Aston Martin: il primo modello elettrico sarà un SUV e arriverà nel 2025?

Aston Martin: il primo modello elettrico sarà un SUV e arriverà nel 2025?

La giornata dei mercati dei capitali di Aston Martin dedicata agli investitori alla fine del mese scorso ha rivelato molti nuovi dettagli sui futuri modelli della casa automobilistica inglese di lusso. L’obiettivo principale resta l’elettrificazione, senza però perdere l’aspetto “entusiasmante” di un’auto di lusso. Il Chief Technology Officer Roberto Fedeli ha dichiarato ad Auto Express che i futuri veicoli elettrici di Aston Martin avranno quattro motori, con due motori sull’asse anteriore e due al posteriore: una configurazione simile a quello che vedremo sulla Valhalla il prossimo anno.

“Stiamo imparando come sviluppare l’assale bimotore anteriore per la prossima generazione”, ha affermato Fedeli, aggiungendo: “Una caratteristica che ci piace molto dei componenti di Lucid è la dimensione. La dimensione del componente si adatta molto bene al nostro piattaforma”. Ha continuato spiegando che Aston Martin vuole “essere in grado di creare auto elettriche con un’altezza del tetto leggermente inferiore rispetto alla Vantage”.

Aston Martin: le soluzioni che verranno utilizzate sul prossimo modello

Per raggiungere l’obiettivo sull’altezza del tetto, i moduli batteria probabilmente non saranno imballati nel modo tipico: di solito, infatti, vengono inseriti sul fondo. In questo caso, invece, dovrebbe essere possibile posizionarli in varie parti dell’auto e, ancora una volta, ciò sarà funzione della tecnologia Lucid. Il CEO e CTO di Lucid, Peter Rawlinson, afferma che i motori realizzati dall’azienda, abbastanza piccoli da stare all’interno di un bagaglio a mano, sono ad alta densità di potenza: “Hyundai è a 1,1 CV per kg, una Tesla Model S Plaid è di circa 3,9 CV per kg, siamo a 9 CV per kg, quindi oltre il doppio. La nostra power unit da corsa che guarda al futuro è vicina ai 17”.

Qualsiasi dubbio sulla capacità di Lucid di fornire tecnologia a una casa automobilistica premium legacy come Aston sarà sicuramente messo a tacere, e senza dubbio altri costruttori di auto ne trarranno presto vantaggio. Fedeli ha poi parlato ulteriormente della configurazione con i quattro motori, facendo un confronto tra il torque vectoring delle quattro ruote in un veicolo elettrico rispetto al DBX707. Mentre il numero relativo alla potenza massima serve fondamentalmente solo per accaparrare i titoli sui giornali, sono le modifiche alle sospensioni, al telaio e al torque vectoring che fanno veramente la differenza rispetto alla normale DBX. Auto Express ha chiesto se il confronto tra il primo veicolo elettrico di Aston Martin e il DBX707 fosse significativo e se il primo veicolo elettrico della casa automobilistica potesse risultare un SUV, e Fedeli ha annuito.

“Il nostro obiettivo è vedere il primo muletto su strada entro l’inizio del prossimo anno, il primo muletto a rappresentare la piattaforma: il modello più complicato che vogliamo sviluppare sulla piattaforma deve essere su strada entro l’inizio del prossimo anno“, ha spiegato Fedeli. “Entro la fine dell’estate, avremo l’intero gruppo propulsore sul banco di prova. Abbiamo svolto la fase di concept della piattaforma l’anno scorso, quest’anno stiamo completando questa fase e poi inizieremo i test”.

Lo sviluppo dell’aerodinamica

Infine, Aston Martin ha ribadito che la Formula 1 influenzerà i modelli futuri, e che si estenderà anche agli sviluppi aerodinamici. “Abbiamo alcune idee su come gestire la scia sul portellone per ridurre il più possibile la resistenza aerodinamica”, ha spiegato Fedeli. “Ridurremo la resistenza aerodinamica del 50%, e questo è ciò di cui abbiamo bisogno per evitare di appesantire l’auto a causa dell’energia di cui abbiamo bisogno a bordo per l’autonomia”.

Quindi, sebbene il primo veicolo elettrico di Aston sarà un SUV, insieme ad altri modelli elettrici presenteranno nuove soluzioni aerodinamiche che portano il flusso d’aria dalla parte anteriore dell’auto, espellendolo dalla parte posteriore in modo da ridurre al minimo la formazione di vortici (i vortici al posteriore sono il motivo per cui l’auto tende a resistere all’avanzamento e quindi dell’aumento dei consumi).