La Toyota GR Corolla alimentata a idrogeno con cui il costruttore giapponese ha corso negli ultimi due anni ha subito una grave battuta d’arresto l’8 marzo quando, durante i test al Fuji International Speedway, una perdita di idrogeno si è incendiata causando danni al veicolo. Secondo il comunicato stampa diffuso dalla Toyota, la causa della perdita non è stata un malfunzionamento del sistema che trasforma l’idrogeno gassoso in liquido, ma è stato invece causato dall’allentamento di un raccordo nelle vicinanze del motore.
A causa dell’incidente, il team GR non correrà con l’auto durante il primo round della ENEOS Super Taikyu Series 2023 Powered by Hankook a Suzuka il 18 e 19 marzo, optando invece per la ORC Rookie GR Yaris a benzina.
L’incidente è stato ritenuto essere il risultato dell’allentamento del raccordo di un tubo a causa delle vibrazioni della guida. Toyota comprende il pericolo che può causare un gas altamente infiammabile come l’idrogeno, e quindi ha molti sistemi di sicurezza e precauzioni in caso di incidente. L’azienda giapponese afferma che il sensore di perdita di idrogeno era perfettamente funzionante in quel momento e grazie ad esso è stato possibile interrompere immediatamente la fornitura di idrogeno.
Ciò ha evitato all’incendio di propagarsi nell’abitacolo, sebbene anche le misure di sicurezza messe in atto per gli occupanti fossero in perfette condizioni di funzionamento. L’incendio è stato in grado di causare danni sufficienti per rendere l’auto inutilizzabile momentaneamente in quanto verrà riparata e implementata una soluzione migliore per l’allestimento.
Anche se è un peccato quanto accaduto, il peggio è stato evitato: tutte le persone coinvolte ne sono uscite illese. In realtà, se dovesse verificarsi un incendio a bordo di un’auto, è sempre meglio che avvenga in pista. I circuiti, infatti, hanno ampio spazio all’aperto oltre ad un’infinità di misure di sicurezza e personale apposito. D’altronde con qualsiasi nuova tecnologia ci sono sempre battute d’arresto e problemi imprevisti.
L’idrogeno, come la benzina, è una sostanza altamente infiammabile. Questo non vuol dire che non sia sicuro, ma che avrà bisogno di tempo per progredire attraverso tutte le fasi di sicurezza e prima che sia completamente distribuito al pubblico. Questo è il motivo per cui la Toyota ha portato l’auto in pista per effettuare i primi test. La Toyota GR Corolla, nelle ultime due stagioni, è già migliorata notevolmente, aumentando la potenza del 24%. Sottoporla a queste condizioni estreme ha spinto la tecnologia a nuovi livelli, più velocemente del previsto.
La Toyota si sforza ancora di diventare “la prima al mondo a correre con idrogeno liquido” (l’auto della scorsa stagione era mossa da idrogeno gassoso). Inoltre, la società sta lavorando con entità britanniche per produrre un Hilux a idrogeno per dimostrare l’utilità della tecnologia sui veicoli commerciali oltre a creare cose come il prototipo di Corolla Cross ad idrogeno per continuare a migliorarne la versatilità nei prodotti di largo consumo.
L’azienda ha investito nella tecnologia dell’idrogeno, quasi a suo discapito, quindi capisce che deve svilupparla bene prima che venga mai rilasciata una vera auto. Questa è una buona notizia per i consumatori medi, ma una cattiva notizia per gli appassionati dell’idrogeno che non vedono l’ora che arrivi il giorno in cui ci saranno auto a idrogeno e stazioni di rifornimento ovunque.
Come si suol dire: è meglio prevenire che curare, soprattutto quando sono in gioco vite umane. Possiamo dire che va bene aspettare ancora un po’ se la ricompensa è un’auto più sicura e migliore per tutti i soggetti coinvolti.