Mercedes CLK GTR, icona storica per le Frecce d’Argento e Stoccarda
Certe auto possono essere considerate opere d’arte, sia per la loro bellezza che per il loro passato. Sul finire degli anni ’90, ad esempio, molte case automobilistiche guardano con forte interesse alle gare di durata, contesto da cui nascono mezzi leggendari. La Mercedes, da sempre impegnata nel motorsport, quindi, investe anch’essa in questa tipologia di corse, dando vita ad una vettura che passerà alla storia: la Mercedes CLK GTR.
Mercedes e l’impegno nelle gare di fine anni ’90
Toyota, BMW, Porsche e Mercedes. Queste sono alcune delle principali Case che si danno battaglia nelle gare di durata a ridosso del nuovo millennio, quando ormai le performance diventano di altissimo livello. In particolare, in quegli anni i marchi tedeschi come Audi, BMW e Mercedes, oltre ad Alfa Romeo, erano impegnati anche nel rinomato DTM, campionato ideato in Germania e dedicato a vetture Gran Turismo. Nel 1996, però, viene annunciata la scomparsa del DTM – ITC a partire dalla stagione successiva, dunque cambiando i progetti di molte squadre. A Stoccarda, infatti, si stava già lavorando ad un’avanzata vettura per il 1997, la CLK.
Nel 1997, quindi, la FIA istituisce il Campionato GT, competizione a cui molte case, come Ferrari e Porsche, guardano con interesse. Mercedes, perciò, intravede anch’essa la possibilità di partecipare con una versione estrema della CLK, ovvero la GTR, ideata in appena 4 mesi. La nuova creatura tedesca, dunque, per essere omologata dalla FIA viene prodotta anche in pochissimi esemplari stradali al fine di competere in pista ma, in realtà, di stradale avranno ben poco.
La Mercedes CLK GTR stradale: Coupé e Roadster
La Casa di Stoccarda produce 25 esemplari omologati per la strada a partire dal 1997, di cui 5 in versione Roadster. Entrambe le tipologie sono studiate dal Reparto Sportivo della Mercedes, HWA, indice del fatto che la vettura è basata su un carattere altamente sportivo. La versione a tetto coperto, dunque, è quella che più si avvicina alla monoposto da pista, anche grazie al V12 a 60° disponibile con due cilindrate differenti: 6,9 litri o 7,3. iniziando dal primo, la potenza è di 631 cv, con un’accelerazione 0 – 100 km/h in 3,8 secondi ed una velocità massima di oltre 340 km/h. La versione da 7300 cc, invece, consente di raggiungere la stessa velocità massima ma con un’accelerazione di 3,5 secondi, grazie ai 664 cv.
La versione scoperta, definita Roadster, invece, differenzia per alcuni dettagli, mentre la meccanica e la maggior parte delle componenti sono le stesse adottate dalla Coupé. Ad esempio, si possono notare due rollbar dietro i sedili al fine di irrigidire la struttura della vettura, mentre una variante sostanziale è la tipologia di motore. La propulsione, infatti, è disponibile solo con il V12 da 6,9 litri di potenza ridotta rispetto alla sorella coperta, quindi 612 cv. In entrambe le versioni il motore è posteriore centrale, oltre ad esservi la trasmissione meccanica sequenziale a 6 marce + RM con comandi a volante, l’ABS e lo sterzo servoassistito.
La vettura pensata per la pista
Molto curiosa la storia inerente il progetto della Mercedes CLK GTR. Come già anticipato, infatti, il tutto viene concepito in pochi mesi basandosi, però, sulla già esistente McLaren F1 GTR, da cui Mercedes adotta il telaio per i propri studi e test su pista. Il concetto principale della monoposto tedesca, infatti, è che fosse pensata esclusivamente per correre, quindi il progetto non deriva da vetture già prodotte in serie come per i rivali. Il regolamento a cui le case devono far riferimento in quegli anni è inerente alla categoria GT1, in cui la cilindrata massima imposta è di 6000 cc. Mercedes, perciò, adotta un V12 leggermente depotenziato rispetto alla successiva versione stradale, il quale eroga 600 cv e 5987 cc.
Passando a telaio e monoscocca, entrambi sono in fibra di carbonio donando alla Mercedes CLK GTR un peso di 1545 kg. Per quanto riguarda le dimensioni, invece, la vettura di Stoccarda è lunga 4900 mm, alta 1160 e larga 1950 mm. L’aerodinamica della monoposto, poi, è esasperata, portata al limite da studi approfonditi che sfruttano al meglio i flussi, come si denota dalle forme aggressive e pronunciate della carrozzeria. La linea, però, è molto fluida con poche appendici aerodinamiche, mentre il posteriore è molto più elaborato, in cui spiccano un’ala ed uno spoiler sporgente dal retrotreno.
Il DNA sportivo che non scompare su strada
Oltre alle differenze già citate nei paragrafi precedenti, la versione stradale varia da quella da corsa per altri pochi dettagli, come gli interni. L’abitacolo, infatti, presenta i “requisiti” minimi per circolare su strada ed offrire maggior comfort ai fortunati proprietari, senza però discostare molto dagli interni da corsa. Quindi, troviamo, ad esempio, i sedili in pelle e l’aria condizionata, oltre allo stereo, mentre assetto ed altri aspetti non sono variati per evitare di “snaturare” eccessivamente la vettura. Da notare, poi, diversi vani portaoggetti a lato dei sedili ed altre comodità utili alla guida su strada.
La Mercedes CLK GTR in pista ed il passaggio di testimone
Analizzando la carriera sportiva della Gran Turismo di Stoccarda, il 1997 segna l’anno del debutto tra i cordoli, avvenuto alla 4 Ore di Hockenheim. La prima apparizione, però, non è molto appagante. Le vetture schierate, infatti, sono due ma una accusa problemi ai freni, ritirandosi, mentre la seconda giungerà al traguardo con 2 giri di ritardo. La Mercedes, nonostante ciò, continua a credere nel progetto CLK GTR, raccogliendo un secondo posto alle spalle della McLaren nella gara successiva. Il primo successo, invece, arriva alla terza gara, grazie ad una doppietta che riporta le Frecce d’Argento in lotta per risultati di rilievo.
Il proseguo del campionato, quindi, vede la Casa di Stoccarda protagonista, ottenendo altre 5 vittorie, di cui 4 doppiette (6 trionfi totali su 11 gare) ed ingaggiando la McLaren in un testa a testa fino all’ultimo appuntamento stagionale. Proprio nella gara conclusiva, la Mercedes riesce a prevalere sulla Casa britannica, raccogliendo il Titolo Costruttori insieme a quello Piloti, vinto da Bernd Schneider, pilota tedesco 6 volte vincitore del Campionato DTM. La carriera della CLK GTR si conclude nel 1998, quando la squadra ufficiale schiera la vettura nelle prime due gare di campionato, cedendo poi il posto all’erede Mercedes CLK LM per il proseguo della stagione. Quest’ultima, infatti diventerà la monoposto ufficiale per il 1998, mentre nel 1999 subentrerà la Mercedes CLR, “l’auto dei decolli“. La CLK GTR, invece, dopo i grandi risultati ottenuti verrà venduta a team privati.
Immagine di copertina: la Mercedes CLK GTR in azione. Credit: goodwood.com