Passaporto batterie per auto elettriche: obbligatorio dal 2026 in Europa

Passaporto batterie per auto elettriche: arriva il documento d'identità di Tesla e Audi

La Global Battery Alliance (GBA) ha lanciato il suo nuovo Battery Passport al meeting annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera. Per essere più precisi, il GBA ha presentato i risultati di un test di passaporto per batterie utilizzando i dati forniti da Audi e Tesla. L’idea di un Battery Passport risale al 2017, ma ora ci sono le prove che questo sistema può funzionare. Hai le idee confuse e ti stai chiedendo il motivo per cui anche le batterie dovranno avere un passaporto? Un passaporto per batterie svolge effettivamente lo stesso lavoro del tuo passaporto. È un documento ufficiale che mostra alle autorità una registrazione di dove sei stato. Tuttavia, il GBA non suggerisce che ogni batteria per auto elettriche venga spedita con un passaporto fisico.

Al contrario, ogni batteria avrà un gemello digitale che conterrà tutte le informazioni sul ciclo di vita della batteria. Esempi di informazioni che verranno aggiunte digitalmente a questo passaporto digitale includono l’origine dei materiali utilizzati per la produzione, la composizione chimica e le prestazioni di sostenibilità. Si tratta di un metodo trasparente di controllare l’effettiva sostenibilità dell’applicazione delle batterie sulle auto elettriche.

Passaporto batterie auto elettriche: come cambierà la “documentazione” futura?

Fondamentalmente, i dati all’interno del passaporto dovranno essere standardizzati in modo che una terza parte possa controllarli. L’obiettivo del GBA è quello di fornire all’utente finale un passaporto chiaro, dimostrando che la batteria che utilizza sul proprio veicolo è costruita nel modo più efficiente ed etico possibile. Secondo il GBA, le prestazioni di sostenibilità della batteria saranno calcolate in base alle norme e ai regolamenti stabiliti da produttori, accademici, governo e relative organizzazioni senza scopo di lucro.

Ci sono buone probabilità che il Battery Passport diventi una tendenza globale, poiché ci sono diversi problemi significativi nella costruzione delle batterie. Mentre in alcuni Paesi piace usare il termine senza emissioni, non esiste di fatto un qualcosa che non ha alcuna emissione. Al più si può parlare di tentare di arrivare a zero emissioni nette. L’estrazione dei materiali necessari per costruire una batteria è un “affare sporco”, per non parlare delle violazioni dei diritti umani e dei casi segnalati di lavoro minorile utilizzato in alcuni Paesi. E quelle batterie finiscono nei nostri veicoli elettrici. Il Battery Passport impedirebbe che ciò accada: si tratta di un metodo, quindi, per certificare con chiarezza e trasparenza il rispetto ambientale ed etico della costruzione delle batterie per auto elettriche.

Passaporto batterie elettriche Audi
Il passaporto per batterie – Credits: Audi

Audi e Tesla sono i primi a collaborare con questo nuovo sistema di monitoraggio

Questo ci porta chiaramente alla prova del concetto fornita da Audi. Il costruttore tedesco ha utilizzato un’Audi RS e-tron GT e ha monitorato l’impronta di carbonio della batteria, il relativo lavoro minorile e le prestazioni in materia di diritti umani e le informazioni sulla raccolta dei dati in diverse fasi della catena del valore.

“Batterie più sostenibili sono vitali per i nostri sforzi per modellare in modo responsabile e con successo il passaggio alla mobilità elettrica”, afferma Markus Duesmann, presidente del consiglio di amministrazione di Audi AG. “Ci siamo impegnati nello sviluppo del Battery Passport sin dall’inizio nel 2017. Ora, la prova del concept mostra che anche questi processi complessi possono diventare trasparenti”.

La trasparenza è la parola chiave nella citazione sopra perché è ciò che i proprietari vorranno vedere, o almeno i proprietari che acquistano un veicolo elettrico per la giusta ragione. Chiaramente al momento questo documento non è completo. Il passaporto per auto elettriche, con il tempo, sarà migliorato e diventerà un documento completo di tutte le informazioni sulla batteria, con la tracciabilità di tutti i materiali adottati per la costruzione di catodo, anodo, separatore ed elettrolita. Riporterà la provenienza geografica, i processi di lavorazione, le aziende coinvolte nella catena degli approvvigionamenti. Un Battery Passport diventerà un requisito obbligatorio nell’Unione Europa entro il 2026 e probabilmente lo seguiranno altre regioni, il che rende il lancio del Battery Passport del GBA più importante che mai per fornire un quadro armonizzato a livello globale per le prestazioni di sostenibilità in futuro.

Audi al World Economic Forum a Davos 2023
Audi al World Economic Forum a Davos 2023