Bluebird K7: la storia dell’idroplano da oltre 440 km/h e del tragico epilogo durante un test
Siamo ad agosto, il mese dedicato alle vacanze. Sono tantissime le persone che passano le vacanze al mare o vicino ai laghi. Per restare in tema, oggi vi racconteremo la storia del Bluebird K7 e del suo costruttore, Donald Campbell. L’idroplano, mostrato per la prima volta nel 1954, fu costruito da e per Donald Campbell, un pilota di professione e l’unica persona ad aver mai stabilito entrambi i record mondiali di velocità su terra e sull’acqua nello stesso anno (1964). Bluebird doveva aiutare a stabilire una nuova velocità massima sull’acqua. In realtà i record segnati furono molti di più. Nel corso di circa dieci anni, Campbell portò il K7 a conquistare sette record mondiali di velocità sull’acqua. L’ottavo tentativo risultò fatale per lui.
La storia di Donald Campbell
Nato nel 1921 a Kingston upon Thames nel Surrey, Donald Campbell proveniva da una famiglia di piloti. Suo padre, Malcolm, fu tra i primi temerari, avendo stabilito 13 record mondiali di velocità negli anni ’20 e ’30 sia in auto che in barca. Dopo aver terminato la scuola, Campbell fu arruolato per prestare servizio nella Royal Air Force, ma a causa di una condizione medica che aveva da bambino, non prestò servizio. Invece, finì per lavorare come ingegnere di manutenzione per una società di West Thurrock chiamata Briggs Motor Bodies.
Subito dopo la fine della guerra, Campbell iniziò a gareggiare per i record di velocità sull’acqua, seguendo le orme di suo padre. Lo fece per la prima volta nel 1949, utilizzando una delle barche di suo padre, morto nel 1948, chiamata Blue Bird K4. Ribattezzata come Bluebird K4, essa fu usata da Campbell per inseguire uno dei vecchi record di velocità di suo padre. Fallì, ma il record del senior fu battuto più tardi quello stesso anno dall’americano Stanley Sayres, che raggiunse una velocità massima di 257 km/h. Ciò rese Campbell ancora più determinato e decise di apportare alcune modifiche al K4, incluso il riposizionamento di una delle eliche: essa venne posizionata sopra l’acqua e in più fu aggiunta una seconda cabina di pilotaggio.
L’inglese riuscì a battere il record di Sayres, ma a caro prezzo. Il K4 si schiantò a Coniston Water, nel Lancashire, dopo aver raggiunto una velocità di 170 km/h. Dopo aver perso il K4, Campbell iniziò a lavorare sul suo successore. Chiamato Bluebird K7, l’idroplano doveva essere il primo con motore a reazione di successo al mondo.
La storia del Bluebird K7
Il nome Bluebird – a volte scritto Blue Bird – comprendeva non solo veicoli acquatici ma anche terrestri. Il nome fu usato per la prima volta dal padre di Donald per raffigurarli entrambi. In tutto, nel corso dei decenni, sei automobili e quattro idroplani portarono questo nome. Il Bluebird K7 era un idroplano costruito con telaio in acciaio e carrozzeria in alluminio verniciata di blu. Ad alimentarlo c’era un motore turbojet a flusso assiale Metropolitan-Vickers Beryl che generava 16 kN di spinta. Il motore a reazione dell’idroplano era in grado di spingerlo sull’acqua a una velocità di 400 km/h.
Usando il K7, Campbell riuscì a stabilire sette record mondiali di velocità sull’acqua tra il 1955 e il 1964. Il primo fu raggiunto a Ullswater nel 1955 quando riuscì a raggiungere i 325,60 km/h. Lo stesso anno, batté nuovamente il record a Lake Mead, quando raggiunse i 347,94 km/h. Altri quattro record consecutivi furono stabiliti dal 1956 al 1959 a Coniston Water: 363,12 km/h, 384,75 km/h, 400,12 km/h e 418,99 km/h. L’ultimo record stabilito da Campbell sulla K7 fu di 444,71 km/h sul lago Dumbleyung nel 1964.
Il tragico epilogo dell’ultimo test
Ci fu un altro tentativo di record effettuato da Campbell, a seguito di un’importante revisione del K7, nel 1967. Stava mirando a un grande salto rispetto alla sua velocità precedente: i 480 km/h. Per riuscirci, riuscì a farsi prestare dal Ministero della Difesa un motore Bristol Siddeley Orpheus in grado di generare una spinta di 20 kN. Il motore utilizzato faceva parte della famiglia impiegata sugli aerei da caccia Harrier. Significativamente più potente di quella utilizzata fino ad allora, l’unità era anche più leggera, facendo credere a Campbell che il record dell’obiettivo fosse a portata di mano.
Tornò a Coniston per il tentativo e il 4 gennaio 1967 partì. Durante il run iniziale, da nord a sud sul lago, il Bluebird K7 raggiunse una velocità massima di 501 km/h. Di solito, dopo una corsa, i piloti acquatici aspettano un po’ per fare rifornimento o comunque recuperare le energie. Quello era il piano iniziale, anche se questa volta, Campbell decise di non aspettare e partì per la sua seconda manche (non fare rifornimento significava avere l’idroplano più leggero e quindi con maggiori prestazioni). Le prestazioni del Bluebird furono eccezionali, l’idroplano raggiunse i 510 km/h, ma non per l’intera lunghezza del chilometro misurato. Una volta raggiunta quella velocità, iniziò a rompersi e a prendere il volo. Il K7 saltò sull’acqua fino a diventare verticale e prese il volo, atterrando violentemente con il muso in acqua. La forza dell’impatto uccise sul colpo Campbell e mandò l’idroplano sul fondo del lago. Sia i rottami che il suo corpo non furono recuperati fino al 2001. I resti di Campbell furono sepolti nel cimitero di Coniston.
Nel tempo trascorso dalla sua morte, Campbell perse il record a favore di altri temerari. Attualmente è nelle mani dell’australiano Ken Warby, che ha utilizzato l’idroplano Spirit of Australia per raggiungere i 511 km/h nel 1978.