246 Tasmania la distribuzione è data da un doppio albero a camme in testa, il quale comanda 3 valvole per cilindro. Il sistema di accensione è fornito di uno spinterogeno, mentre l’alimentazione monta un sistema di iniezione indiretta Lucas, prodotto dalla omonima azienda britannica del tempo. La vettura pensata per la Tasmania, inoltre, è fornita di una frizione multidisco oltre che di una lubrificazione a carter secco.

Le altre caratteristiche tecniche

Come anticipato, la Ferrari Dino 246 Tasmania deriva dalla 166 F2. Basandosi su quest’ultima, infatti, i tecnici di Maranello adottano anche altri elementi tecnici, tra cui il telaio semimonoscocca formato da tubi di acciaio e pannelli di alluminio. Parlando delle sospensioni, si hanno due configurazioni differenti tra avantreno e retrotreno ma entrambe indipendenti. All’anteriore, infatti, si ha uno schema a quadrilateri trasversali con molle elicoidali coassiali, insieme agli ammortizzatori a movimento telescopico. Al posteriore, invece, vi è una configurazione avente un braccio superiore, un triangolo inferiore invertito, doppi puntoni e molle elicoidali coassiali, insieme agli ammortizzatori telescopici.

Immagine frontale in cui si notano gli schemi delle sospensioni anteriori e posteriori. Credit: ferrari.com

La monoposto per la Tasmania, inoltre, è fornita di un cambio manuale a 5 marce + retromarcia, oltre a dei freni a disco presenti su tutte e 4 le ruote. Lo sterzo è di tipologia pignone – cremagliera. Un’ altra caratteristica principale inerente la vettura, poi, riguarda i cerchi. La 256 Tasmania, infatti, adotta cerchioni in lega leggera al posto della classica tipologia a raggi, molto utilizzata all’epoca. Altro elemento in voga in questo periodo, inoltre, è l’ala posteriore, come sulla 166 F2. Il peso totale della monoposto è di 425 kg.

Vista laterale della monoposto Tasmania, in cui si nota anche l’ala posteriore. Credit: ferrari.com

La Ferrari Dino 246 Tasmania in pista

La monoposto del Cavallino pensata per le gare neozelandesi ed australiane debutta nel 1968. La guida dell’unico esemplare prodotto viene affidata a Chris Amon, rinomato pilota della Nuova Zelanda che negli anni ha corso anche in Formula Uno. La prima stagione nel Campionato Formula Tasman è molto buona, con la Ferrari che vince le prime due gare delle 8 previste, concludendo poi la stagione al secondo posto, dietro alla Lotus 49 di Jim Clark. L’anno seguente, il 1969, le Rosse partecipanti al campionato diventano due, con Amon affiancato dall’inglese Derek Bell. Questa volta, il pilota neozelandese ottiene il Titolo nell’appuntamento conclusivo al Sandown Park di Melbourne. Amon chiude la stagione vincendo 4 gare su 7, mentre il compagno di squadra termina con due secondi posti e 4° in classifica generale.

La Ferrari Dino 246 Tasmania in azione. Credit: ferrari.com

Dopo il trionfo del 1969, la Ferrari Dino 246 Tasmania viene pensionata dalla Squadra Ufficiale per essere venduta ad un privato nel 1970. L’acquirente, il pilota Graeme Lawrence, vince il campionato grazie ad una vittoria, un secondo posto e tre terzi posti. Questa sarà l’ultima comparsa della Rossa concepita per la Tasmania.

Immagine di copertina: la Ferrari Dino 246 Tasmania. Credit: ferrari.com