Un’insolita coda senza spoiler o appendici aerodinamiche e distintivi fari a forma di artigli hanno assicurato che la Peugeot 9X8 si distinguesse da tutte le altre vetture nella categoria LMDh alla 24 Ore di Le Mans corsa questo mese. Immagina, però, quanto si distinguerebbe da un mare di 208 e 308 nel traffico di Parigi, o anche qui in Italia fra auto che sembrano sempre più somigliarsi le une alle altre. Il CEO Linda Jackson non esclude la realizzazione di una versione stradale della 9X8 e noi ne saremmo semplicemente estasiati.
Alla domanda dei giornalisti se Peugeot avesse mai preso in considerazione l’idea di trasformare la 9X8 da corsa in una hypercar da strada per rivaleggiare con l’Aston Martin Valkyrie, Jackson ha risposto “No. Non è in cantiere”. Ma proprio quando sembrava che la porta si stesse chiudendo, ha infilato il piede dentro, suggerendo che forse quel “No” non era poi così deciso.
“Se hai intenzione di venire con un assegno in bianco, possiamo sempre parlare”, ha detto a Top Gear. “È una di quelle cose in cui se qualcuno dovesse venire, allora perché no? Ma non è ancora arrivato nessuno. Forse ho aperto la porta adesso? Potremmo far venire qualcuno, non si sa mai”. Basterebbe, quindi, che qualche miliardario si presentasse con una grossa cifra di denaro ed ecco che magicamente l’auto verrebbe realizzata.
In base alle proposte originali che stabilivano le regole per l’attuale categoria relativa alle hypercar a Le Mans, per un attimo si credeva che tutte le vetture partecipanti dovessero essere omologate anche in versione stradale. Ma ciò non è mai accaduto, senza dubbio, con sollievo da parte delle case automobilistiche che hanno potuto risparmiare milioni di euro e migliaia di ore di lavoro in termini di sviluppo.
Una hypercar stradale sarebbe una scelta strana per un marchio come Peugeot, meglio conosciuto per le sue auto familiari e di piccola taglia a prezzi accessibili. Inoltre l’aver concluso la 24 Ore di Le Mans all’8° e al 27° posto, potrebbe non attirare potenziali acquirenti. Discorso diverso sarebbe nel caso della Ferrari 499P, o della Toyota che comunque si sono giocate la vittoria fino alla fine. Nonostante tutto, però, sarebbe comunque fantastico vedere una 9X8 con la targa, e se fossimo già abbastanza ricchi da possedere ogni altra hypercar disponibile sul mercato, forse ci avrebbe fatto piacere investire su una versione stradale della 9X8.
Ricordiamo che la Peugeot 9X8 da corsa è alimentata da un V6 da 2,6 litri con assistenza ibrida che eroga una potenza massima complessiva di 680 CV. Tuttavia la potenza è limitata da regolamento: senza dover rispettare le norme della FIA, siamo sicuri che Peugeot potrebbe liberare qualche centinaio di cavalli in più senza troppi problemi.
È il primo aspetto che risalta riguardo la Peugeot 9X8: perché non ha l’ala posteriore come tutte le altre auto che corrono nel mondiale WEC? La decisione da parte degli ingegneri aerodinamici di proporre questa soluzione è nata quando, leggendo il regolamento, si sono resi conto che ogni auto ha un obiettivo prefissato di carico aerodinamico da raggiungere, ma il come svilupparlo è quasi interamente a discrezione del costruttore. I tecnici, quindi, hanno lavorato sul come trovare qualcosa per “sostituire” l’ala posteriore non in termini di prestazione, ma di regolazione del bilancio.
Fondamentalmente il regolamento è molto meno restrittivo per quanto riguarda sulla forma, sul concetto e sulla forma del fondo vettura, così come sulla scocca superiore posteriore che è stata anch’essa elaborata in maniera diversa. Combinando la libertà sulle varie aree della vettura, Peugeot effettivamente ha realizzato una vettura che è in grado di stare in pista, anche se al momento la competitività non è assolutamente delle migliori. Ne abbiamo parlato approfonditamente qui.