McLaren 750S, svelata la supercar erede dell’apprezzata 720S

McLaren 750S

A distanza di poco più di due anni McLaren presenta una nuova supercar, la 750S, nelle due versioni Coupé e Spider. Rispetto alla Artura, che è una ibrida plug-in con motore termico V6, esattamente come la Ferrari 296 GTB, la McLaren 750S è una supercar più classica. Va infatti a sostituire la 720S, in commercio dal 2017, costituendone sostanzialmente una evoluzione, dal punto di vista dello stile quanto della meccanica.

McLaren 750S, l’estetica

La McLaren 750S mantiene dimensioni molto simili a quelle della 720S:

  • lunghezza: 4,57 m (+3 cm);
  • larghezza senza specchietti: 1,93 m;
  • larghezza con specchietti aperti: 2,16 m;
  • altezza: 1,20 m;
  • passo: 2,67 m.

L’impostazione della 750S è tipicamente McLaren, con un abitacolo molto avanzato e un frontale basso e corto rispetto al posteriore. Se si guarda dall’alto, la 750S ha una forma che ricorda una goccia che si assottiglia fino allo scarico centrale. Questo avviene grazie alla particolare conformazione della monoscocca in fibra di carbonio Monocage II la quale tra l’altro, grazie a montanti A bassi e sottili facilita una visuale ottimale. Inoltre, sulla versione coupé permette di avere i montanti C vetrati, a vantaggio della luminosità dell’abitacolo. Il propulsore V8 nella versione Coupé si potrà ammirare dall’abitacolo stesso, oltre che dall’esterno, grazie a un pannello a doppio vetro incastonato nel ripiano posteriore del bagagliaio.

All’anteriore, la McLaren 750S rispetto alla progenitrice guadagna una sezione frontale parzialmente chiusa e con uno splitter piuttosto pronunciato. Rimane invariato lo stile dei fari, integrati nelle prese d’aria. Una piccola novità è che ora le cornici sono disponibili in tinta con la carrozzeria oppure in fibra di carbonio. Il lavoro fatto per massimizzare l’efficienza aerodinamica si percepisce dalle nuove prese d’aria sottoporta e sul passaruota posteriore. Queste ultime convogliano l’aria verso l’ala mobile posteriore, realizzata in fibra di carbonio e posizionata sopra lo scarico centrale a due terminali.

La superficie dell’ala mobile è più ampia del 20% rispetto a quella della 720S, eppure è più leggera di 1.6 kg. L’intaglio nella sezione centrale ha un duplice scopo, garantire una migliore visibilità dall’abitacolo e assicurare che le alte temperature dello scarico non abbiano ripercussioni sull’ala, soprattutto quando ci si ferma dopo diversi giri in pista. L’azionamento è idraulico e le principali regolazioni sono tre:

  • Driver Downforce: l’ala è parzialmente dispiegata in maniera dipendente dalla velocità e si arriva quando si preme il pulsante Aero, aumentando i livelli di deportanza;
  • DRS: proprio come in Formula 1 l’ala è configurata in modo da offrire la minima resistenza all’avanzamento. Rimane attiva fino al raggiungimento della velocità massima;
  • dispiegamento totale in fase di frenata. In meno di mezzo secondo quando si viaggia ad alta velocità e si frena, il dispiegamento totale dell’ala crea un freno aerodinamico che permette al contempo di aumentare la stabilità e di ridurre gli spazi di arresto.
McLaren 750S
McLaren 750S Coupé in fase di frenata.
Credits: McLaren

McLaren 750S Spider

La McLaren 750S in versione Spider è dotata di un tetto rigido retrattile che, in opzione, può essere in vetro elettrocromico, che dà la sensazione di stare all’aria aperta anche quando il tetto è chiuso. L’apertura del tetto avviene in meno di 11 secondi e fino a una velocità di 50 km/h. La monoscocca è denominata Monocage II-S in quanto modificata appositamente per poter ospitare sopra il vano motore il sistema di protezione antiribaltamento in fibra di carbonio e il tettuccio.

McLaren 750S: peso ridotto e reparto sospensioni totalmente rivisto per una guida ancora più incisiva

Un peso contenuto e un V8 turbo per alte prestazioni

Le McLaren stradali da sempre si distinguono per una caratteristica, ovvero il peso ridotto. La 750S non fa eccezione: rispetto alla 720S è ancora più leggera, e nella configurazione più estrema la bilancia si ferma a 1277 kg per la Coupé e 1326 kg per la Spider. Il peso ridotto abbinato ai 750 CV sprigionati dal V8 turbo ha consentito di raggiungere un rapporto peso/potenza al top del suo segmento pari a ben 587 CV per tonnellata.

Diversi elementi dell’auto sono stati alleggeriti: i sedili da corsa rivestiti in fibra di carbonio sono complessivamente più leggeri di 17,5 kg rispetto ai sedili base di una 720; i nuovi cerchi forgiati ultraleggeri a 10 razze sono i più leggeri che equipaggiano una McLaren di serie, garantiscono un risparmio di 13,8 kg e calzano pneumatici Pirelli PZero da 245/35/R19 all’anteriore e da 305/30/R20 al posteriore Inoltre, anche il display della strumentazione è più leggero di 1,8 kg. Infine, contribuisce a ridurre il peso pure il vetro del parabrezza, che permette un risparmio di 1,6 kg.

Il propulsore V8 biturbo M840T nella sua ultima evoluzione ha una cilindrata di 4.0 litri e offre una potenza di 750 CV e una coppia di 800 Nm. Tanta potenza abbinata a un peso relativamente contenuto permette alla 750S capace di passare da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e da 0 a 200 km/h in 7,2 secondi (7,3 secondi per la Spider). McLaren 750S può spingersi fino a una velocità massima di 332 km/h.

Al V8 è abbinata una trasmissione sequenziale a sette rapporti. Per la pista è stata pensata una funzione denominata “limit downshift”, la quale fa sì che se il pilota richiede una scalata che manderebbe fuori giri il motore, questa avvenga nel momento ideale. Questa funzione è disponibile nelle modalità Sport e Track e quando la pressione di frenata va oltre una certa soglia. Il sistema di scarico della McLaren 750S è inedito. L’uscita è centrale e rispetto a quello della 720S è più leggero di 2,2 kg e contribuisce a migliorare il sound del V8, per un’esperienza di guida ancora più coinvolgente.

Sospensioni e sterzo

Importanti novità si registrano sul fronte delle sospensioni e dello sterzo. Per quanto riguarda le sospensioni, la geometria è inedita (e ne è testimonianza anche un allargamento della carreggiata anteriore rispetto alla 720S di 6 mm), così come il design di molle elicoidali e ammortizzatori che permette di risparmiare 2 kg. Il Proactive Chassis Control di McLaren arriva alla terza generazione e combina molle elicoidali passive (che controllano la frequenza di guida), ammortizzatori semi-attivi (con compressione ed estensione completamente controllabili) e un circuito idraulico al posto delle tradizionali barre antirollio meccaniche.

L’adozione di un circuito idraulico consente di avere una rigidità maggiore rispetto a una tradizionale barra antirollio. Ciò ha consentito di ammorbidire le molle anteriori del 3% e irrigidire quelle posteriori del 4% rispetto alla 720S. Sull’asse posteriore, la maggiore rigidità serve a migliorare l’equilibrio della vettura, con un bilanciamento più neutro in percorrenza di curva e una migliore resistenza al rollio. Lo sterzo con assistenza elettroidraulica, già apprezzato sulle altre McLaren, è stato ulteriormente affinato, con un rapporto di sterzata che lo rende ancora più pronto e incisivo.

McLaren 750S
La McLaren 750S in azione in pista
Credits: McLaren

Modalità di guida e impianto frenante

Per la McLaren 750S sono disponibili tre modalità di guida, che sono Comfort, Sport e Track. In più al conducente è consentito, tramite il McLaren Variable Drift Control, di regolare il livello di intervento del sistema di controllo della trazione indipendentemente dall’impostazione del controllo elettronico della stabilità. Nella pratica ciò si traduce nella possibilità di passare dall’avere tutti i controlli elettronici abilitati ad averli di contro del tutto disabilitati.

La nuova supercar di Woking è dotata di dischi carboceramici da 390 mm all’anteriore e 380 mm al posteriore, con pinze freno in alluminio a sei pistoncini davanti e quattro dietro, e di un nuovo servofreno che va a migliorare sia la sensibilità che la modulazione del pedale. A contenere ancor di più gli spazi di arresto contribuisce il freno aerodinamico creato dall’ala mobile quando si trova nella posizione più verticale. Gli spazi di frenata dichiarati sono di 113 m da 200 a 0 km/h e di 30,0 m da 100 a 0 km/h.

Interni essenziali

Una volta aperte le porte ad ali di gabbiano, ci si cala in un abitacolo dal sapore racing e incentrato sul guidatore, senza cambiamenti radicali rispetto alla 720S. Rimane infatti intatta l’impostazione della plancia, con una parte centrale orientata verso il guidatore che ingloba un pannello touch verticale da cui interfacciarsi con un infotainment migliorato nella grafica e nella risposta ai comandi.

L’area adiacente al display centrale, ospita ora i pulsanti che controllano le impostazioni di Launch e Aero. Qui si trova anche il controllo di una nuova funzione: il McLaren Control Launcher (MCL). L’MCL consente al guidatore di salvare la propria configurazione preferita di aerodinamica, maneggevolezza, propulsione e trasmissione utilizzando un pulsante riconoscibile dal logo McLaren Speedmark. Questa impostazione dinamica personalizzata può essere richiamata con un’unica pressione dello stesso pulsante.

Il volante della 750S è inconfondibilmente McLaren, volutamente privo di pulsanti o interruttori per consentire al guidatore di concentrarsi unicamente sulla guida. La telecamera posteriore e il sistema Surround View sono stati entrambi aggiornati per ottenere una maggiore definizione e chiarezza, mentre la qualità del microfono di bordo è stata migliorata per garantire una maggiore precisione dei comandi vocali e una maggiore chiarezza nelle chiamate in vivavoce.

L’abitacolo  della 750S viene rifinito di serie in Alcantara, con due ulteriori temi interni disponibili per definire il carattere del veicolo. Gli interni Performance combinano Alcantara con pregiata pelle Nappa e le specifiche TechLux propongono esclusivamennte la pelle Nappa. Entrambe le selezioni sono disponibili in sobri colori neri, con cuciture a contrasto opzionali se il cliente lo desidera.