Questo fine settimana, la Formula 1 si appresta a correre il GP dell’Arabia Saudita sul circuito di Jeddah. I lunghi rettilinei e la natura ad alta velocità di questo circuito offrono l’opportunità perfetta per le squadre di svelare idee a bassa resistenza aerodinamica per ottimizzare la velocità di punta.
La Ferrari ha apportato una serie di modifiche alla SF23, non solo per adeguarsi meglio alle sfide specifiche del circuito, ma anche come parte della sua continua ricerca per tentare di recuperare il gap dagli avversari. Una prima novità riguarda l’ala anteriore che presentava modifiche dettagliate in due aree. In primo luogo, l’aletta superiore è stata accorciata per aiutare a ridurre il carico aerodinamico e la resistenza aerodinamica, bilanciando le analoghe riduzioni apportate con l’alettone posteriore. Inoltre, è stata apportata anche una modifica significativa alla giunzione fra lembo ed endplate (freccia rossa). Ora possiamo notare un ritaglio a forma di C, simile alla soluzione che abbiamo già visto sulle monoposto di altre squadre.
La soluzione della Ferrari è probabilmente una rapida soluzione per migliorare il comportamento della vettura, mentre si sta lavorando a una soluzione più solida per le prossime gare, dato che è stato modificato solo l’estremo più arretrato.
Ci sono anche alcune modifiche al bordo del fondo, poiché il taglio anteriore e la sezione posteriore rialzata sono stati perfezionati per aiutare a migliorare la deviazione del flusso d’aria, migliorando anche le prestazioni del lato inferiore del fondo. Anche l’ala posteriore a pilone singolo che la Ferrari ha testato durante le prove in Bahrain è tornato, per aiutare a ridurre ulteriormente la resistenza aerodinamica.
La Red Bull ha introdotto un’altra ala posteriore nella sua suite di scelte per il GP dell’Arabia Saudita, che non è molto diversa in termini di aspetto e non è nemmeno la più scarica fra quelle portate a livello di carico aerodinamico. Si tratta di una soluzione a più basso carico rispetto a quella portata in Bahrain, in modo da poter avere comunque un carico sufficiente per le curve. Allo stesso modo, anche la beam wing è stata leggermente arretrata, in modo che funzioni insieme all’ala posteriore per offrire il giusto livello di prestazioni.
La Mercedes ha apportato una piccola modifica alla curvatura dei bordi esterni del fondo rispetto al Bahrain, una modifica sottile il team spera che possa migliorare il passaggio del flusso d’aria sotto il fondo e al diffusore. Nel frattempo, l’ala posteriore è stata modificata per adattarsi meglio alle caratteristiche ad alta velocità del circuito di Jeddah, con il bordo d’uscita del flap superiore rifilato nella sezione centrale (freccia blu), mentre anche il pannello ritagliato dell’endplate è stato modificato in incorporare una sezione a campata intera.
Questa è una soluzione apparsa per la prima volta sull’Alpine in Arabia Saudita la scorsa stagione e Mercedes ha successivamente introdotto la propria versione quando arrivava sulle piste con carico aerodinamico inferiore. In questo caso, il team ha anche un’altra opzione a sua disposizione (riquadro immagine sopra, freccia rossa) per cui anche il bordo d’uscita della sezione della punta viene tagliato all’indietro.
Aston Martin sta cercando di dare seguito al suo impressionante inizio di stagione e ha modificato sia l’ala anteriore che quella posteriore per far fronte alle sfide poste dal circuito di Jeddah. In entrambi i casi il bordo d’uscita dei flap superiori è stato tagliato per ridurre la deportanza e la resistenza aerodinamica, bilanciando al tempo stesso questi cambiamenti dalla parte anteriore a quella posteriore. In linea con le modifiche apportate all’ala posteriore, sono state apportate anche modifiche al layout della beam wing, con un angolo di incidenza ridotto, oltre a una regolazione della loro lunghezza della corda.