La Red Bull vista in occasione della presentazione di quest’anno, come potevamo aspettarci, non era affatto la nuova monoposto. Non presentava alcuna modifica rispetto alla versione dello scorso anno: la prova definitiva di ciò l’abbiamo avuta in occasione dei Test in Bahrain cominciati questa mattina e che per i prossimi due giorni ci consentiranno di vedere le tanto attese differenze tecniche (o una parte di esse) rispetto alle monoposto dell’anno scorso. Questa mattina abbiamo avuto un assaggio di quello che è la Red Bull RB19.
Quasi senza clamore, i primi scorci della vettura campione del mondo in carica di Formula 1 della Red Bull sono stati visti mentre veniva spinta lungo la corsia dei box dopo il tradizionale servizio fotografico pre-test sulla griglia. E, come previsto da una squadra che ha tenuto sotto controllo le prestazioni per gran parte della scorsa stagione, non c’è stata alcuna rivoluzione con la sua macchina. Si tratta piuttosto di una leggera evoluzione delle soluzioni vincenti visti sulla RB18.
Partiamo dall’anteriore: in particolare ci concentriamo sul muso. La punta è stata leggermente allargata e una presa d’aria a bassa resistenza ha sostituito la presa d’aria ovale utilizzata la scorsa stagione. Nell’angolo inferiore posteriore più esterno dell’endplate, è montata una piccola aletta. La finestra di progettazione consentita da regolamento per queste alette è molto ristretta, a causa di quanto siano prescrittive le normative tecniche, ma è interessante vedere che tre team, tra cui Mercedes e Haas, hanno già trovato il modo di includerle nei loro progetti anche quest’anno.
Le aree in cui ci sono stati i cambiamenti più visibili tra tutte le auto del 2023 sono le fiancate e la copertura del motore, con molti team che hanno già iniziato a proporre nuovi concept durante la stagione 2022 attenendosi a soluzioni più simili alla filosofia downwash della RB18.
La Red Bull, nel frattempo, essendo stata vista come colei che ha portato alla luce questo trend in pista, ha optato per una sottile ottimizzazione della sua filosofia, con lo stesso DNA di base presente nel design di quest’anno. La carrozzeria, che era già estremamente ristretta, è stata ulteriormente rastremata attorno ai componenti interni dove può aiutare dal punto di vista aerodinamico.
Per il 2023, il sottosquadro è ancora più generoso e si estende sotto il fianco e taglia la sezione posteriore. La copertura del motore segue una filosofia simile, con la Red Bull che ha già adottato la versione più alta, simile ad un vassoio, durante la scorsa stagione. La Red Bull RB19 ha uno schema simile, che è stato ancora una volta ottimizzato per migliorare le condizioni del flusso d’aria. Tuttavia, la caratteristica non è così pronunciata come fatto dagli altri team avversari: in particolare questi ultimi hanno riproposto la soluzione Red Bull presentando una variante molto più aggressiva in questa stagione.
Uno degli aspetti più interessanti del design dell’RB19 è il bordo del fondo vettura, con il team austriaco che lo ha completamente rivisto insieme al floor edge wing. Due alette con un aspetto completamente diverso sono arcuate verso l’alto e verso l’esterno per aiutare con le nuove restrizioni di altezza poste su questa regione del fondo. Nel frattempo, allungandosi in senso longitudinale, troviamo un’ala con bordo allungato e ritorto, che è ancorata ai bordi del fondo per mezzo di alcune alte staffe a forma di ferro di cavallo. Anche questi sono stati orientati in modo tale da realizzare l’effetto aerodinamico desiderato, sebbene limitato dall’ambito di ciò che è possibile da regolamento.