Siamo nel periodo estivo, le scuole sono chiuse e i bambini si godono le vacanze insieme ai genitori. Questo è il mese perfetto per svagarsi con i propri figli e nipoti, magari leggendo un nostro articolo. Ecco, quindi, il motivo per cui oggi vogliamo raccontare la storia dello scuolabus e del perché il suo colore in molti Paesi del mondo sia proprio il giallo.
Gli scuolabus vengono utilizzati per trasportare i bambini da varie località alle scuole che frequentano. La loro necessità nasceva dal fatto che non esistevano mezzi di trasporto che collegassero certe zone a certe scuole, oppure dal fatto che non tutti i genitori potevano accompagnare i figli a scuola. Da notare prima di addentrarci nell’argomento è il fatto che, nonostante diversi Paesi ora gestiscano autobus con l’unico scopo di portare i bambini a scuola, è stata la buona vecchia America a fare tendenza (ogni tanto anche loro hanno idee alquanto geniali).
Alla fine del diciannovesimo secolo, i bambini andavano a scuola principalmente a piedi. I pochi fortunati ricorrevano di tanto in tanto a carrozze trainate da cavalli conosciute come kid hack. E no, hack non è un termine informatico in questo caso, ma è l’abbreviazione di hackney carriage. I kid hack erano solitamente in grado di trasportare circa 20 bambini, che salivano dal retro per non spaventare gli animali che trainavano la carrozza.
La rapida diffusione di questo tipo di trasporto con l’arrivo delle “carrozze senza cavalli” (quindi che non erano trainate più da animali, ma erano mosse da un motore) ha portato alla creazione dello scuolabus. Per un certo periodo, però, venne utilizzato un misto di carrozza e autobus: cassoni di legno che venivano montati su normali camion, che potevano essere staccati quando il veicolo veniva utilizzato per qualcosa di diverso dal trasporto degli alunni. Agli albori dei kid hack, uno dei principali produttori di tali mezzi di trasporto era Wayne Works. La loro prima avventura in questo mercato avvenne a seguito di una richiesta ricevuta nel 1892 da una scuola dell’Ohio, che richiedeva una carrozza appositamente costruita.
Il risultato finale, chiamato School Car, era una carrozza trainata da cavalli che presentava una cabina con posti a sedere perimetrali su panche di legno. Nel 1902, un incendio distrusse lo stabilimento Wayne Works e costrinse l’azienda a ricostruirne uno nuovo, questa volta con l’obiettivo di produrre carrozzerie per auto a motore. E per un po’ hanno fatto proprio questo. Nel 1910, Wayne si avventurò ancora una volta nel settore dell’istruzione con il lancio della “School Car” a motore. Questa è la prima versione documentata di uno scuolabus costruito sul telaio di un’automobile. A differenza del suo predecessore, aveva sedili imbottiti invece delle panche di legno. Nel corso dei secoli, fino alla sua scomparsa a metà degli anni ’90, Wayne Works avrà voce in capitolo nel modo in cui gli scuolabus sono progettati oggi.
Oggi, uno dei maggiori produttori di scuolabus negli Stati Uniti è la Blue Bird Corporation. L’azienda nacque alla fine degli anni ’20 dopo che il proprietario della concessionaria Ford, Albert Luce, decise di produrre una carrozzeria per autobus per la Model T.
L’idea venne in mente a Luce dopo che uno dei suoi clienti gli chiese di costruire una carrozzeria in legno per la Model T in modo da poter trasportare i lavoratori sia all’andata che al ritorno. Essendo di legno, il cassone non durò a lungo a seguito delle intemperie. Avendo imparato dall’errore, Luce decise di utilizzare l’acciaio come pannelli per la carrozzeria. Utilizzò anche delle tende laterali avvolgibili in tela per finestre. Ben presto, la sua idea pose il trampolino di lancio affinché altri seguissero le sue orme. Così tante aziende iniziarono a produrre autobus, che fu necessario uno standard di costruzione.
Nel 1939, l’educatore americano Frank W. Cyr decise di fare qualcosa per fornire alcune regole per i produttori di scuolabus, così organizzò la prima conferenza sul trasporto scolastico. La conferenza fece seguito ad anni di ricerche da lui condotte che mostravano che i bambini di tutta l’America andavano a scuola in condizioni molto particolari: rimase sconvolto dall’età dei mezzi di trasporto e dalle condizioni scadenti in cui si presentavano questi veicoli.
Così, nel 1939, convocò al Teachers College della Columbia University funzionari dei trasporti di tutti gli Stati Uniti e rappresentanti delle società che costruivano tali autobus. La conferenza, finanziata dalla Fondazione Rockefeller, li attirò tutti lì. Dopo varie discussioni, furono concordati 44 standard da applicare a tutti gli scuolabus, come ad esempio la lunghezza della carrozzeria, l’altezza, la larghezza del corridoio e così via.
La maggior parte di questi standard è cambiata da allora, ma almeno uno di essi è rimasto: il colore giallo. Ufficialmente, il colore utilizzato sugli autobus si chiama National School Bus Chrome. È stato scelto perché si diceva che le lettere nere su sfondo giallo fossero le più facili da individuare nella semioscurità e che fossero notate più rapidamente dalla visione periferica.
Non appena questi standard furono adottati, i distretti scolastici iniziarono ad acquistare e gestire le proprie flotte di autobus scolastici. Con l’aumento del numero di studenti, aumentarono anche le dimensioni dei bus, oltre a vedere introdotte delle misure di sicurezza di pari passo con il rispettivo sviluppo tecnologico.